Bulimia nervosa
Salve, vorrei che mi aiutaste riguardo alla mia dipendenza da cibo. Io so di essere magra, eppure mi impongo diete e restrizioni caloriche. Questo soprattutto da quando la mia ex migliore amica è diventata anoressica. Anche se ora ci odiamo, faccio di tutto per diventare magra come lei, nonostante mi accorga di quanto sia brutta. Almeno 3 volte a settimana però mi abbuffo. Mangio e mangio fino a scoppiare, però poi non vomito. In passato lo facevo, ma adesso ho smesso. Dopo le abbuffate sto malissimo fisicamente e psicologicamente. In casa mia nessuno sa niente di questo, tranne me. Mio padre mi ucciderebbe perché lui odia con tutto se stesso anoressiche e bulimiche e mi uccciderebbe se venisse a sapere qualcosa. Per questo ho chiesto un consiglio online per trovare un sistema che possa alleviare questo mio disturbo..
Dr. Matteo Pacini
Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze
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Gentile utente,
Il meccanismo che sostiene questo disturbo inizia dall'identificazione del magro con il "buono" o "bello" che sia. L'abbuffata dopo la privazione, anche solo "teorica", cioè immaginata, è la risposta del cervello al progetto di privazione o alla privazione effettiva se si saltano i pasti, si digiuna etc. Il vomitare, se è fatto appositamente, peggiora questo meccanismo, perché facilita l'abbuffata e rinforza così l'idea di controllare il peso verso la magrezza.
Esistono sistemi per interrompere le abbuffate e il vomito, dopo di che in generale è consigliabile lavorare sul valore che si dà alla magrezza e soprattutto al controllo di sé. Identificare la propria natura (fisica o in generale se stessi) con qualcosa di sbagliato è il nodo di partenza, altrimenti chi si controlla ed è normopeso sarebbe comunque più felice di chi è obeso. Invece risulta che stiano peggio. umoralmente e come stima di sé, le persone che si abbuffano e vomitano e sono normopeso rispetto a chi è sovrappeso ma non controlla il peso tramite vomito o altro.
Il meccanismo che sostiene questo disturbo inizia dall'identificazione del magro con il "buono" o "bello" che sia. L'abbuffata dopo la privazione, anche solo "teorica", cioè immaginata, è la risposta del cervello al progetto di privazione o alla privazione effettiva se si saltano i pasti, si digiuna etc. Il vomitare, se è fatto appositamente, peggiora questo meccanismo, perché facilita l'abbuffata e rinforza così l'idea di controllare il peso verso la magrezza.
Esistono sistemi per interrompere le abbuffate e il vomito, dopo di che in generale è consigliabile lavorare sul valore che si dà alla magrezza e soprattutto al controllo di sé. Identificare la propria natura (fisica o in generale se stessi) con qualcosa di sbagliato è il nodo di partenza, altrimenti chi si controlla ed è normopeso sarebbe comunque più felice di chi è obeso. Invece risulta che stiano peggio. umoralmente e come stima di sé, le persone che si abbuffano e vomitano e sono normopeso rispetto a chi è sovrappeso ma non controlla il peso tramite vomito o altro.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 19/12/2013.
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