Ansia e attacchi di panico

Buongiorno, vorrei un consiglio su una situazione di disagio che mi affligge. Nel marzo 2012, vivendo una situazione di stress legata alla gestione della patologia degenerativa di mio padre, Parkison da 25 anni, mentre ero in ufficio a svolgere le mie mansioni ho avvertito un malessere, sudori, groppo alla gola, difficoltà di movimenti e di respirazione e un senso impotenza a tali fenomeni. Atterrito dall'accaduto, tornato a casa, ho chiamato il neurologo che aveva in cura mio padre al quale ho spiegato l'accaduto. Mi ha consigliato 4-5 gocce di EN mattina e sera che, assunte per 2 mesi, non sono servite a nulla, anzi! Infatti, in questi due mesi, dall'episodio iniziale i fenomeni non si sono mai regrediti; la mattina appena svegliato sorgeva un'ansia persistente che mi torturava tutto il giorno. Ho fatto prescrivere al medico curante analisi ematiche generali, anche quelle tiroidee. Le analisi erano nella norma. Nel settembre 2012, dopo aver avuto due attacchi simili al precedente in auto, mi sembrava di dover morire, ho fatto un consulto psichiatrico prospettando la problematica ed il medico mi ha diagnosticato "attacchi di panico ed agorafobia". Mi ha tranquillizzato, visto il mio allarmismo, non avendo mai avuto tali problematiche ed avendo un carattere molto estroverso, prescrivendomi una terapia, Daparox 20mg e Xanax 1mg r.p. una al dì la mattina almeno per otto mesi. Nel corso del tempo ho appurato dei miglioramenti anche se con manifestazioni rare ma che perduravano per 10-15 giorni con fenomeni di ansia acuta generalizzata che però affrontavo tranquillamente senza che inficiassero la qualità della vita sia familiare, sia professionale come avveniva negli episodi pregressi, anche se una sensazione ansiosa subdola era sempre presente. Ho affrontato circa due mesi fa il decesso di mio padre senza manifestazioni eclatanti. Da circa 15 giorni, però, in seguito ad un nuovo incarico professionale ho dovuto affrontare una platea in un convegno. Prima di affrontare tale arduo compito ero nervosissimo e successivamente, si sono affacciati nuovamente i fantasmi del passato; nuovamente riacutizzarsi dell’ansia dal risveglio per l’intera giornata, disturbi notturni durante il sonno, senso di stordimento durante l’attività professionale e nervosismo, sclero per un nonnulla. Ho ridotto col tempo la terapia che ad oggi si concreta con mezza capsula di Daparox 20mg a giorni alterni, su indicazione dello specialista. Da quando è sorto il problema si sono manifestati altri sintomi come cefalea durante la fase acuta dei fenomeni e una forma di dermatite all’interno e all’esterno delle orecchio e nelle parti intime che il dermatologo ha diagnosticato come neuro dermite. La situazione comincia a preoccuparmi perché nonostante le rassicurazioni son passati due anni e non vedo “luce”. Pratico sport e mi accorgo che durante le attività rimuovo tutto riuscendo ad essere me stesso. Vi ringrazio anticipatamente per eventuali consigli che vogliate proporre.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.2k 1k 63
L'utilizzo di una terapia a dosaggio terapeutico per soli otto mesi non può essere considerata una metodologia corretta per la totale riduzione dei sintomi.

Nel frattempo, lo Xanax non dovrebbe essere più in terapia.

Il trattamento andava mantenuto a dosaggio per un periodo più lungo, e la mancanza di tale requisito potrebbe essere il motivo della persistenza di sintomi.

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dopo
Utente
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Mi scuso per la poca chiarezza, forse sono stato un po logorroico nella disquisizione dei particolari. La terapia è cominciata a settembre 2012 ed a giugno 2013 lo specialista ha cominciato a ridurre lo Xanax fino a completa eliminazione a settembre 2013. Dopo l'eliminazione dello Xanax è cominciata la riduzione del Daparox che, come già citato, alla data odierna è di mezza compressa a giorni alterni. Pertanto la terapia la porto avanti da circa un anno e mezzo.
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