Malessere generale

Gentili Dottori, buon giorno, questa notte mi sento più solo del solito, tanto che, navigando in rete ho trovato il vostro sito e, ho deciso, sempre con il vostro permesso, di raccontarvi un po' del mio malessere generale.
Per fare questo però, devo fare una premessa, breve, ma credo esaustiva per potrvi chiedere aiuto.
Dunque, nasco in una città di provincia dell'Emilia, da padre funzionario di Polizia e da madre casalinga. Ho sempre sviluppato passione per il mestiere di mio padre e del mio nonno materno ( anch'egli agente di Polizia)
Scolasticamente parlando me la sono sempre cavata discretamente, tanto da essermi diplomato al Liceo Classico con una buona votazione. Il mio sogno era quello entrare in Accademia militare, diventare ufficiale dell'Esercito, dei Carabinieri, o di un corpo di Polizia dello Stato.
Mi iscrivo intanto alla facoltà di Giurisprudenza, ma le materie del primo anno, subito mi scoraggiano e quindi, pur rimanendo iscritto e dando qualche esame, comincio a cercarmi qualche lavoretto, ovviamente sempre osteggiato dai miei genitori, che avrebbero voluto che io studiassi e basta. Provo vari concorsi pubblici. Falliscono tutti miseramente o per un motivo o per l'altro. Prima batosta. Iniziano attacchi di panico, leniti con paroxetina e alprazolam. Parto per il servizio di leva e magicamente butto via farmaci e attacchi di panico e ansia.
Finisco la leva, rilevo una agenzia assicurativa che porto avanti lavorando anche 24 ore al giorno. Inizio con i primi abusi alcoolici e a star fuori tutte le notti, frequento night e discoteche, ho rapporti intimi con chiunque ( protetti ovvio) ricomincio a prendere paroxetina e alprazolam. La compagnia assicurativa fallisce e di conseguenza viene chiusa anche la mia agenzia e io rimango senza una lira e con qualche debito, mi prendo una denuncia da un cliente, ma dopo anni vinco io, in quanto innocente.
Inizia quì il vero e proprio calvario. Continuo a far concorsi in cui vengo respinto e intanto faccio mille mestieri per tirare avanti.
arriviamo a sette anni fa quando conosco la mia attuale compagna, che ha 8 anni meno di me. A suon di ceffoni mi porta via dai bar dove prendevo lunghissimi aperitivi (esageravo pesantemente) e mi resta vicina anche nei momenti più difficili della mia vita. ( addirittura per qualche mese ci avevano staccato l'acqua perchè non in grado di pagare). Un amico mi propone un buon lavoro e ovviamente lo accetto, ma questo dopo un anno chiude tutto e non mi paga 4 mesi di stipendi, ho difficoltà economiche, sfratti e altro. Ora mi ritrovo a fare il guardiano nei supermercati, ho paura di tutto dalle malattie (soffro di intestino irritabile ma per me è un tumore),alla fobia per le forze dell'ordine,all'ansia sociale, penso sempre che qualcuno trami contro di me.Tradisco la mia compagna. Solo dopo aver bevuto qualche bicchiere, tutto passa e mi rilasso, (bevo raramente). assumo lorazepam 1 mg per dormire. Penso però di non farcela più... ho paura.... di vivere.
Grazie.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Attualmente sta assumendo altra terapia?

Da quanto tempo non viene visitato da uno psichiatra?

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dottore, intanto la ringrazio per il suo immediato ineressamento. Per rispondere alla sua domanda: non sto seguendo, ad oggi, nessun trattamento se non assumere 2 mg di lorazepam prima di andare a dormire. Non parlo con uno psichiatra da parecchi anni. Forse anche per vergogna, o per pudore. Sto seguendo solo le linee guida del mio medico di famiglia, anche per quel che riguarda il mio intestino irritabile, se pur con scarsi risultati. ( sotto stress e dopo aver bevuto qualche alcoolico in più, devo correre in bagno con attacchi di diarrea).
Anche l'andare in bagno mi crea non poco stress, difatti continuo sempre a controllare la mie feci, alla ricerca di sangue, che mai cè, o di altre anomalie, che mai ci sono se non le feci molli e i borborigmi continui,che mi provocano un senso di chiusura verso gli altri. Ho paura che altri li sentano, mi sento inadeguato. Eppure so, anche per resistenza fisica (lavoro anche 16 ore algiorno, spesso di notte e in piedi, con una soglia di attenzione altissima), di non avere nessun malanno. Non ho neppure il coraggio di parlare della mia ricerca, nel poco tempo libero, di sesso, anche con partner occasionali ( che trovo con facilità) o mercenari. Vale come quando bevo un bicchiere in più, dopo il sesso, passano mal di pancia, borborigmi, cattivi pensieri e per qualche ora l'appagamento cancella tutto.
Sicuramente, nascondendomi dietro uno pseudonimo e dietro una tastiera, mi viene facile esprimermi, ma a palarne di persona......
Grazie ancora.
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
La sua situazione non appare irrisolvibile e con i giusti trattamenti può essere portata a risoluzione.

Mentre l'uso delle benzodiazepine è da considerarsi non corretto.

Secondo il mio parere dovrebbe iniziare a consultare uno psichiatra.
Colon irritabile

Il colon irritabile (o sindrome dell'intestino irritabile) è un disturbo funzionale che provoca dolore addominale, stipsi, diarrea, meteorismo: cause, cure e rimedi.

Leggi tutto