Ansia e attacchi di panico
Prendo rivotril ormai da due anni.Ultimamente mi hanno detto di salire a 17 gocce per 3 volte al giorno.Ho una forte ansia e attacchi di panico.
Volevo sapere se una volta che mi sento meglio si puo diminuire con le gocce?
E se si puo diminuire vorrei sapere se esiste qualche metodo meno sofferente?
Volevo sapere se una volta che mi sento meglio si puo diminuire con le gocce?
E se si puo diminuire vorrei sapere se esiste qualche metodo meno sofferente?
Gentile utente,
Quale è la sua diagnosi e che tipo di terapia segue, perché se chiede informazioni su come farà in futuro si ha l'impressione che non sia seguita da nessuno ?
Quale è la sua diagnosi e che tipo di terapia segue, perché se chiede informazioni su come farà in futuro si ha l'impressione che non sia seguita da nessuno ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Utente
Sono seguita da uno psichiatra ma quando vado da lui anzi di tranquillizzarmi mi mette piu paura. dicendomi che questa e una malatia incurabile,poi non trova mai tempo abbastanza per parlare con me visto che sono sua paziente dal 2012.!!!
Volevo un vostro parere e consiglio gentilmente.
Volevo un vostro parere e consiglio gentilmente.
Utente
La mia diagnosi e ansia,disturbi alimentari,e attacchi di panico frequenti.
Gentile utente,
Nessuna di queste espressioni corrisponde ad una diagnosi: ansia è un termine vago sotto cui rientrano vari fenomeni, attacchi di panico sono degli episodi presenti in diversi disturbi, e "disturbi alimentari" non significa niente (quali ?).
La malattia la sta di fatto curando, anche se non è chiaro se questa sia una prima scelta, oppure abbia provato varie altre cose e dopo diversi tentativi sia approdato al rivotril.
Per quanto riguarda il rapporto con lo psichiatra, è Lei che lo sceglie, non è un rapporto obbligato.
Nessuna di queste espressioni corrisponde ad una diagnosi: ansia è un termine vago sotto cui rientrano vari fenomeni, attacchi di panico sono degli episodi presenti in diversi disturbi, e "disturbi alimentari" non significa niente (quali ?).
La malattia la sta di fatto curando, anche se non è chiaro se questa sia una prima scelta, oppure abbia provato varie altre cose e dopo diversi tentativi sia approdato al rivotril.
Per quanto riguarda il rapporto con lo psichiatra, è Lei che lo sceglie, non è un rapporto obbligato.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.6k visite dal 22/12/2014.
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