Informazioni sulla tecnica dell'ipnosi

Buongiorno, vorrei avere delle delucidazioni in merito alla ipnositerapia e nello specifico vorrei sapere come si svolge e che patologie può realmente curare e vorrei che a darmi queste delucidazioni sia esclusivamente un MEDICO specializzato in questa tecnica che pratica già da molto tempo e chiedo questo perchè in questo campo, spesso mi è capitato di leggere di sedicenti ipnoterapeuti usciti semplicemente da un corso di quelli noti soprattutto a Milano, nella cui provincia io vivo, a cui possono accedere giovani laureati in psicologia o pedagogia ..o peggio di counselor e similari, abilitati all'ipnositerapia che invadono la posta elettronica e numerosi siti proponendo l'ipnosi come la panacea per raggiungere qualsiesi obiettivo, soprattutto per gli uomini successo nel campo economico e col gentil sesso, e maggiore autostima e seduzione per le donne, che mi sembra un'assurdità.!!!! Io vorrei sapere se con l'ipnosi è possibile eradicare degli atteggiamenti mentali sbagliati. Io non sono ipocondriaca nel senso medico della parola perchè sono molto razionale, ma nei momenti di maggiore stress ho un atteggiamento ipocondriaco rispetto a quello che mi accade come in questo periodo che a seguito di un reflusso gastroesofageo che sto curando, la mia psiche si è focalizzata sul mio naso e respirazione con senso di fame d'aria, pur essendo pienamente consapevole che respiro regolarmente!!! e del quale vorrei sinceramente liberarmi sostituendolo con un atteggiamento più positivo e sereno, e proprio non mi serve la psicanalisi perchè dopo alcuni percorsi,comprendere che questa attenzione più marcata alla mia persona con relativa ansia, l'ho ereditata da un atteggiamento sbagliato ansioso, involontariamente, frustrante, castrante e autoritario da parte di mia madre non compensato dalla figura di mio padre che è stata inesistente non materialmente ma solo perchè troppp buono e schiacciato dalla personalità di mia madre e che a peggiorare le cose c'è stata un'educazione religiosa basata sul giudizio e sulla punizione anzicchè amore, ecc..non mi risolve ne il problema e ne i sintomi !! Non mi interessa più la psicoterapia perchè ho avuto esperienze negative, ho 58 anni anche se me ne danno max 45, sono carina e questo ha creato un paio di volte con psicologi giovani, problemi di imbarazzo che seppur mascherati io ho colto al volo....mentre con alcune donne sono stata liquidata con un ansiolitico.... quindi con la psicoterapia non so se per sfortuna sono incappata in situazioni assurde e figure forse poco professionali, anche se sono certa che non bisogna fare < di tutta un'erba un fascio > ma questa è la mia esperienza e in questo settore non è facile incontrare un professionista equilibrato e valido che pensi al benessere reale del paziente invece di alleggerire il portafogli e basta. Il mio problema è accentuato dal fatto che da sempre per una mia propensione verso la medicina, assieme ad un anno di frequenza presso la facoltà quando ero giovane, e letture che spesso faccio, mi hanno data una certa conoscenza che ha fatto si che in famiglia tutti si affidano a me per tutto ciò che riguarda la loro salute nel senso che sono sempre io che interagisco con i medici o accompagno i miei familiari xchè < io sono quella che capisce..> e in effetti a volte ho tutelato anche i miei da cantonate prese da alcuni medici, guadagnandomi l'elogio tipo < signora lei ha mai studiato medicina?> e io stessa col ragionamento, mi sono salvata anche da un medico che con una diagnosi assurda, voleva operarmi senza alcun motivo, < nella fatidica clinica degli orrori di Milano,>, balzata poi sulle cronache, Questo non per peccare di saccenteria ma unicamente per dire che purtroppo il rovescio della medaglia di tutto questo in me si ripercuote con ansie assurde che in questo periodo sono accentuate e invidio quelli che nn sanno se il fegato è a dx o sx...Quindi in conclusione vorrei sapere se con l'ipnosi è possibile correggere questo atteggiamento contro il quale io non riesco a reagire in maniera positiva...mentre sono bravissima a consigliare gli altri su come superare e gestire l'ipocondria, per me non funziona perchè inizio delle tribune politiche sfiancanti nel mio cervello e faccio sempre l'avvocato del diavolo e tutto questo ora mi sta logorando. Ultima spiaggia la PNL della quale sento molto parlare, e non so se magari sia possibile con questa tecnica vincere le mie involontarie e notevoli resistenze psicologiche e riprogrammare il cervello in una visione positiva e costruttiva, perchè da sola proprio non riesco ad imporre la mia volontà al mio cervello è come se un diavoletto nel mio cervello mi remasse contro ! ma anche in questo settore ho paura di affidarmi a ciarlatani!!!
Ringrazio e saluto cordialmente
e se qualcuno vuole rispondermi privatamente può farlo alla mail fornita allo staff di medicitalia oppure a questa pubblica

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

C'è un'errore di impostazione nella richiesta. Provo a spiegarle quale. Innanzitutto si parte da una diagnosi, e mettiamo che sia "ipocondria", o comunque qualcosa che ruota intorno a questo tipo di sintomi. Innanzitutto, per inciso, lei dice di essere razionale, e infatti l'ipocondria è un disturbo che esalta questo aspetto del funzionamento mentale, è iper-razionale.

L'errore sta nel fatto che non ci si chiede a cosa possa servire la tecnica x, ma quali siano le terapie disponibili per la mattia y.

Se lei va in giro a chiedere una terapia x, è probabile che trovi sempre qualcuno che la fa, anche se si tratta di qualcosa che non serve a niente.
Se qualcuno venisse dicendo: è uscito questo nuovo farmaco, vorrei provarlo sui miei sintomi, lei me lo può segnare ? sarebbe lo stesso errore di impostazione, e naturalmente sarebbe un approccio sbagliato.

Ora, lei cita la psicanalisi, e l'ansiolitico. La prima è una teoria, basata su concetti non biologici, l'altro un medicinale d'emergenza.
Inoltre da come scrive sembra che abbia sviluppato o accettato delle interpretazioni in cui si distribuiscono colpe e responsabilità, ma che in realtà non derivano da alcuna conoscenza così assodata sui meccanismi che portano a soffrire di un disturbo o di un altro.

Mancano all'appello le terapie per i disturbi d'ansia in generale, e l'ipocondria in particolare.

Strano che un medico psichiatra (ne ha consultati ?) non le abbia proposto altro.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
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Egregio dottor Pacini come sempre lei è logico e coerente nelle sue spiegazioni, in realtà non speravo in una " precisa risposta proprio da parte sua" su questo sito, perchè senza scomodare il fato o "il pensiero magico", ehehehe, questo mi ha sorpresa notevolmente perchè sono state proprio le letture casuali delle sue pubblicazioni, a spingermi a scrivere in questo spazio.. e cito solo alcune frasi prese dai suoi lavori, non potendo trascriverli tutti...
1) Il cervello ciclicamente rivede le sue informazioni, o semplicemente per richiamare i suoi punti di partenza naturali, o per fissare ciò che sta imparando e ripartire dall'ultimo passo fatto, o per rivedere e cancellare alcune istruzioni o informazioni che sono state contraddette o devono essere aggiornate.....
2) Quando si ragiona sul proprio cervello è come se da una parte non si considerasse il cervello come fonte sostanziale delle manifestazioni mentali, e dall'altra si ipotizzasse invece di avere un cervello “spirituale” che si può attivare in maniera non chiara e che può comandare da sopra il cervello malato, facendolo smuovere, guarire, non ammalare etc......
3) Il nostro funzionamento influenza il modo in cui cerchiamo e svolgiamo le nostre interazioni, per cui un “trauma” ad esempio può dipendere sia da ciò che ci ha offeso, sia da come eravamo predisposti verso l'offesa ricevuta.....
4) La ricerca della perfezione, dei perché, della compiutezza e della sicurezza sono proprie di una certa inclinazione del cervello, detta “ossessiva”, che produce nel tempo più angoscia e dispendio di energie che soluzioni concrete. La perfezione, la conoscenza di tutto o dell’essenza dalle menti ossessive è considerata l’ideale da raggiungere, il tesoro da spendere poi nelle scelte di tutti i giorni e nelle decisioni. In realtà, fuori dal punto di vista (inconcludente) delle ossessioni, la perfezione e il potere di conoscere le cose al di là di ogni dubbio o di ogni angolo buio, non sono visti come doni, ma come un modo rischioso e dannoso di vedere la realtà........

Bene, io mi sono rispecchiata completamente in queste definizioni e nel senso degli argomenti trattati, e rischiando di dimostrarle che allora non ho capito nulla di ciò che lei ha scritto, e risposto, ma al contrario, ho ingenuamente sperato non conoscendo assolutamente questa tecnica, che l'ipnosi guidata da un professionista capace, potesse aiutarmi a scendere nel mio inconscio profondo e correggere alla radice gli errori e i vizi di "ragionamenti errati" che purtroppo sono sedimentati in me e che da sola seppur consapevole che tutto nasce da me e dal mio "unico cervello", non riesco a superare...
quando dettata da insicurezza e fragilità, l'insana mania da parte del mio cervello (io), di voler tenere tutto sotto controllo, sperando in questa maniera così come in un rituale magico, di scacciare e tenere lontana l'ansia e attingere anche una falsa momentanea sicurezza e forza, qualcosa, invece nel "ciclico rivedere le informazioni" da parte del mio cervello, esula dal mio certamente errato modello di "normalità ideale", probabilmente per per eccesso di perfezione? Errato senso di responsabilità? Paure di castighi divini inculcate da bambina? Non saprei..O semplicemente perchè a volte sono più forte e in un errato senso di trasgressione in cui mi disubbidisco e mi mando a quel paese (e quelli sono i momenti migliori) e vivo secondo la mia volontà senza auto condizionamenti, e sempre nel ripassare o controllare o richiamarmi all'ordine, allora qualcosa non corrisponde alla mia normalità ideale, allora vado in tilt somatizzando le cose più assurde arrivando a provocarmi degli stati di angoscia mentale e fisici autodistruttivi, mi sono provocata un reflusso gastroesofageo allucinante, e allo stomaco non ho nulla come da gastroscopia...mi sono provocata una fortissima dermatite alla testa, e una serie di disturbi alla respirazione e alla deglutizione, nausea, vertigini e rigidità muscolare...e sinceramente sono stufa di questi miei comportamenti ai quali con tutti i ragionamenti logici di questa Terra io nn riesco a sottrarmi!! ma è come se un'altra me stessa mi opponesse resistenza o avesse paura di essere veramente libera da questi assurdi schemi e rituali mentali. Non sono sempre così...sono anche una persona capace di ridere e godere delle gioie vere e semplici della vita e anche affidabile e brava nel consigliare le scelte più opportune e il meglio per gli altri, anche se può sembrare assurdo, tutte le mie amiche/ci, ricorrono a me per consigli e mi stimano, normalmente sono equilibrata, dolce, intelligente, non dogmatica, (sono severa solo con me stessa), e non giudico, ascolto, e per esperienza di vita , cultura e sensibilità ho una discreta conoscenza dell'animo umano, e generalmente mi riesce facile inquadrare e capire chi ho difronte dalle sfumature.... con pochi margini di errore a volte dovuti a eccessiva fiducia e tolleranza, ma sono sempre pronta a riconoscere i miei errori e a rimettere le carte in gioco, a secondo dei casi do sempre una seconda possibilità, ma non una terza. Le persone dicono che è facile volermi bene..... ma quando per una situazione che non ho ancora capito comincio a somatizzare un malessere psichico in maniera fisica e viceversa, cado in una spirale di paura e angoscia che mi infragiliscono come una bambina che ha paura di tutto e faccio una fatica immensa e logorante nel tentativo di recuperare una discreta normalità....fino a due mesi fa stavo benissimo...poi dopo una banale faringite, e una diagnosi di Alzheimer per mia madre, ho cominciato ad avere la sensazione di non respirare e di nodo in gola, chiare espressioni di ansia, e magari avessi preso subito un tranquillante, magari avrei superato subito, invece ho cominciato a cercare di psicanalizzarmi e capire cosa in quel momento mi stesse facendo stare male, instaurando un gioco di forza con la mia psiche, ma anche l'individuare le motivazioni non mi aiutava e sono caduta in un panico totale perchè più avevo questa continua sensazione di non respirare focalizzando tutta la mia attenzione sulla respirazione e più non riuscivo a scacciarla e più andavo in panico, per la paura di non essere in grado di controllare la situazione e riconoscere di essere debole e in balia del mio cervello e non viceversa, e questo mi ha fatto perdere tutte le mie certezze di forza conquistata dopo un periodo di benessere psichico, e non in balia di ansie e somatizzazioni...mentre io ho bisogno di poter contare su di me e su una forza psichica razionale, per non avere paura di vivere e affrontare un domani una vecchiaia in cui sicuramente sarò più fragile, che belle quelle signore anziane che sono sempre allegre e si sentono sicure e fanno spallucce delle malattie e dicono che vivono benissimo da sole, io nn so stare da sola, o meglio ho bisogno di uno spazio intimo, in un posto non isolato..ahahaha.....dopo un mese di inferno in cui nn dormivo e vagavo per casa tra camomille e preghiere, o risolvendo cruciverba e sfaccendando per casa per distogliere la mente dal mio respiro, e rendermi conto che se "riuscivo" a vincermi e concentrarmi su altro respiravo benissimo, o forse grazie a tutte le preghiere, i fioretti e promesse fatte a Dio per riscattare i miei peccati? ahahahaha..... la normalità ha ricominciato a farsi strada,.... in tre occasioni ho preso 8 gocce di lexotan x due volte al giorno per nn più di tre giorni perchè il mio medico di base mi aveva prescritto questo farmaco con questa posologia e tempistica 18 anni fa, per vincere la paura di volare, e in effetti così è stato.....Lei mi chiede se ho visto degli psichiatri? Certo, dopo il primo mese di inferno, nel secondo ho cominciato a cercare aiuto negli psichiatri perchè il mio attuale medico di base continuava a ripetermi di prendere un ansiolitico invece di stressarmi così, nel voler riuscire a farcela da sola, e così ho anche scoperto questo sito e ho letto le sue pubblicazioni che mi hanno ridato un filo di fiducia negli psichiatri, ma ultimamente ne ho visti tre, la prima con la ASL, forse mia coetanea, ma sembrava molto più anziana, nubile, triste e rassegnata ad una vita spesa in un piccolo ospedale di paese e priva di soddisfazione, e mi guardava fisso, ma non ho capito se stesse comprendendo quello che le raccontavo, o fosse incuriosita dal mio aspetto molto più giovanile, mi osservava ma non mi è sembrato da un punto di vista clinico... sembrava lontana da me per esperienza di vita vissuta, e di comprensione..mi ha dato 10 gocce di Lexotan x tre volte, Il secondo sempre Asl un ragazzo sulla trentina, molto dolce e premuroso, che mi ha ascoltata con benevolenza, anche lui senza mai intervenire, e alla fine bonariamente mi ha dato 10 gocce di En più mi ha consigliato il Daparox....che io nn ho voluto perchè "a pelle" lui non mi aveva ispirato alcuna fiducia circa la sua esperienza, per prescrivere un anti depressivo dopo appena un'ora di ascolto ...Il terzo sempre asl intramenia, sembrava anche professionale, ma dopo avermi ascoltata solo per 35' mi ha detto: < signora bella stia tranquilla, prenda solo 10 gocce di Xanax "al bisogno" e vedrà che starà benissimo e mi faccia sapere >,.....quando un po impaurita da questo farmaco che nn avevo mai preso come del resto anche gli altri...ho provato a richiamarlo, non mi ha mai risposto, e mi è stato detto dalla segretaria di fare la terapia prescrittami e che dovevo rifissare l'appuntamento e quindi altri soldi...In realtà ho telefonato circa un mesetto fa anche al suo studio in Milano ma al di là del costo della prima visita che sarebbe anche fattibile, ho desistito per tre ragioni:1) Sicuramente un'ora di visita serve a ben poco sia a lei che a me, e ovviamente immagino che l'ideale sarebbe stato un percorso psicoterapeutico settimanale, ma in questo momento in cui mio marito è disoccupato in attesa di pensione, dobbiamo rivedere un po il bilancio mensile e seppur a malincuore non potrei permettermi il prosieguo coerente della sua prima visita. 2) da Treviglio, è un po distante per intraprendere un percorso che non so quando potrebbe terminare e mi dovrebbe accompagnare mio marito perchè non sono affatto pratica di Milano e tranne che per visite ecc...mio marito detesta venire a Milano. Per questo non immaginando mai che sarebbe stato proprio lei a rispondermi avevo sperato ignorantemente che l'ipnosi potesse essermi di aiuto anche come tempistica breve..ma dalla sua risposta ho capito che questa tecnica non è così " magica " come scioccamente immaginavo...3) tra massimo due mesi devo tornare a Bari perchè mia madre ha bisogno di me e nn so quanto ci dovrò restare....Al momento sto meglio, dormo tranquilla le mie 7 ore, ma al mattino verso le 6,30/ 7, quando passo dallo stato di incoscienza a quello cosciente, la prima sensazione che mi sveglia è quella di un cazzotto nello stomaco, ma comincio a massaggiarmi e ad auto coccolarmi e durante la giornata sparisce e va meglio ma persiste uno stato di allerta e mi rendo conto di essere ancora molto vulnerabile, per questo sto pensando di rivolgermi ad un centro privato più abbordabile economicamente, su Treviglio che si chiama Moses e spero che li trattino il paziente nella sua globalità senza rifilarmi le goccine e basta, a meno che lei non abbia da suggerirmi qualche suo collega di fiducia in zona Bergamo o magari su Bari...e in tal caso visto che questo sito non permette informazioni di questo genere, può invitarmi a contattarla telefonicamente al suo studio, poi sarò io a farmi riconoscere. La ringrazio di cuore ed infinitamente per questo sfogo, le auguro ogni bene e la saluto cordialmente .
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Utente
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Buongiorno dottor Pacini mi scusi se la disturbo ancora ma ho paura e non so a chi chiedere e lei è un esperto di dipendenze da farmaci. Nell'arco di 40 giorni ho assunto un giorno 10 gocce di Lexotan, al mattino, poi nulla per 3 giorni, poi ancora 10 gocce di Lexotan al mattino, poi nulla per una settimana, poi ho comprato in erboristeria la tintura madre di Tiglio e ho preso 10 gocce x due volte al giorno per 4 giorni, ma erano un po più forti di una camomilla,...poi non ho preso nulla per ancora una decina di giorni..poi dopo visita con uno psichiatra ho preso 10 gocce di Xanax per due giorni.....poi nulla.......poi in questa ultima settimana visto che avevo degli attacchi di ansia scatenati sempre dal mio focalizzare l'attenzione sulle mie narici e sulla respirazione, ho preso il primo giorno 10 gocce di Lexotan mattina e sera, il secondo ancora 10 gocce la mattina e 8 la sera, il terzo giorno 8 gocce al mattino e 10 la sera, il quarto giorno ancora 8 gocce x due volte, il quinto giorno ancora 8 x due volte, il sesto 5 gocce x due volte, il settimo ancora 5 x due volte, l'pttavo giorno ancora 5 x due volte e ieri ancora tre gocce x due volte. Ieri sera ho letto una sua risposta del 2013 ad un utente che si era assuefatto al Lexotan con dosi ben maggiori delle mie , ora le chiedo è possibile che anche io mi sia un po assuefatta al farmaco? Ho paura di questi farmaci ma riconosco che mi fanno stare un po più tranquilla, o meglio mi fanno accettare in maniera più serena le variazioni che avvengono nella respirazione e che immagino che tutti abbiano e che anche io avevo prima di questi ultimi quasi tre mesi e alle quali reagivo in maniera più normale, tipo una narice a volte un po chiusa che si apre a seconda della posizione prona o supina o del movimento dei muchi prima asciutti poi umidi e che si assestano e normalizzano dopo alzata o che io PRIMA non avvertivo e non vivevo con ansia terribile come ora associandoli a una mancanza di respiro che di fatto non c'è ma che io avverto con una morsa alla bocca dello stomaco poi alla gola e alla base delle narici come se mi mancasse l'aria sufficente.... Mi sa dire se questa è ansia o depressione? Sono curabile? La notte dormo, da vent'anni prendo del Rytmonorm da 150 x tre volte al giorno, una ogni 8 ore, per una tachicardia parossistica, sono arrivata a pensare se questa ansia con un po di secchezza delle narici, possa derivare dagli effetti collaterali di questo farmaco perchè leggendo il bugiardino ho visto che sono descritti ansia e secchezza, iagitazione, ma mi sembra di avere capito che in questo caso gli effetti collaterali si manifestino all'inizio della terapia e non dopo 20 anni e non saprei neanche a chi chiedere queste informazioni perchè il mio medico non è proprio bravissimo e mi ha detto che tutto può essere, e di provare a prendere del Tranquirit 8 gocce x due volte per un mese continuativo e vedere come va....ma io non mi fido di lui..ha preso cantonate con altri parenti....ma è l'unico che abbiamo che sia libero. In effetti l'ansiolitico mi fa solo accettare in maniera più normale le variazioni delle mie narici senza il cazzotto nello stomaco e l'ansia che porta il cervello in uno stato di allerta terribile e di agitazione per la paura di nn respirare tanto che arrivo ad avere paura del mio naso nel senso che ho paura anche di toccarmelo o che qualcuno me lo tocchi (un'amica voleva farmi un massaggio delle narici) ma la sola idea che mi sfiorasse il naso e che mi si potessero incollare o chiudere del tutto le narici mi terrorizzava, le preciso che l'otorino non ha riscontrato nulla di anormale tranne il setto nasale leggermente deviato per una narice e una certa secchezza delle mucose ...dicevo che la notte dopo aver preso l'ultima pillola di rytmonorm verso mezzanotte, sintonizzo la tele su un cartone animato e metto l'auto spegnimento e le voci irreali dei cartoni nn mi fanno pensare e mi addormento e se va bene mi sveglio alle 7,30, altrimenti alle 6...come oggi in piena ansia....La visita al centro Moses è tra una settimana...ho paura dottor Pacini cosa ho? Ne uscirò fuori? Tornerò a stare benissimo come circa tre mesi fa? Ho bisogno di antidepressivo o di ansiolitico? Ho il terrore di diventare una malata psichica nel tunnel dei farmaci e io devo essere forte perchè ho solo mio marito su cui poter contare che non è più giovanissimo e in questo periodo praticamente fa quasi tutto lui...e so che è spaventato per me anche se cerca di sminuire tutto....gli sto rovinando la vita, e nn capisco perchè mi accade tutto questo, abbiamo una vecchia moto e sia lui che io adoriamo andare in moto, e abbiamo degli amici che ci hanno invitati ad andare da loro anche loro motociclisti....ma io ho paura di allontanarmi da casa perchè ho paura di questa ansia che se sono a casa riesco a gestire giocando al pc o sfaccendando x casa...mi sto chiudendo e isolando e inoltre i miei che sono anziani hanno bisogno di me ..ho da risolvere problemi di bollette e gestione della casa paterna giù al sud, e invece sto qui a dilaniarmi con queste angosce e paure ...sono senza rimedio? La prego, spero che mi risponda....Grazie ancora
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

A me sembra, anche per ciò in cui si è riconosciuto, ma (togliendo quello) in base a come si esprime e espone i problemi, che la preoccupazione rivolta a vari aspetti (le funzioni corporee ad esempio) sia un elemento certamente dominante.
Ora per controllare questo tipo di problemi esistono delle cure, che non consistono nell'ansiolitico, efficace rimedio del momento ma soggetto per sua natura a esaurire l'effetto.

Inoltre, mi pare che si stia facendo l'idea che l'ansia "se la fa venire" con atteggiamenti sbagliati o con eccessiva attenzione alle cose, il che è un falso problema, se mai l'eccessiva attenzione è già ansia.
Siamo sempre nell'idea di controllo, ovvero vado in ansia perché me la faccio venire è come dire che se voglio posso non farmela venire, mi spiego ?

Poiché esistono cure, sia farmacologiche che non, non ha senso non prenderle in considerazione, anche associate, che è il modo in cui comunque tendono a funzionare meglio nei disturbi d'ansia di un certo peso.
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dopo
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Utente
Grazie per la risposta, si in effetti io e le persone che mi circondano mi hanno portata a credere che sia io a procurarmi questi stati di ansia, e che devo trovare in me la forza per reagire e uscire da questo stato, perchè se riesco a concentrarmi su qualcos'altro ritorno serena, come avrà notato c'è differenza di stato d'animo tra la lettera precedente e questa, ora sono più spaventata e dalla sua risposta mi sembra di capire che non sono un caso tanto semplice da capire e risolvere.....per me sentirmi bene ed essere in discreta salute mi da sicurezza...da ragazza la mia ipocondria o eccessivo interesse per le funzioni corporee si manifestava con colite, crampi allo stomaco e paura generica...ma almeno respiravo serena, nn ho mai focalizzato l'attenzione sul naso...sebbene nel 2002 mi sbagliarono una diagnosi dicendomi che avevo la sindrome di Sjogren, basandosi solo sul test di Schimmer, quello sulla secchezza oculare che era l'unico positivo e sull'analisi della Ves che era a 50, e in quell'occasione quando mi resi conto di che tipo di malattia fosse, mi terrorizzai avendo questo stesso tipo di problemi ma ancora peggiori perchè avevo trasformato la casa in una nuvola di vapore perchè nn riuscivo a respirare, e dopo infinite analisi e pellegrinaggi tra ospedali e medici che nn riuscivano a darmi una certezza ne positiva e ne negativa, dopo due mesi di angoscia finalmente approdai a Milano dalla dottoressa Scorza, una specialista immunologa che appena mi vide smentì immediatamente la diagnosi e mi dette un blando anti infiammatorio Ananase per un mese e mi consigliò una psicoterapia che feci con una psichiatra che fu una "specie di mamma"più che una psichiatra, per circa 6 mesi senza farmaci, solo del Lexotan per qualche giorno..ma ora non abita più qui e cmq credo che sia in pensione da un pezzo.Ora nn so se somatizzo l'ansia sul respiro a causa di quello spavento.. perchè ..invece ora tutti i sintomi sono sul naso, e sulla respirazione che è una funzione vitale e nn ho capito cosa devo fare e a chi affidarmi....Sono riuscita ad avere l'appuntamento al centro Moses oggi pomeriggio con una psichiatra Paola Landi. Lei mi dice che esistono cure farmacologiche...e non.... e x non, credo che lei intenda la psicoterapia? Spero che questa dottoressa sia in grado di aiutarmi e abbia la giusta esperienza per aiutarmi xchè ho davvero tanta paura di finire in mani poco esperte così come si evince anche da tante persone che scrivono su questo sito...spero in bene e le farò sapere..Grazie ancora
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Buonasera dottor Pacini, sono appena tornata dal colloquio, e a parte la giovanissima età che mi ha subito destabilizzata, la dottoressa a differenza degli altri almeno mi ha fatto molte domande a parte quelle logiche e di prassi di anamnesi familiare e parentela, ...ha chiesto anche di me e di come sono proponendomi una serie di domande nelle quali ritrovarmi o meno....terapia Daparox una goccia dopo colazione e aggiungere una goccia ogni tre giorni fino ad arrivare a 20 gocce.....ma siccome abbiamo fatto tardi e c'era gente, la terapia è stata data all'ultimo e quindi rileggendola non ho avuto modo di chiederle una volta arrivata a 20 gocce che succede?? che si fa?? Inoltre ha aggiunto mezza compressa di Trilafon la sera x tre giorni e poi passare a 1 la sera ma non ho capito x quanto tempo..e cmq rivedibile tra una settimana......Niente psicoterapia, se ne ho bisogno, nel senso se la voglio fare io e nn xchè lei ritenga che ne ho bisogno...la prox settimana ne parleremo con un'altra psicologa....Perchè ho reagito così o perchè mi sta accadendo questo...resta inspiegabile e sembra che nn sia importante......So che lei nn può esprimere dei giudizi in merito alle terapie assegnate e nn le chiedo questo ...ma le chiedo solo se ad un suo paziente avrebbe dato la stessa terapia.....Spero tanto che mi risponda e la ringrazio anticipatamente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

Una volta arrivata a 20 gocce presumo che voglia rivederla, o subito o dopo un po', e penso anche che siate rimaste in contatto, se per caso durante la cura dovesse avere domande o problemi. Rivedibile tra una settimana significa che la deve ricontattare tra una settimana, presumo.

Fino a qui mi pare che non ci sia niente di strano.
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