Incapacità di relazionarsi in maniera spontanea e naturale

Salve a tutti, scrivo dopo l'ennesima lite con il mio ragazzo (lui 27, io 22 anni), sorta a causa mia, risolta con la promessa di curarmi, poichè sostiene che sono malata. Non sono mai stata una persona spontanea, anzi tutt'altro: sono timida, chiusa, tendo a nascondermi, anche e soprattutto per non creare problemi, creandoli di conseguenza il doppio, a partire dall'adolescenza (mio padre quando avevo 10 anni circa è stato colpito una grave malattia che naturalmente ha sconvolto tutti i componenti della famiglia diventando lui il problema principale e più serio, nonostante sia fortunatamente in vita) quando sentendo troppo la solitudine ho incominciato ad usare chat tanto da averne fatto quasi una dipendenza, per fortuna scacciata via dai miei genitori stessi che mi hanno imposto per un periodo di non usare il computer. Il mio primo ragazzo l'ho conosciuto proprio in chat, mentre prima di lui , a 16 anni, ho frequentato più persone nell'arco di poco tempo. A distanza di anni, ho ripetuto lo stesso errore: mi sono ficcata in due situazioni improponibili, per poi conoscere il mio attuale fidanzato. Per mesi gli ho omesso queste brevi frequentazioni, una delle quali coincisa con il nostro sentirci e vederci senza che instaurassimo una relazione, mi sono nascosta come ho fatto in passato (anche per questo le mie relazioni , riflettendo con più raziocino, sono fallite) in silenzi, mentre lui, con una situazione familiare difficile, mi raccontava ogni cosa. Sono riuscita ad avere il coraggio di confessare, dopo tante pressioni (percepiva la mia non-spontaneità), tante sfuriate, ma per giorni sono iniziati gli insulti pesanti, di certo cercati alcuni, altri insensati tanto da far uscire sempre più la mia insicurezza spazzando la mia autostima. Purtroppo non sono riuscita a confessargli la storia delle chat , per paura di non essere compresa e di essere riempita nuovamente di insulti e purtroppo il mio voler evitare discussioni mi ha portato ad allontanarmi definitivamente dagli amici con i quali mi sono sempre confidata ben poco (ogniqualvolta che uscivo con i miei coetanei senza di lui arrivava ad intossicarmi le serate con i suoi monosillabi, solo per il fatto di non raccontargli tutto nei dettagli) e mi ha condotto a non dirgli nemmeno se incontro qualcuno per strada. Recentemente abbiamo litigato perchè gli ho detto non il giorno in cui ci siamo visti ma il giorno dopo via messaggi che mi avevano invitato ad una laurea ; un'altra volta invece ha sostenuto che non so comportarmi solo per il fatto che ho risposto a messaggi di amici con gli smile; infine il suo invito a farmi curare e la mia persona, il mio essere mi appaiono sconosciuti, ancora una volta. Mi ha definito bugiarda compulsiva. E' così? Come posso migliorarmi? Da un po' vorrei prendermi degli antidepressivi, sentendo di ricadere ancora una volta in un vortice di depressione e totale solitudine che mi spaventa e rischierebbe di annientarmi, adesso che sto finendo la carriera universitaria.
Ah in più, ho un problema legato al sesso: non ho mai avuto un orgasmo.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
Se ritiene di dover far valutare la situazione da uno psichiatra può farlo senza che altri le dicano che lo deve fare per la possibilità di mettere etichette ulteirori

Scelga liberamente il da farsi senza condizionamenti.

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