Crisi di rabbia a angoscia

Scrivo di nuovo qui nella speranza di una diagnosi che mi salvi e mi chiedo se ho davvero bisogno di una diagnosi o solo della speranza di sapere che tutto questo passerà.

Mi capita di avere queste crisi, e mentre sono all'interno di esse (come in una bolla) non riesco a vedere via d'uscita. Ingurgiterei litri di valium pur di porre fine al dolore che provo e che causo.

C'è un dolore, un'angoscia che inizia ad impadronirsi di me, l'incapacità di vedere una via d'uscita a quelli che sono i miei disturbi conclamati. Quasi contemporaneamente una rabbia abnorme mi pervade, non riesco a stare ferma e devo fare qualcosa. Ieri mi sono inferta dei pugni violenti in faccia e su un braccio provocandomi dolori fortissimi. La penultima volta ho tirato un pugno a uno specchio e poi mi sono volontariamente tagliata il braccio.
e piango e urlo, per minuti, per ore, per giorni,....dinanzi agli occhi impotenti di chi ha deciso di starmi accanto nonostante tutto.
Poi, dopo tempo, torno alla realtà...stremata, con gli occhi gonfi, e con ancora più problemi di prima.

Cosa diamine ho??

Ho fatto mille terapie. Attualmente sono seguita in una terapia sistemico-relazionale.
Venivo seguita anche da una psichiatra per il mio disturbo alimentare, ma quando ho visto che il disturbo peggiorava più cha sparire, ho lasciato perdere i farmaci, La stessa psichiatra mi ha consigliato di scavare a fondo nella mia vita.

Dicono che finché non lo vorrò io, tutto questo continuerà. Ma allora, cosa c'è di così perverso che non me lo fa desiderare?

Io sono esausta e non credo più a nulla. né a farmaci né a persone.
Eppure sono ancora qui a chiedere aiuto anonimamente.
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.2k 209
Una diagnosi online non si può fare.
I farmaci non risolvono tutto, forse ha ragione a dire che sulla bulimia hanno poco effetto (mentre la terapia relazionale è più efficace), ma sulla rabbia e sull'angoscia funzionano ed eviterebbero tanto dolore a lei e a chi le sta accanto.
In questo momento ha bisogno di tutto e di tutti: farmaci, persone, e soprattutto pazienza. Le ricadute vanno messe in conto, ci si rialza e si riprende. Difficile? Sì, è difficile, ma è l'unico modo, non ce ne sono altri.

Franca Scapellato

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Attivo dal 2009 al 2017
Ex utente
Intanto la ringrazio per la risposta..

e ci ho riflettuto. So che con difficoltà l'unica scelta è quella di rimboccarsi le maniche e ricominciare.

quando si è sentito tutto e le si è provate forse più o meno tutte, che si fa?

- la terapia cognitivo-comportamentale è l'unica che si è dimostrata efficace nei casi simili al suo
- no, la comportamentale non serve a niente, deve scavare a fondo
- no, deve lavorare sulle relazioni
- deve necessariamente prendere il Prozac
- no assolutamente no Prozac, è un pazzo scriteriato chi gliel'ha dato
- deve prendere per forza uno stabilizzante dell'umore
- non deve prendere farmaci
- il cibo è solo la punta dll'iceberg
- deve curare l'alimentazione
- lei non ha niente
- lei ha un disturbo grave e se non curato efficacemente degenererà
- dovresti fare ipnosi
- hai un trauma profondo da rielaborare
- devi lavorare solo sul presente

Io sto impazzendo.
continuo a dire quello che dicevo nel primo post.
Fatico a credere a chiunque e il mio unico desiderio e di mandare tutti a quel paese,
sapendo però di non potercela fare da sola.

una gabbia senza chiavi la mia.
e non me la chiamate arrendevolezza.

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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.2k 209
Spesso se c'è un peggioramento si cerca una risposta da un'altra parte, da un altro specialista/esperto, che prescrive altre terapie, altre strategie di intervento. Succede in tutte le branche della medicina, non solo in psichiatria.
Il mio consiglio è quello di scegliere uno psichiatra, uno solo, e una sola psicoterapia, e di aver pazienza. Il criterio di scelta è assolutamente soggettivo, per esempio quello/a che la fa stare meno peggio, che le dà un po' più di fiducia. Un sostegno, un compagno di viaggio per un percorso lungo e difficile, non un salvatore o una terapia miracolosa, se no la delusione è dietro l'angolo, e pure l'istinto di mandare tutti a quel paese.
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