Disturbi somatoformi - case du cura adatte

Buongiorno,

sono una donna di 40 anni, straniera, con dei problemi gravi abbastanza da avermi messa “fuori gioco” tre anni fa .. Da anni soffro di varie “patologie” di cui non si capisce bene ne’ la causa ne’ la cura. Tra i più’ condizionanti (alcuni perfino debilitanti): cistite interstiziale (diagnosticata), sindrome di intestino irritabile, acufeni e iperacusia (senza perdita di udito), condropatia rotulea (diagnosticata) e altri dolori cronici, delle articolazioni e del collo, che si sono sviluppati in seguito a dei traumi spesso ridicoli (reumatismo e altre patologie sono state escluse, esami di sangue e di rezonanze magnetiche, ecc non spiegano il dolore provato).

Dopo anni di visite specialistiche, esami, cure, trattamenti, e peggioramenti continui - anche a causa degli stessi trattamenti e interventi - sono arrivata a sospettare inoltre la sindrome di “Sensibilità’ Centrale” (grazie a un libro), che spiegherebbe il perché’ reagisco spesso così male non solo a dei trattamenti ma quasi a tutto e il perché’, invece di guarire, il mio corpo crea sempre più’ dolori …

Mi e’ difficile raccontare tutto in un post del genere, per cui mi vorrei solo limitare a concludere che i problemi fisici mi condizionano tutta la vita non solo fisicamente ma anche psicologicamente.

Il mio sospetto e’ che - oltre a possibili patologie organiche - soffro di disturbi somatoformi. La diagnosi datami mezz’anno fa una psicologa parlava di “meccanismo di conversione all’origine dei miei problemi” …

Ecco la conclusione di un esame psicologico durato circa 3 ore (composto da un coloquio e dai vari test e questionari psicologici):

“I test e il colloquio esequito producona la diagnosi di una personalita’ accentuata, ipersensibile, emotivamente palesemente squilibrata, labile, emotivamente poco adattabile, egocentrica. Depressione non e’ presente, evidente e’ ansia legata allo schema fisico (cioe’ al corpo e le sue manifestazioni). Il meccanismo di conversione all’origine dei sintomi fisici e’ molto probabile, elementi di nevrosi significanti. Tensione interiore. Il concentrarsi sui sintomi somatici, rifiutando la possibilita’ di una componente psicologica”.

C'e' un'altra psichiatra che ha parlato di elementi di "narcissismo", io trovo aspetti di me anche nelle descrizioni di disturbi borderline e istrionico ..

Forse inutile cercare di infillarsi in categorie e diagnosi ben nitide .. Per me, ognuno di noi e' un mondo intero ed e' impossibile descrivere un mondo con una parola sola ...

Ho fatto un’anno di terapia presso un istituto di psicosomatica nel mio paese ma purtroppo la terapia non mi ha aiutato a risolvere nulla. Ora, da qualche mese, vivo in Italia e cerco nuovamente un aiuto. In questo momento di acutizzazione di tutti i miei problemi mi piacerebbe trovare un centro specializzato nella diagnostica e cura di disturbi somatoformi dove potrei trovare non solo una diagnosi - sia dei disturbi di personalita' che delle malattie fisiche - ma anche e sopratutto un piano terapeutico da seguire e con cui risolvere i miei problemi per poter rimettermi in gioco della vita …

Vi sarei anche grata se mi poteste fornire dei nomi specifici di psicoterapeuti e/o psicoanalisti specializzati nella cura di sommatizazione e di conversione.

Ultima cosa: mi rifiuto di prendere delle medicine (per il rischio della loro ototossicita') - forse e' significante nella scelta del medico.

Grazie,

Io
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

La prima questione è che, nonostante il tempo trascorso a trovare un modo di gestire le cose, non sembra essere stata fatta alcuna diagnosi. E' pieno di libri che descrivono cose in cui prima o poi chiunque si riconosce, o che ripetono con altre parole quello che già uno sa da solo.
Qui si tratta di classificare la sua situazione in maniera da fare un ponte tra lo stato attuale di malessere e le opzioni terapeutiche.

Somatizzazione e conversione sono termini che si prestano a diverse interpretazioni, ma si fondano su teorie non biologiche, mentre invece nella terminologia moderna i disturbi con sintomi corporei, l'ipocondria, le sindromi "mascherate" da sintomi corporei, o semplicemente i sintomi corporei come aspetto più spiccato di altre malattie sono ben descritte e classificate.

Arriviamo però al dunque. Se chiede di essere curata e poi fa un'affermazione gratuita sul fatto che si rifiuta di prendere farmaci per la loro ototossicità (come se ce l'avessero tutti sicuramente), si tratta di una posizione anti-terapeutica. Inoltre, questo richiama un suo timore rispetto a uno dei suoi sintomi, non una cautela medica rispetto ad un problema agli orecchi. Sono due cose diverse.

E' consigliabile che si faccia diagnosticare da uno psichiatra, faccia fare una diagnosi psichiatrica (i test sono approfondimenti, ma non rientrano nei criteri per le diagnosi), e poi se vuole proceda con le cure disponibili. Escludere a priori la stragrande maggioranza delle opzioni è come dicevo un'assurdità.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
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Utente
Utente
Grazie, Dott. Pacini, le sono molto grata della sua risposta. Ho visto piu' di un psichiatro - a memoria mi ricordo tre ma possono esserne di piu'. Ho trovato una "diagnosi" fatta da una di questi tre:

(Scusi per il mio italiano, ma non essendo mia lingua e poi, trattandosi di gergo medico, faccio un po'fatica)

“Al centro dell’attenzione della pazienti sono insopportabili’ sintomi somatoformi - problemi con le orecchie e della vescica, presente una tensione interiore, tono depressivo, pensieri di suicido, attualmente senza tendenza a realizzarli, a volte rassegnata, anedonia, psicomotricità’ normale, non psicotica, senza segni di agressività’, insomnia, ha appetito, rapporti complicati, personalità’ accentuata con elementi di narcicismo, i quali potrebbero spiegare una decompensazione depressiva e le reazioni somatoforme.
Terapia proposta: data la accentuata personalità’ della paziente, sarebbe ottimale una cura specializzata per questa problematica, terapia interpersonale, eventualmente CBT intensiva. Antidepressivi e tranquillizzanti soltanto come un metodo stabilizzante durante l’acutizzazione dei sintomi depressivi.”

Mi e' sembrato di capire, dalle mie esperienze con vari specialisti, che ognuno trae le conclusioni proprie, che spesso contradicono le conclusioni degli altri.

Io posso solo parlare delle emozioni che mi distruggono la vita, i quali PAURA (per la mia salute, di non guarire mai, di peggiorare, di rimanere sola, di fare fatica a prendermi cura di me stessa), RABBIA (nei confronti dei medici nelle mani dei quali sono peggiorata, alcune volte davvero per i loro errori professionali), RABBIA nei confronti del mio destino, dei miei geni, della mia testa baccata, della mia incapacita', nonostante una decente intelligenza di risolvere i miei problemi, SOFFERENZA (simile al lutto, per aver perso tanto a causa delle mie malattie .. la mia vita sociale, romantica, professionale, sessuale, .. direi tutta la mia identita') ..

Oltre ad avere dei problemi fisici, soffro sicuramente anche di ippochondria, che porta con se' anche certe fobie ... e anche una decente dipendenza dai forum e da ricercare informazioni sul web in riguardo dei miei sintomi.

Le mie esperienze con i medici mi hanno tolto la fiducia nei medici, fino a diventare quasi PARANOICA nel loro riguardo. Anzi, negli ultimi anni, a causa delle mie esperienze, sono diventata diffidente praticamente di tutti ... Purtroppo non mi fido neanche di me. Il mio corpo - e la mia testa - mi tradiscono continuamente.

Non so cosa fare, non so il perche' mi succedono queste cose, non so come uscirne, e qualsiasi decisione / o conclusione che faccio mi porta quasi immediatamente ad avere mille dubbi ... HO SVILLUPATO - sempre a causa delle mie esperienze con i problemi fisici - PAURA DI TUTTO.
PAURA DI VIVERE.

Sembra di essere in una via senza uscita dove non mi resta che battere la testa contro il muro ...

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Ho bisogno di aiuto ma ovviamente deve essere un aiuto che sono in grado di accettare. I medicinali che agiscono sul dolore neuropatico e sulla depressioni, gli antidepressivi e gli anti-epileptici, sono noti per la loro ototossicita' ... Avendo gia' dei problemi debilitanti con acufene e ipperacusia, non sono disposta a correre i rischi in questo senso. Ed essendo una persona che sommatizza tantissimo, gia' la paura dei rischi e' forte abbastanza per farmi ammallare esattamente come temo. Ho letto da qualche parte che le persone che soffrono di Sensibilita' Centrale dovrebbe scegliere soltanto delle cure che li fanno stare bene, che calmano il sistema nervoso ... Le medicine e gli interventi invasivi fanno il contrario con me. Mi angosciano al punto di crollare emotivamente e di consequenza anche fisicamente. Non penso che sia "assurdo" come dice lei di cercare una terapia fatta a misura mia.
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Utente
Utente
P.S. Forse, raccontandole in breve delle mie esperienze negative con i medici, capira' come sono finita in questo cerchio vizioso.

1. Ho avuto dei sintomi urogenitali per 9 anni prima di sottopormi all'esame di cistoscopia con la idrodistensione e biopsia che ha portato alla diagnosi di CI. Ma solo in seguito a questo esame - fatto 7 anni fa- i miei sintomi, fino ad'allora un acciacco antipatico ma non condizionante e' diventato una malattia debilitante con tutti i sintomi caratteristici della CI.

2. Ho sofferto di acufene da quando ero una bambina, e per 25 anni questo acufene non era un problema. Dormivo adirittura con i tappi, con il mio acufene che agiva come una ninna-nanna. Un otorino - che ho visitato 4 anni fa a causa della mia ipocchondria e del bisogno di rassicurazione - senza parlarmi, mi ha mandata a fare una serie di test audiologici, uno dei quali - penso che si chiama Reflessometria, in inglese Acoustic Reflex Threshold Test - mi ha intensificato irreversibilmente il mio acufene e mi ha fatto sviluppare, instantaneamente Iperacusia (di cui non sapevo l'esistenza). Da quel giorno, il mio acufene e' diventato insopportabile, come anche lo sono diventati i rumori della vita quotidiana. Sia il silenzio che il rumore mi fanno vivere in un inferno ...

3. Sempre in cerca di aiuto con i miei problemi di salute, ho visitato una neurologa, che ha provato di trattare le mie orecchie con una mossa improvvisa, violenta del collo, tipo da chiropratico, la quale mi ha provocato un dolore cronico che ancora oggi, due anni dopo, non se n'e' andato via ...

4. Per ultimo, un trattamento questa volta alternativo, di Neural Terapia, al livello vaginale, fatto 4 mesi fa, mi ha provocato un peggioramento dei sintomi della CI che ancora sto smaltendo.

I primi tre "infortuni" sono stati nelle mani dei dottori della ASL del mio paese ... quindi niente ciarlatani .. L'ultimo infortunio e' successo in Italia, nelle mani di una ginecologa, quindi neanche lei una qualsiasi ...

Mi dica lei, se dopo le esperienze come le mie, non e' normale sentirsi parecchio delusi e diffidenti nei confronti dei medici. E se non e' normale cercare disperatamente la ragione per cui mi succedono queste cose ...

Non voglio criticare o accusare nessuno ma cerco aiuto, perche' il fatto sta che il mio corpo continua a piangere .. e continuo a piangere anch'io. In qualche modo si deve spezzare questo cerchio vizioso.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Che sia normale non è il problema, ma che sia utile o controproducente. Non ha eseguito cure psichiatriche, che sono la branca logica quando si parla di somatizzazione, conversione etc. Invece sarebbe logico provarle.

I soggetti che soffrono di ipocondria sperimentano peggioramenti naturali della loro condizione rimanendo convinti che siano legati a esami, procedure che di fatto non risultano poter fare questi danni permanenti. Comunque, se una persona ha ipocondria confonde malattie e sintomi (il sintomo è condizionato dall'ipocondria, poiché è ciò che la persona lamenta, e non c'è modi di misurarlo senza misurare anche l'ipocondria insieme).

Conclusione: faccia una visita psichiatrica e si faccia spiegare le cure possibili. Se l'ha già fatta, evidentemente ha però escluso le opzioni farmacologiche. Non lo faccia, se le faccia spiegare e si faccia indicare dal medico cosa ritiene utile.
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Utente
Utente
Le ringrazio molto del suo parere, Dott. Pacini. Io HO provato con gli antidepressivi e con gli ansiolitici, ma li ho sempre sospeso per gli effetti collaterali e per l'angoscia che prenderli mi provocava.

I peggioramenti che, come dice lei, sono naturali nella mia condizione sono cosi strettamente legati - nel tempo e nella loro natura - agli interventi sopra descritti che mi e' impossibile pensare che sarebbero successi comunque e che non sono state causate da questi interventi.

Inoltre, non sarei sorpresa se, facendo degli esami, il danno subito non sarebbe evidenziato in un modo oggettivamente esaminabile. Sono dell'opinione che il problema non sia tanto nei tessuti stessi, ma e' un problema di natura neurologica. Come lo e' tra l'altro l'iperacusia e forse anche l'acufene. Un otorino esamina l'orecchio e vede che e' tutto a posto. L'audiometria non rivela nessuna perdita di udito. E pure .. quel orecchio, o meglio il suo portatore, e' tormentanto da mille suoni interni e non regge i rumori esterni di normale intensita'. Non se lo immagina. Il problema non e' visibile ai medici ma e' molto reale per chi ne soffre. La stessa cosa potrei dirla del dolore cronico provato. Non e' misurabile se non dalla soggettivita' del paziente.

So che, sia il dolore cronico di natura neuropatico, che i disturbi di umore sono effettivamente, in certi casi, controllati (non guariti) dai farmaci, ma un'altra mia esperienza - in un centro di cura CBT - parlando con tanti che usano i medicinali, mi ha svelato quanto poco siano questi farmaci risolutivi. Prima di trovarne uno che funziona, bisogna spesso provarne tanti. Il farmaco che funziona smette di funzionare dopo qualche tempo e bisogna ricominciare da capo. Tutti i medicinali hanno tanti effetti collaterali, che pesano a chiunque, ma sicuramente di piu' chi ne ha un'agonscia quasi da fobia - come me. E poi, chi davvero ha una malattia della personalita' .. come penso che sia l'ipocchondria e sommatizazione - sarebbe condannato a prendere dei medicinali tutta la vita. Prenderli a lungo termine comporta dei rischi per la salute notevoli, che in un paziente logorato gia' di se dai problemi di salute sono inaccettabili.
Ho visto più’ di un documentario intelligente sul tema.

I medici, neanche quelli specializzati nell'otorinolaringologia, non possono garantire che un medicinale non porra' rischio di ototossicita' .. Voi seguite le evidenze, un farmaco che provoca perdita di udito a una persona in 100 non e' secondo voi molto ototossico. Ma conoscendomi, io sarei quella 1 persona. Le testimonianze di natura aneddotale, che i medici non considerano significanti, lo sono per me - perche' i quattro "infortuni" che le ho nominato non sono altro. Sono la mia esperienza, per me indiscutibile ... chiunque la mette in dubbio mi manda in bestia per dire il vero.

Ho pensato anch'io, dopo che sia successo piu' di una volta - 'non e' possibile che mi succede, devo immaginarmelo, deve essere la mia testa baccata a fabbricare queste esperienze' - sono stata io a farmi curare in una clinica specializzata nella psicosomatica - ho fatto un anno di terapia ... ma tutto questo non ha servito a nulla! Alla fine della terapia ero perfino arrabbiata anche con il mio simpatico terapeuta - arrabbiata perche' continuava a cercare traumi nella mia vita, a chiedere di mio papa' e di mia mamma, quando invece il problema erano e sono i sintomi fisici, che mi condizionano al punto di non voler piu' vivere, perche' con i disturbi del corpo non riesco a realizzare i miei sogni.

Scrivo troppo, mi scusi, vorrei che qualcuno riuscisse ad aiutarmi … ma con la mia logica ferrea si fa fatica a convincermi di ciò’ in cui non credo (i farmaci). Vuol dire che sono senza speranza? Oppure che ho sbagliato a chiedere consulto a un psichiatra perche’ i psichiatri in generale prescrivono i medicinali?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Quali antidepressivi ha provato ? Nessun farmaco diverso dagli antidepressivi e gli ansiolitici ?

"E poi, chi davvero ha una malattia della personalita' .. come penso che sia l'ipocchondria e sommatizazione - sarebbe condannato a prendere dei medicinali tutta la vita"

Se funzionano, è condannato a star bene.
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Utente
Utente
Quando avevo 18 anni, mi hanno dato Prozac ... mi ha fatto presto capire che il "velo pesante" era nella mia testa e mi bastava questo per decidere di voler imparare a sollevare quel velo scuro da sola. Tra l'altro mi scombusolava il sonno .. dormivo di giorno ed ero sveglia di notte. La depressione se n'e' andata via da sola con il mio atteggiamento positivo e con una serie di eventi.

Dopo l'esame impendenzometrico che mi ha rovinato il rapporto con il silenzio e con il rumore ho cominciato a sperimentare con Zopitin, Mirtazapin e Clonazepam ... tutti presi per curare, piu' che altro, l'insomnia devastante. Senza sonno mi volevo buttare dalla finestra, riposata, volevo trovare soluzioni ai miei problemi.

Clonazapem e' stupendo - senza effetti collaterali evidenti, mi faceva dormire e svegliare riposata ... pero' non e' un medicinale che si puo' prendere a lungo senza svullupare una dipendenza ed aumentare il rischio notevole della ototossicita'.

Mirtazapin mi faceva dormire per 16 ore ... e svegliare con un effetto "sbornia". Mi sentivo ancora piu' depressa.

Zopitin .. non mi ricordo.

Il fatto sta che non voglio prendere i farmaci, ne sono convinta. Non ha altro da offrirmi? Un consiglio, un percorso non farmacologico da fare? Da quello che le ho scritto la sua diagnosi sarebbe ippoccondria? Sommatizazione? Ansia patologica? Depressione?

Nel Suo articolo sulla ipocondria (di cui soffro OLTRE alla sommatizazione), che ho appena letto, dice "Nell’ipocondria, per quanto possibile, la paura non deve essere la base per verifiche o per discussioni sul merito delle ipotesi mediche. La paura se mai può essere la base per discutere sulla paura, sui suoi meccanismi e sul suo significato. La rassicurazione in una condizione di ossessione ipocondriaca rischia invece di dare al cervello un messaggio sulla fondatezza della paura, o sull’importanza della rassicurazione e della suo carattere convincente." A me interesserebbe capire da che deriva la paura e come sconfiggerla. Perche' e' vero, l'assicurazione non risolve e neanche un'indagine continua, quasi ossessiva ... ma neanche, nel mio caso, le medicine non risolvono, perche dovrei prenderli per sempre. Voglio capire ... da dove nasce la paura? perche' si instaura e non si leva?,perche' diventa il centro di tutto? e innanzitutto come sconfiggerla?

Secondo lei, il terrore delle malattie, l'incapacita' di reggere una malattia, l'ossessione con la propria malattia ... e' una malattia come il Diabete?
Secondo lei e'inutile cercare il perche' e inutile cercare di cambiare?
Secondo lei i farmaci sono l'unico modo di sconfiggere il disturbo di sommatizazione?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

" A me interesserebbe capire da che deriva la paura e come sconfiggerla. "

E chi ha detto che derivi da qualcosa ? Quest' è un assunto. E chi ha detto poi che capendo da dove deriva la si sconfigga. Questi sono tutti luoghi comuni psicanalitici, mai comprovati a livello pratico.

La domanda in questione è appunto un'altra soluzione ossessiva spesso. Non aiuta, anzi.

Lei ha quindi provato alcune cose. Ce ne sono diverse altre, simili e diverse a quelle provato. Il clonazepam non è detto che dia problemi a lungo termine, e non è vero che non sia utilizzabile, lo è in alcuni casi (a differenza di altre benzodiazepine). Se dà tossicità è un conto, se è solo perché "potrebbe" si rientra nell'ipocondria. Il trattamento degli acufeni si avvale di farmaci tipo il clonazepam, e non è quindi il solo neanche nella sua categoria. Dipendenza significa solo assuefazione, è un fenomeno farmacologico reversibile, che richiede solo un graduale disimpegno in caso di inutilità e di assunzione prolungata. Niente di così problematico peraltro.

[#9]
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Utente
Utente
Ah, quindi c'e' anche un elemento di "ossessione compulsivo" nella mia diagnosi? La ricerca del 'perche' e' un'altra ossessione ... Interessante. E convincente. Grazie.

E grazie anche per proporre il concetto dell'inesistenza del perche'. E' vero: io sono ossessionata dal desidero di capire perche' lo trovo la chiave per sconfiggere il male ... ma forse ha ragione lei. Forse non c'e' il perche' ... e sapere il perche' non risolverebbe nulla .... forse tutti quei "luoghi comuni psicoanalitici" non servono a nulla. Lei ne sembra convinto. Ma io non lo so.

Mi e' difficile credere di essere nata "fatta male", con un cervello malato che ha bisogno di farmaci sintetici per essere "corretto". Mi e' difficile crederci perche' non voglio crederci. Voglio credere che a tutto c'e' una causa e che l'essere umano, facendo parte della natura, puo' essere aiutato con i mezzi naturali - non sintetici ...

Provo consultarmi anche con dei psicoterapeuti che probabilmente non insisteranno sull'esclusivita' dei farmaci come l'unica cura del disturbo di sommatizazione. Alla fine, ogni professionista usa e crede nei mezzi che conosce.

Comunque le ringrazio per l'attenzione che ha dato alla mia richiesta di aiuto e per il tempo che ha speso "con me". Mi ha regalato degli interessanti spunti per riflessione ..
[#10]
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Utente
Utente
Comunque, se puo', mi scriva i tipi di medicinali che lei pensa possano essere utili nel mio caso. Me li guardo e me li studio secondo i parametri che per me sono importanti.

Grazie ancora.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
"Provo consultarmi anche con dei psicoterapeuti che probabilmente non insisteranno sull'esclusivita' dei farmaci come l'unica cura del disturbo di sommatizazione. "

Non c'è questa opposizione tra i metodi, è cosa sterile e francamente ingiustificata, visto che la psicoterapia è un farmaco e il farmaco produce cambiamenti psicologici, quindi quando sono usate in maniera ragionata convergono sugli stessi obiettivi.

Detto questo, prima va fatta una diagnosi, inutile nominare molecole qui su questo spazio, altrimenti finisce che invece di farsi visitare e seguire passa il tempo a documentarsi su questa o quella molecola.
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Utente
Utente
:) ha capito bene. Mi documento su tutto, e non mi diverte e neanche mi fa bene ... ma data la mia esperienza, non mi fido piu' ... E' un cerchio vizioso.

Grazie comunque. Cerchero' un bravo psichiatra specializzato in questi disturbi. Lei ne conosce qualcuno in provincia di Grosseto?
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dopo
Utente
Utente
E scusi, Dott. Pacini se l'abbia involontariamente offeso .. dal messaggio suo mi sembra di capire che si. Davvero non volevo. E' che l'italiano non e' la mia madrelingua e quindi posso essere fraintesa. Ho apprezzato le sue risposte - e proposte.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Non mi ha offeso, assolutamente. Qui non possiamo indicare nominativi di colleghi, per una politica del sito, sono spiacente.

L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.

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