Doc curato, e ora?

Salve egregi Dottori,
voglio fare alcune domande circa la mia situazione.
Ho sofferto di DOC per anni, ma da un anno a questa parte sto davvero bene, finalmente dopo molti anni riesco ad avere una vita normale e grazie alla psicoterapia cognitivo-comportamentale ho imparato a gestire le ossessioni e le emozioni.
In un anno sono passato da una seduta a settimana , a 2 settimane, a 3 settimane.

Vorrei però sapere, visto che col mio psichiatra non sono sempre in contatto, se i farmaci che prendo rimarranno invariati, se col tempo scenderò ancora più gradualmente fino ad azzerare del tutto, o ci saranno terapie di mantenimento.

La mia terapia attuale è questa:
Mattina: 10 g (mezza compressa) di cipralex
Sera: 20 g Cipralex (una compressa), una compressa Modalina e mezza compressa Lantanon (per facilitare il sonno).

Calcolando che sono migliorato molto però, i dosaggi mi sembrano ancora alti.
Prendo questi farmaci da un bel pò di anni, e 7 anni fa ho sofferto di depressione che ho curato col passare del tempo.

Avendo sofferto di disturbo ossessivo compulsivo dall'età di 9 anni, ci sono speranze per me di vivere finalmente libero da questi farmaci?
Inoltre, questi farmaci col tempo possono creare danni all'organismo? se si quali?

Non vorrei che mi rispondeste "perchè allora non chiede al suo psichiatra?" perchè la risposta l'ho data già all'inizio dell'argomento.

Vi ringrazio
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

" visto che col mio psichiatra non sono sempre in contatto". Non sarà sempre in contatto, ma la prognosi del suo disturbo è stata discussa mi immagino, cioè le ha spiegato se la cura va assunta a lungo, perché etc.

Qualcuno che le dica se i farmaci (di cui uno è antiossessivo) vadano continuati tutti e che dose ci vuole (ad esempio la dose massima di cipralex consigliata è 20 mg, prima era 30 mg, quindi qualcuno dovrà decidere se nel suo caso va tenuta così o meno).

In generale un disturbo a inizio precoce tende a richiedere una cura costante o periodica.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta, dottor Pacini.

Costante o periodica cosa vuol dire? Dovrò seguire dei cicli di terapia costanti?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Dovrà seguire una terapia secondo quelle che potranno essere eventualmente stabilite dal suo psichiatra con cui è buona norma essere in contatto costantemente.

Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Utente
Utente
Grazie dottor Ruggiero.

Vorrei inoltre precisare che non erano g, ma mg. Sicuramente però avete compreso che è stato un errore di digitazione.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

Vede, ad esempio Lei riprende la risposta e la ripropone tale e quale chiedendo una risposta netta.

"Domani forse pioverà". Quindi domani pioverà ? "Forse". Quindi siamo certi che piove ?

E così via. Non sono utili ragionamenti di questo tipo, le prognosi sono stime statistiche. Se le sono utili per inquadrare quello che può dover gestire nella vita bene. Al di là di questo non sono elementi su cui rimuginare perché rimangono solo informazioni orientative.
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Utente
Utente
Sì ma quindi cosa mi sta dicendo, che sono ancora ossessivo-compulsivo?

mi scusi, ma non vorrei essere preso in giro.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

Stia tranquillo allora, qui nessuno ha del tempo da impiegare a prenderla in giro.

Sto dicendo che domande come questa possono benissimo essere dettate da un residuo di ossessività, sono innocue a patto che non diventino dei temi su cui si perde del tempo. Spesso chi ha questo tratto perde di vista che le risposte convincenti non sono tali perché chiariscono tutto, definitivamente e senza possibilità di errore. Viviamo di approssimazioni accettabili, e la statistica non consente di fare previsioni del futuro sui singoli casi. Si ragiona secondo logica integrando la statistica e la storia del caso singolo.