29 anni che in seguito ad ansia

Salve sono una ragazza di 29 anni che in seguito ad ansia,attacchi di panico,tristezza,ha iniziato una terapia farmacologica indicata da una psichiatra.la terapia prevede dropaxin da aumentare fino ad un massimo di 120gocce al giorno,surmontil sempre da aumentare fino a 60 gocce al giorno e infine una pastiglia di daneban. Mi chiedevo quando potrò vedere i primi miglioramenti soprattutto in relazione alle fobie specifiche e se questa terapia è a vostro parere adeguata alla mia situazione caratterizzata appunto da fobie specifiche(es. andare in spiaggia o dato che soffro di conati di non riuscire più a mangiare) stati di profonda tristezza alternati a nervosismo.cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Non so cosa intenda per fobie specifiche, però quella che ha citato sembra una fobia legata al panico, oppure intendeva dire che è ossessionata dal pensiero di non mangiare più ma in realtà mangia, allora è diverso.

In ogni modo una terapia antidepressiva funziona in 4-12 settimane, considerando che inizia a dose bassa per salire gradualmente, e quindi non sempre dopo solo 1 mese si vedono dei bei risultati, ci vuole un po' di più.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
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Grazie per la celere risposta,io ho quasi raggiunto le dosi massime per questo mi chiedevo quando avrei potuto vedere dei miglioramenti. Riguardo le fobie specifiche provo a spiegarmi meglio,siccome l'ansia mi provocava dei conati ho paura che a causa loro ne risenta la mia alimentazione,dato che l'appetito già scarso in queste circostanze sparisce del tutto. L'altra fobia specifica riguarda l'estate che si avvicina e la paura di avere crisi di panico in spiaggia o mentre sono a cena con amici o a passeggiare sul lungomare ecc. Non vorrei rinunciare alle vacanze anche perchè il mio ragazzo ha una casa al mare,però mi sento bloccata e sull'orlo di una crisi di nervi. Cosa mi consiglia nell'attesa che la terapia farmacologica faccia effetto?ma che probabilità ci sono che invece i farmaci su di me non funzionino?


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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Queste fobie sembrano legate al panico. Le consiglio di non porsi problemi sul futuro, di attendere il miglioramento (tra l'altro così, come commento, quando si raggiungono numeri di gocce tipo 120 tanto varrebbe convertire il tutto in una formulazione solida tipo compressa).

Se non funziona questa ci sono altre cure da provare.
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Gentile dr.Pacini la mia paura più grande è proprio che la terapia possa non funzionare,non è la prima terapia che provo quindi l'idea di ricominciare di nuovo mi terrorizza,ma da quello che le ho scritto le sembra una terapia idonea alla mia situazione?grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Non è una paura da discutere questa. E neanche la domanda se la terapia sia adatta. La cura è stata messa e il medico valuterà a tempo debito.
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Utente
Utente
Gentile dr.Pacini mi scuso se la disturbo ancora ma ho parecchi dubbi e manca ancora un poco alla seduta con la mia psichiatra. So che la cura è stata scelta e bisogna aspettare ma mi chiedevo se in base alla sua esperienza o comunque in base ai farmaci che sto prendendo posso sperare che qualcosa cambi. Ad esempio il surmontil agisce solo sulla depressione o mi aiuta anche per le fobie?ci sono situazioni che mi terrorizzano ma che devo affrontare e sapere che la cura potrebbe essere quella giusta mi sarebbe di grande aiuto. È il danaben per le fobie specifiche come quella del mare o quella di non riuscire più a mangiare le sembra indicato?mi rendo conto che con i consulti on-line non ci si può spingere oltre un certo punto ma mi farebbe piacere conoscere la sua opinione sulla terapia che sto seguendo. Grazie e cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Nei consulti online a volte si sceglie di non dar risposte letterali perché significherebbe non aver capito la natura del problema, Ora Lei vorrebbe sapere prima, e meno tempo c'è più non riesce ad aspettare, ma in realtà sono domande che a mio parere non avrebbe senso discutere qui né col suo medico.

Il medico le ha dato una cura e deciderà coi tempi che è sensato attendere, se va bene oppure la deve cambiare. Non gli proponga quel farmaco perché l'ha letto, l'ha sentito etc.

Alla fine la domanda che ha fatto è esattamente la stessa di prima, che le consiglio di accantonare.
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Salve,ho avuto un colloquio con la mia psichiatra e riguardo la cura ha deciso di passare alle compresse,mi ha spiegato che i farmaci con il tempo bloccheranno i sintomi del l'ansia e che devo pazientare ancora qualche settimana. Io ho iniziato la cura da 24 giorni,secondo lei è ancora presto per avere dei benefici?ha ragione la mia psichiatra?volevo chiederle se per cortesia può spiegarmi come il sereupin,il surmontil,il danaben agiscono sul problema, Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Siamo sempre alle stesse domande "eco". Ha ricevuto indicazioni e adesso chiede se la sua psichiatra ha ragione, se sono giuste etc senza una particolare motivazione, solo perché è ansioso. In questo caso domande del genere vanno lasciate cadere, perché sono sintomatiche, non propongono degli argomenti che concretamente vanno chiariti.

Idem per la domanda su come agiscono i farmaci: che significa come agiscono ? Dettagli tecnici per lei non comprensibili sul meccanismo farmacologico ?
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Gentile dott.Pacini è vero le mie domande sono sempre uguali e soprattutto dettate dall'ansia ma può capire bene la necessità che ho di sapere che con questi farmaci andrà tutto a posto. Riguardo il loro funzionamento mi riferivo a qualche indicazione per capire da sola se stanno avendo effetto o meno,tenuto conto che è da quasi un mese che li assumo. Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Non è una necessità, per fortuna, perché se uno avesse la necessità di sapere il futuro non ci sarebbe soluzione. E' un sintomo, una compulsione a porsi domande su ciò che uno sa già (lo sa già perché sa la risposta, ma ne dubita, oppure lo sa perché a grandi linee l'ha già sperimentato, oppure sa che non c'è niente da sapere ma solo da provare).
Ragion per cui il modo migliore di gestire i sintomi è lasciarli sparire con la cura. Anche perché così facendo la persona non fa rientrare queste domande nei sintomi, ma le tratta in maniera staccata, e capisce peggio la natura del suo disturbo.
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Salve,scusi se la disturbo un'altra volta ma le volevo chiedere un parere riguardo ad un sintomo. Come le avevo accennato soffro di conati soprattutto quando ho il cibo in bocca e mi succede che spesso quando deglutisco il cibo faccia fatica a scendere,quasi come se dalla gola tornasse in bocca. La mia psichiatra ha detto che anche questo è legato al l'ansia e che non rischio di soffocare,lei cosa ne pensa?e i farmaci agiranno anche su questo spiacevole sintomo?grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

E' identifico al meccanismo precedente. Ha un sintomo, ha avuto una spiegazione, e ripete qui la domanda, che non va presa alla lettera, a meno che non voglia che risposta dopo risposta i problemi si moltiplichino, perché è così che succede.
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Gentile dr.Pacini ,il fatto è che mi sembra strano che sintomi come i conati a bocca piena siano riconducibili ai miei problemi di ansia. Inoltre sono 28 giorni che faccio la cura farmacologica e anche se chi mi sta accanto mi trova migliorata io vorrei dei parametri per capire se è effettivamente così. Si avvicina inoltre l'estate con le paure che mi suscita ed infatti questa mattina ho avuto pensieri che non avevo da un po' di tempo. Secondo lei è indice di un peggioramento?quanto dovrò aspettare affinché i farmaci esplichino i massimi effetti?grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

I parametri sono molti semplici. Di alcuni è il primo a saperlo, di altri glielo fanno notare, statisticamente tende ad essere vero.
Sono 28 giorni, poi dipende dalla dose.
No, non vedo niente di strano nel fatto che quei sintomi possano dipendere dal disturbo.
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Per quanto riguarda le dosi ormai ho raggiunto il massimo,scusi se sono un po' assillante ma quando lei scrive :-sono 28 giorni,poi dipende dalla dose-intende dire che non è passato abbastanza tempo?al momento assumo una compressa di deniban,tre di sereupin,e due di surmontil. Grazie sempre per la sua gentilezza
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Può darsi che ci voglia un po' di più, ma su queste tempistiche avrete degli accordi col medico, no ?
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La psichiatra non mi ha dato tempi precisi,è passato un mese e mi ha detto di aspettare qualche altra settimana,ma in genere per una cura come la mia,secondo il suo parere quanto tempo ci vuole per vedere dei benefici?chi mi sta accanto mi trova migliorata ma io non riesco a capire se è davvero così.grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Quindi lo psichiatra la rivedrà tra quanto (qualche altra settimana è un po' vago, va bene in generale ma c'è un appuntamento ?).

Se è davvero così è una domanda fine a se stessa. Sentirsi meglio non è una cosa da capire, si sente e basta. Gli altri vedono un miglioramento, questo è già un fatto.
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La seduta con la mia psichiatra è queso sabato,il mio problema è che alcune fissazioni come il mangiare,sia in casa che fuori,o l'andare al mare,non mi abbandonano mentre pensavo che con questa cura sarebbero sparite o che comunque non mi tormentassero tanto.quando chiedo degli effetti dei farmaci è in relazione alla presenza ancora dopo un mese di cura di queste paure,non capisco se questi farmaci sono mirati proprio ad eliminare questi pensieri,lei che ne pensa? La ringrazio tanto
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,



Il medico la vede a breve, le ha detto che è ancora forse presto per trarre conclusioni.

Mi pare si stia ponendo appunto delle domande sull'ovvio, del tipo: "la cura a cosa dovrebbe servire ?"...
Mi sembra ovvio che la cura debba far andar via i sintomi, altrimenti che cura è ?
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Utente
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Gentile dr.Pacini
Ha ragione a dire che la cura serve a far sparire i sintomi,il fatto è che negli ultimi giorni mi pare che i sintomi stiano riemergendo come in passato,o forse è solo un'impressione dovuta anche al fatto che si avvicina l'estate e il ritorno del mio ragazzo. Ho anche paura che se non ha funzionato pienamente in un mese vuol dire che non è la cura giusta. Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Ma resta il fatto che rivede il medico Sabato, quindi sarà valutata lì per decidere. Prima il medico non può che dirle che tanto vale attendere un altro po'.
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Il fatto è che sono confusa,mi aspettavo in un mese di non avere più certi sintoni(come i conati) o certi pensieri assurdi (come la paura di andare al mare e di sprecare energie e quindi svenire) . Ho paura che i farmaci abbiano raggiunto il loro massimo effetto e quindi la cura non è giusta. Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Ho capito di cosa ha paura, ma perché adesso lo sta ripetendo (se non perché è un pensiero che la martella). Il medico la vede Sabato, la visita e decide cosa fare, che al massimo potrà essere un cambio di cura.
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Salve,quindi il tempo per vedere se la cura sta funzionando è sufficiente?sono passati 34 giorni e nonostante mi dicano di vedere dei miglioramenti io non riesco a stare tranquilla e a rendermi conto se è veramente così,inoltre l'idea di cambiare cura mi terrorizza. Le capsule di sulpramid e di sereupin,non riuscendo a deglutirle per intero le mastico,può questo avere effetti sul l'efficacia del farmaco? Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Non dovrebbe fare differenza,

Si è capito che non riesce a star tranquilla, il che non significa che si debba tornare nuovamente a far domande come se avesse senso dare una risposta solo perché la ripete per n volte.
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Salve,pensavo che iscrivendomi in questo sito avrei potuto trovare altri pareri,conferme,consigli,per questo motivo faccio le domande n volte. Ad esempio secondo la sua esperienza quanto tempo ci vuole per una cura come la mia?non intendo i giorni esatti ma un parere orientativo,lei è psichiatra e una sua opinione dovrà pure averla. Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Bisogna però che legga anche le risposte. Domande ripetitive alimentano se stesse, per cui non vanno gestite in questo modo. Tendono ad essere generiche, tendono ad accumulare pareri fino all'inevitabile risultato che troveranno due pareri non concordi, magari perché uno ha risposto 20 giorni e uno 30, e così ripartirà con richieste di altri pareri.
Il tempo "indicativo" lo sa già, lo sta richiedendo perché questo richiedere le cose è un sintomo del suo stato attuale. Internet serve anche a questo, quando usato sapientemente, a non alimentare alcuni tipi di domande
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dopo
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Salve, a due mesi dall'inizio della cura continuo ad avere delle fobie specifiche(ad esempio la paura di mangiare prima di un impegno) e la solita sensazione dei conati pronti ad esplodere. La mia psichiatra mi ha detto che per i casi come il mio i tempi sono piuttosto lunghetti ma io non riesco a stare tranquilla,assumo tre compresse di sereupin,tre di surmontil,è una di deniban. Lei pensa che abbia ragione la mia psichiatra?oppure a parte qualche lieve miglioramento,la cura non è quella giusta?grazie e cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

La domanda è la stessa di prima. Il fatto di non avere fiducia per una coazione a dubitare e chiedere ad altri non è costruttiva.

A due mesi in assenza di qualsivoglia miglioramenti la cura andrebbe ritoccata, magari in termini di dosaggio, mentre invece in presenza di miglioramenti parziali si può attendere.

Il fatto che non sia tranquilla è un conto, ma allora chieda dei termini precisi anziché "tempi lunghetti", decida quando e come attendersi un cambiamento di cura concordando un tempo definito. Ammesso che questo la faccia stare più serena nel frattempo.
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Grazie per la risposta,alla mia domanda su tempi precisi la mia psichiatra ha detto che non è possibile stabilire con certezza matematica i tempi di guarigione. Lei che ne pensa? I piccoli miglioramenti riguardano ad esempio il fatto che nonostante la sensazione dei conati riesco comunque a mangiucchiare oppure che nonostante la perenne sensazione di stanchezza riesco a vivere le giornate decentemente. Volevo chiederle se i conati dovessero ritornare frequenti come prima questo sarebbe sintomo di un peggioramento della mia condizione o del l'inadeguatezza della cura?grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Con certezza statistica, infatti si può dire che in alcune settimane ci si aspetta (non da subito ma alla fine) un effetto, che può anche essere parziale.
In genere se entro 3 mesi non c'è alcun effetto, si cerca di modificare la cura in dosi o composizione.

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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