Crisi di nervi, ansia, depressione

Buongiorno Dottori, vorrei sottoporvi il mio caso perchè è parecchio tempo che sto male senza trovare una soluzione. Ho 32 anni ed ho cominciato ad avere problemi di ansia e depressione nell'età adolescenziale. Finite le scuole superiori avevo ansia tutto il giorno, attacchi di panico, insonnia, gastrite e numerosi altri disturbi. Il mio medico mi fece fare diversi esami tra cui quelli per la tiroide e per il cuore, ma tutto era regolare. Mi prescrisse quindi il Pasaden come ansiolitico (3 compresse al giorno) e da allora ho cambiato non so più quanti farmaci tra ansiolitici, calmanti ed antidepressivi (Zoloft, Xanax, Trittico, Tavor, Lexotan, ecc) non me li ricordo nemmeno più. Per un certo periodo stavo bene, poi non avevano più effetto e ricominciavano tutti i sintomi ed io ero sempre più depressa e non uscivo nemmeno di casa. Sono andata allora da una psichiatra che mi ha cambiato ulteriormente i farmaci e dopo qualche seduta mi ha detto che non era più neccessario vederci. Ora, da circa un anno e mezzo non prendo più farmaci, mi sono sposata e le cose sembravano andare molto meglio a parte l'insonnia e qualche episodio ansioso che tamponavo con una compressa di Tavor. Purtroppo da un paio di mesi le cose sono precipitate a causa anche di un cambio di lavoro che non mi ha soddisfatto. Il mio medico mi ha prescritto dello Xanax ma io ho delle terribili crisi di nervi con comportamenti che non riesco a controllare, pianti isterici, la testa che mi scoppia, insonnia, insomma quando mi prendono quei momenti non riesco più a ragionare, rischio di far del male a me stessa e agli altri ed ho anche forti crisi depressive. Non so più che fare a questo punto anche perchè non voglio più intraprendere cure farmaceutiche in quanto vorrei rimanere incinta e ho paura che questo causi dei problemi. Cosa mi consigliate?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

sarebbe opportuno far valutare la sua condizione alla luce dei sintomi che descrive e valutando anche una accurata anamnesi remota in quanto emergono dei sintomi che devono essere pesati nella giusta misura.

Una visita psichiatrica potra' aiutarla ad intraprendere i percorsi validi anche in considerazione del suo desiderio di gravidanza.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

non c'è motivo di escludere la terapia nell'ipotesi di avere gravidanza. Alcuni farmaci non sono compatibili con la gravidanza in atto, quindi le sarà indicato come sospenderli nel caso.
Non deve scegliere quali terapie effettuare, deve lasciar decidere al medico. Nella lista che ha fatto in realtà ci sono solo due antidepressivi, il resto sono ansiolitici tra loro più o meno equivalenti e non curativi.
Non vedo quindi ostacoli particolari a ricontattare uno psichiatra per reimpostare una cura.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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dopo
Utente
Utente
Gentili dottori, grazie per la risposta immediata.
Vorrei precisare che nella lista ho indicato solo i nomi che mi ricordavo, visto che le varie terapie alla fine durano da ben 12 anni. Ho comunque assunto anche Citalopram, Seropram, Cipralex e per poco tempo anche Prozac. Non credo assolutamente che cambiare tutti questi farmaci sia stato un bene per me e nemmeno la soluzione ai miei problemi visto che comunque continuano a ripresentarsi. A questo punto non capisco nemmeno perchè la mia psichiatra abbia ritenuto di dover sospendere le sedute dopo avermi dato l'ennesimo farmaco senza poi verificarne la completa efficacia.
Per quanto riguarda la gravidanza, la mia ginecologa ritiene che l'assunzione di farmaci antidepressivi porti ad un aumento della prolattina che mi impedirebbe di rimanere incinta. Essendo già quasi un anno che cerco una gravidanza senza risultati nonostante non ci siano problemi fisici, non vorrei complicare ulteriormente le cose. Seguirò comunque il Vostro consiglio e mi rivolgerò ad uno psichiatra per cercare una soluzione.
Grazie ancora.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

l'aumento della prolattina e' un fenomeno possibile con l'utilizzo di alcuni psicofarmaci ma non frequente per gli antidepressivi.

Utilizzare uno psicofarmaco che la fa stare bene e valutare periodicamente i suoi ormoni, compresa la prolattina, e' una operazione di nessuna fatica che porterebbe comunque ad un miglioramento.

Attualmente, sono in commercio antidepressivi che hanno un minimo impatto sulla prolattina (per non dire nullo) e parlandone con uno psichiatra certamente le potra' essere proposto un trattamento con pochi effetti collaterali.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Concordo. L'aumento della prolattina è comunque un fenomeno reversibile e misurabile, quindi anche se fosse un problema sarebbe risolvibile sostituendo l'antidepressivo.
Secondo un ragionamento del genere ogni donna che desideri avere figli non potrebbe mai effettuare trattamenti antidepressivi (?).
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dopo
Utente
Utente
Gentili dottori, grazie per i Vostri chiarimenti.
Io non sono affatto contraria ad intraprendere i trattamenti che mi verranno prescritti, come del resto ho sempre fatto. Ho solo fatto presente quello che mi è stato detto dalla mia ginecologa, ovviamente non essendo io un medico non posso sapere se esistono o meno dei farmaci che non procurano effetti collaterali dannosi per una eventuale gravidanza. Farò presente al medico a cui mi rivolgerò della mia intenzione di avere un bambino e sicuramente lui saprà prescrivermi i farmaci più indicati. Questa volta spero vivamente di riuscire a trovare uno specialista che riesca a risolvere i miei problemi.
Grazie ancora per il tempo che mi avete dedicato e magari Vi terrò aggiornati sulle terapie che intraprenderò per avere ulteriori consigli.
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