Per Egr. Dr Pacini Matteo

Gentile Dr. Pacini, ho appena letto il suo articolo "Antidepressivi e depressione: le cure lunghe fanno bene o male ?"
e poichè da allora son passati più di 5 anni volevo chiederle se nel frattempo quanto scritto allora è ancora valido o se sono stati fatti altri studi e ricerche che hanno evidenziato il contrario.
A) _ _ _Nel senso: il fatto che cure lunghe con ssri possono "risanare" il cervello di un depresso e abbattere il muro (mostro) della depressione senza lasciarlo ad auto alimentarsi, è ancora valido ?

B) _ _ _ _ Inoltre, poichè la mia è una depressione cronica che mi porto dentro in pratica dall'età adolescenziale, stando a quanto letto nell'articolo, vuol dire che rispetto ad un soggetto normale (con primo episodio depressivo) è probabile che in me la nuova cura iniziata, per fare effetto possa impiegare non un mese - un mese e mezzo ma due - tre - quattro mesi ? ( "vale la pena di insistere per sollecitare un cambiamento che non avviene facilmente e subito a livello di sintomi, ma nel tempo potrebbe avvenire a livello neuro-ormonale, con una graduale "distruzione" del muro depressivo costruito nel tempo)
nota: glielo chiedo perchè sono al 21esimo giorno di brintellix a 10 mg e ad oggi tangibili miglioramenti non ne sto vedendo e inizio a scoraggiarmi.

Al contrario di quanto riporta l'articolo in passato a me hanno sospeso la cura anche se io ero intenzionato a continuare (ad esempio ricordo ancora il dottore che dopo un 13 mesi di cura mi ha sospeso il prozac credo oltre 20 anni fa ...........)
Da allora ho fatto tante altre cure (per via di ricadute) sospese poi dagli specialisti dopo tot di tempo.
Adesso, credo di aver anticipato (premonizione o intuizione) la lettura del suo articolo perchè alla dottoressa che mi ha prescritto il brintellix ho detto:
"OK! io lo prendo ma .......... se mi darà benefici, poi fra 12 - 18 mesi non mi venga a dire che è giunta l'ora di fare da solo e di sospendere l'antidepressivo perchè io inizierò la cura solo se essa sarà lunghissima o a vita. Lei potrà anche dirmi che il farmaco dopo 3 - 5 anni è tossico o cancerogeno ma se mi curerà la depressione preferisco vivere senza depressione per soli altri 10 anni piuttosto che altri 30 con la depressione!!!!!!!!!"
La sua collega mi ha risposto che intanto dobbiamo vedere se la molecola mi darà benefici e poi valuteremo di volta in volta.
Io però sono davvero stanco stanco stanco e ancora stanco di ricadere in depressione e ricominciare d'accapo quindi la mia intenzione (anche al costo di intossicarmi) è (se avrò benefici che ad oggi, ahimè, ancora stentano a farsi sentire ........... ma confido che questo ritardo sia dovuto a quanto letto nel suo articolo "nelle forme di depressione durature.......") di non sospendere più la cura perchè non ce la faccio più a non vivere !!!!!!!!!

C) _ _ _ cosa ne pensa lei di questa mia intenzione ? (sbaglio di grosso?)

Se nonostante le festività potrà darmi delle delucidazioni/risposte in merito le sarei grato
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
È ancora presente la possibilità che terapie prolungate possano essere maggiormente efficaci di quelle sospese precocemente ed eventualmente anche continuate per tempi lunghi o indefiniti.

Non vi sono evidenze sullo sviluppo di patologie di altro tipo per l'uso di psicofarmaci ma vanno monitorati nel tempo gli effetti cardiologici e metabolici nonché valutati i possibili effetti collaterali che dovessero presentarsi.

Dr. F. S. Ruggiero

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[#2]
dopo
Attivo dal 2007 al 2022
Ex utente
Grazie per la risposta gentile Dr. Ruggiero,
mi scusi ma dopo la sua risposta una domanda sorge spontanea: bisogna monitorare gli effetti cardiologici perchè è stato osservato che lunghe cure con antidepressivi possono nuocere il l'apparato cardiocircolatorio?
Alla stessa maniera, gli stessi possono causare danni metabolici? (sono però convinto che se continuo a vivere con questo malessere interiore i danni che avrò sia a livello metabolico che soprattutto a livello del cuore saranno ben peggiori!!!!)

Francamente però, anche dovesse essere (cioè se la molecola può causare danni metabolici e al cuore), preferirei mille volte correre questi rischi piuttosto che stare fisicamente bene ma psicologicamente male (poichè, come si è facilmente intuito, sono stanco) ........... il problema ad oggi, come già lamentato nel primo intervento, è che non percepisco ancora tangibili miglioramenti umorali (anzi ..........) nonostante oggi ho assunto per la 22esima volta una compressa da 10 mg di vortioxetina!!
Inizio a scorarggiarmi ............ ma cerco di pensare positivo sperando che ciò dipenda dalla mia cronica depressione e da quanto letto nell'articolo del Dr. Pacini ci può volere un periodo abbastanza più lungo per percepirne i miglioramenti e sollecitare il cambiamento che non avviene facilmente e subito a livello di sintomi, ma nel tempo potrebbe avvenire a livello neuro-ormonale !!
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
I controlli sono necessari per una serie di indicazioni ministeriali e studi fatti sull'utilizzo di alcuni farmaci.

I controlli periodici sono quelli che garantiscono la valutazione di alcuni aspetti che possono sfuggire al paziente ma che sono di pertinenza del medico valutatore.

Lo scopo principale di una terapia non deve essere la sospensione nel tempo ma la modulazione in corso di trattamento.
[#4]
dopo
Attivo dal 2007 al 2022
Ex utente
Ok Dr. Ruggiero, mi scusi però, se la cura si protrarrà nel tempo, immagino che la dottoressa presso la quale mi sto curando sappia quando e quali controlli fare, o ci sono suoi colleghi che possono non sapere oppure non tenerne conto perchè personalmente non lo ritengono necessario?

Riguardo il fatto che sono al 22esimo giorno senza tangibili miglioramenti, potrei chiederle cosa ne pensa?
Cordialmente
[#5]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Non posso immaginare che ci siano colleghi che non sappiano certe cose basilari.

22 giorni di trattamento sono ancora pochi per avere dei risultati valutabili.
[#6]
dopo
Attivo dal 2007 al 2022
Ex utente
Ok, aspetterò con (im)pazienza.

Su mia specifica domanda la Dottoressa mi ha detto che questa molecola non causa effetti collaterali sul sesso,
sinceramente ad oggi non so dire se ciò su di me sia vero o meno, nel senso che un pò di calo di desiderio ce l'ho ma non so ancora dire se è da imputare al mio umore o al farmaco;
mi è però sembrato che una (lieve) difficoltà durante l'eiaculazione e un (lieve) alterazione (in negativo) della qualità dell'orgasmo ci siano e tal proposito vorrei potervi chiedere:

- nel caso anche questo multimodale causa degli effetti sessuali collaterali, questi sono destinati a scemare col tempo grazie all'effetto tolleranza (così come dopo un tot di tempo scompaiono gli effetti negativi sul sonno ecc. ecc.) o se si presentano è più probabile portarseli dietro anche dopo 3 - 6 - 12 e più mesi?
[#7]
dopo
Attivo dal 2007 al 2022
Ex utente
Lungi da me la pretesa di una risposta ma visto che l'articolo a cui ho fatto riferimento è stato scritto dal Dr. Pacini credevo che qualche opinione in merito lo stesso Dr. l'avrebbe data;
capisco però che il non averlo fatto è perchè condivide quanto già detto dal Dr Ruggiero.

Mi rimane il dubbio se l'effetto tolleranza subentri o meno anche riguardo eventuali effetti negativi sulla sessualità
ma .......... quello che in questo momento mi preoccupa ancora di più è che ieri (24 esimo giorno assunzione 10 mg brintellix) a livello depressivo ho avuto un brutto peggioramento (che oggi sembra rientrato),
capisco che vista la mia cronicità può essere che la molecola impieghi abbastanza più tempo per dare i suoi benefici ma un peggioramento del genere, seppur (sembra) passeggero, dopo 24 giorni a 10 mg non me lo aspettavo proprio (e non sono nemmeno riuscito a rintracciare la mia psichiatra) e mi preoccupa non poco.
Cordialmente

[#8]
dopo
Attivo dal 2007 al 2022
Ex utente
Rivedrò la mia Psichiatra fra 12 giorni ma ad oggi la mai depressione è peggiorata e la tentazione di sospendere la cura e finirla qui (nonostante l'articolo letto su medicitalia) è tanta.

D'altro canto ho anche letto un articolo che fa "paura" e in questo momento per esperienza diretta non posso che dare ragione:

(Link rimosso dallo staff tecnico)

Gli antidepressivi causano a molte persone l’aggravarsi della depressione
La maggior parte di coloro che hanno ricevuto il placebo ha visto un graduale miglioramento dei sintomi di depressione, mentre quasi il 20% di quelli che hanno preso antidepressivi è peggiorato.

Un recente studio finanziato dall'industria farmaceutica sugli antidepressivi ha rivelato che questi farmaci possono causare al 20% circa dei pazienti dei sintomi della depressione peggiori di quello che avrebbero avuto se semplicemente non avessero preso niente.

Pubblicato sulla rivista Archives of General Psychiatry, lo studio, che era in gran parte controllato dal gigante del farmaco Eli Lilly, è una rivelazione per chi ha ancora fede cieca negli antidepressivi come Cymbalta (duloxetine), che si portano appresso effetti collaterali tanto gravi da alterare la vita stessa dei pazienti.

Ralitza Gueorguieva, autore capo dello studio della Yale University School of Health e suoi colleghi hanno raccolto prove su 2.500 persone, tutte trattate con Cymbalta e vari altri farmaci antidepressivi o un placebo senza farmaci per due mesi.

Alla conclusione dello studio, la maggior parte di coloro che avevano ricevuto il placebo aveva visto un graduale miglioramento nei propri sintomi di depressione, mentre quasi il 20 per cento di quelli che avevano preso antidepressivi aveva accusato un peggioramento.

Quelli che prendevano antidepressivi, invece del placebo, sono stati raggruppati in due gruppi: "quelli che rispondevano" e quelli che "non rispondevano". I primi hanno presumibilmente visto qualche miglioramento dal farmaco, mentre i secondi non hanno visto nessun miglioramento.

Dei primi l'84% ha riferito un qualche miglioramento, mentre il 16% non ha ottenuto nessun miglioramento — in realtà questo 16% ha visto un peggioramento dei sintomi, così come vari altri effetti collaterali dannosi.

Secondo il Reuters Health uno dei tre autori dello studio è un dipendente della Eli Lilly, la società che produce Cymbalta, mentre un altro è parte del Consiglio scientifico della società.

Tutto questo mostra che i pazienti che scelgono di utilizzare antidepressivi, nonostante i numerosi studi che mostrano che davvero non funzionano e che possono causare enormi danni, così come i loro medici, dovrebbero prestare molta attenzione agli effetti che questi farmaci effettivamente provocano. Se non si è visto alcun miglioramento, forse è meglio smettere di usare questi farmaci e volgersi alle alternative.

( Link rimosso dallo staff )

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda: informarsi attentamente, non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, richiedere accurate analisi mediche e avvalersi sempre di un medico se si decide di smettere di assumere terapie a base di psicofarmaci. Inoltre il cittadino ha il diritto di richiedere l'applicazione del consenso informato e i medici devono informare, codice di deontologia medica art. 33, 34 e 35, e possono segnalare le reazioni avverse ai farmaci compilando l'apposito modulo e indirizzandolo al responsabile di farmacovigilanza della propria zona, come indicato dall'Agenzia Italiana del Farmaco.
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