Paura attacchi di panico e viaggi

Buongiorno,

per favore, vi chiedo un consulto riguardo la mia attuale situazione.
Soffro di ansia e piu' precisamente ho paura degli attacchi di panico (ne é bastato uno, 10 anni fa).
Il mio psichiatra non ritiene opportuno prescrivermi medicine. Sono anche in psicoterapia cognitivo comportamentale
da alcuni mesi. Fatto sta che vorrei partire un weekend con mio marito.. e sto male al solo pensiero.
Al solo pensiero di sedermi in auto, in autostrada, verso la destinazione, provo:
brividi, ansia, istinto di tornare subito a casa, non voglia di partire, non curiosità del luogo da visitare,
paura di avere un attacco di panico, di perdere il controllo, di diventare matta e di venire ricoverata in urgenza... Insomma la paura del panico mi annebbia cose che in realtà mi piacerebbe fare!
Mi rendo conto, e so che sono sensazioni tipiche. Ma sono talmente forti e sembrano cosi vere che tendo ad evitare
ogni viaggio o spostamento oltre i 50 km.
Cosa devo fare? Devo partire ugualmente, sopportare finché la paura non cala da sola?
Mi sono già curata per 3 anni con le medicine, 10 anni fa. Ed ora devo superare la paura del panico. Cosi dice il mio psichiatra.
Ah la diagnosi: ansia generalizzata.

Vi ringrazio tanto se vorrete darmi coraggio e dirmi di andare e farmi un po' di forza. La voglia non manca di certo...
[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Dato che l'attacco di panico risale a 10 anni fa, la sua è una paura della paura. Però l'inconscio non tiene conto del passare del tempo e ragionarci non è semplice.
Con i limiti del consulto on line le consiglierei innanzitutto di farsi prescrivere un ansiolitico da utilizzare per il viaggio, in modo occasionale, ripetendo l'assunzione durante il tragitto se sorgessero problemi. A volte avere nella borsa il prezioso boccetto di medicinale funziona come una specie di talismano e non si usa nemmeno.
Poi potrebbe concordare con suo marito delle tappe, perché in autostrada ci sono gli autogrill, le piazzole di sosta, ecc, dove fermarsi per qualche minuto. Dipende naturalmente dalla lunghezza del viaggio, da come ne parla sembra molto lungo, ma forse la paura lo rende peggiore di quello che è.
Informarsi sulle cose belle da vedere/visitare, per aumentare la motivazione può essere un ulteriore aiuto.
Un altro pensiero utile è che i viaggi iniziano, ma finiscono anche. Ha provato a immaginarsi scendere dall'auto un po' provata, ma soddisfatta?

Franca Scapellato

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio tantissimo per avermi risposto e dato il suo parere, Dott.ssa Scapellato.

In effetti di vere crisi di panico non ne ho più avute anche se ho avuto crisi d'ansia forti quasi da panico con tremori, senso di confusione, pensieri catastrofici, a volte senso di irrealtà, tachicardia.. ma il mio psichiatra mi ha sempre detto che sono stati di forte ansia per la paura che mi venga un attacco di panico. D'ogni modo lui non vuole che io prenda tranquillanti. Ed anche il mio psicoterapeuta la pensa come lui. Vogliono che io affronti viaggi e spostamenti senza l'aiuto di farmaci proprio per comprendere che non succede nulla. Ma io svengo al solo pensiero di dover affrontare 48 ore di ansia e panico per un weekend lontano da casa (200 km prima tappa. e seconda tappa 400 km). Sono disperata. Tra l'altro questo stato ansioso stava scomparendo da qualche settimana. Ma ieri mattina ho avuto un risveglio traumatizzante con una paralisi nel sonno (ne ho parlato al mio medico e la riconduce al mio stato ansioso e non gli ha dato peso). e da ieri mattina mi è tornata un'ansia tremenda.
Cosa succederebbe se partissi con questa ossessione e paura del panico? Quale sarebbe la peggior cosa che possa succederemi? Mi farebbe male partire ugualmente? Otterrei l'effetto paradosso ossia starei cosi male che poi non uscirò più di casa? Mi rendo conto dei miei pensieri catastrofizzanti. E cerco di non ascoltarli. ma è davvero dura.

È cosi bello quando sono spensierata e non ho ansia.. ma quando torna mi paralizza!

Grazie con tutto il cuore se vorrete rispondere alle mie domande
[#3]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
vi aggiorno: non sono partita. Ero già pronta. Tutto pronto. All'ultimo, sono rimasta a casa. Dolore e fitte allo stomaco. Mal di testa. Ed al solo pensiero di vedermi in viaggio mi sentivo male! È stato come se psicologicamente dicevo si parto. Ma il corpo rispondeva no! Poi erroneamente lo so, immaginavo attacco di panico infinito, malessere e pianti a dirotto. Ovviamente è stato molto peggio restare a casa perchè non ho smesso di piangere un attimo mi sono sentita sconfitta ancora una volta dalla paura della paura che mi limita negli spostamenti. Anzichè placare l'ansia con l'evitamento, l'ho aumentata. Inoltre consapevole del fatto che in viaggio sarei stata malissimo comunque!! Per cui la cosa, l'obbiettivo che voglio più di tutto è il superare questa paura del panico. Oggi va cosi. Accetto la sconfitta. Ma sono sicura che stando cosi male con l'evitamento, mi servirà da lezione per la prossima volta. Domani andremo a fare una gita fuori porta.. spero di stare meglio. Poi mi chiedo farà bene sforzarsi cosi tanto per partire? sono molto giù di morale perchè non è possibile stare cosi per una stupida paura di un attacco di panico che tra l'altro sono consapevolissima che non succederebbe nulla!
Ditemi qualcosa vi prego. Ditemi che passerà...

Grazie infinite di cuore e un cordiale saluto.
[#4]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Non c'è molto da dire qui. Potrà valutare col suo psichiatra se il rapporto costo/beneficio della scelta di non assumere mai farmaci nemmeno occasionalmente è adeguato, cioè se ne vale la pena e se questo aiuta a fare passi avanti. Nel frattempo non si angusti troppo e si goda la gita di domani.
[#5]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio tantissimo Dott.ssa Scapellato.
Ne parlo sempre col medico ed anche con il mio psicoterapeuta i quali mi spingono a superare senza i farmaci. Effettivamente le volte in cui ho superato è andato tutto bene, mi calmavo da sola come se avessi preso un tranquillante. Ma a volte non riesco. È più difficile e dura.. e mi abbatto. È vero che i risultati si vedono dopo un pò di tempo... ma io con i farmaci stavo bene perchè non avevo quella paura tremenda del panico che impedisce di esporsi..
Vedrò anche di provare a sentire un altro psichiatra.

La ringrazio tantissimo e le mando tanti auguri di buona Pasqua.

Cordiali saluti.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Scapellato,
la aggiorno. Sono di ritorno dalla gita fuori porta. All'andata avevo un pò di ansia e paura di avere un attacco di panico. Poi mi sono ricordata che quando finisce la crisi di panico si è rilassati e tutto torna roseo. Da quel momento mi sono tranquillizzata e sono stata bene tutto il pomeriggio anche se ovviamente ogni tanto ci pensavo. Secondo lei, cosi facendo, riuscirò veramente a guarire da questa croce? Ed ultima domanda. È normale che non si sta benissimo le prime volte? Che non ci si sblocca in una sola volta insomma? Perchè ora che sono a casa ho mal di stomaco e cefalea. Dati dalla tensione sicuramente. Io vorrei uscire partire viaggiare senza alcun sintomo!!


Grazie tante e un cordiale saluto.
[#7]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Continua a fare le stesse domande, che dovrebbe "girare" al suo psichiatra, che la conosce, e alla sua psicoterapeuta. Siete voi che avete concordato un percorso con varie tappe e che dovete valutare a che punto siete. Non è mai un percorso regolare, ci sono rallentamenti, miglioramenti improvvisi o anche passi indietro, occorre valutare il quadro complessivo e fare il confronto con il periodo in cui si stava peggio, e allora si vede che un pezzo di strada si è fatto. Le difficoltà vengono analizzate per studiare nuove strategie e superare i problemi.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Ha ragione devo attenermi a quello che mi è stato detto dal mio psichiatra e dal mio psicoterapeuta. Loro mi conoscono, mi hanno fatto una diagnosi e prescritto una cura che consiste nella sola psicoterapia. È lunga e lentissima. Ma questa è. Forse chiederò consulto ad un altro psichiatra.

La ringrazio per la sua gentile risposta.
Cordiali saluti.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto