Esaurimento nervoso non trattato

Buonasera dottore,
Le scrivo in merito ad un problema psicologico/psichiatrico che orma si sta trascinando per diversi anni e che interessa un uomo di 53 anni.
L'uomo in questione dopo un prolungato periodo di stress attribuibile al lavoro, ha avuto due anni fa un esaurimento nervoso a seguito del quale i suoi famigliari lo hanno accompagnato da uno psichiatra che, dopo aver valutato il suo stato mentale, ha ritenuto opportuna la prescrizione di una determinata terapia (mai assunta perchè considerata inutile dal paziente). All'uomo è stato anche consigliato di incominciare un percorso d'assistenza con uno psicologo ma, seppur la psicoterapia sia durata un'anno, la collaborazione presentata non è mai stata completa.
A causa di questa scarsa compliance presentata dal paziente è quasi inutile dire che non si è risolto nulla.
Arrivando al giorno d'oggi la persona in questione sta manifestando sempre più frequentemente cambiamenti d'uomore sempre più preoccupanti, è spesso assente, non ricorda quello che dice o fa, un momento è molto allegro mentre 10 minuti dopo grida insultando tutti con una rabbia che sta iniziando a spaventare i famigliari perchè si associa ad un'aggressività esagerata.
L'ultimo evento risale alla giornata di ieri in cui questa persona non sembrava orientata nello spazio e nel tempo, andava a sbattere mentre camminava, continuava ad inciampare, gli si parlava e non capiva cosa gli veniva detto, non parlava bene e non riusciva nemmeno a mangiare bene (sembrava molto rallentato), continuava a ripetere che della sua famiglia non gliene importava nulla che i figli potevano andarsene di casa perché a lui non gli interessavano, il figlio di 17 anni (amico di un ragazzo che ha tentato il suicidio pochi giorni prima per una bocciatura) poteva seguire l'esempio del ragazzo perché tanto a lui non gli importava "se si lanciava dal paziente", davanti ai famigliari continuava a dire che dovevano andarsene via, che lui doveva essere lasciato in pace perché nel caso "mi ammazzo che problema c'è?" E continuava a ripetere di avere tutti contro di lui.
Chiedo il suo parere circa la situazione, a mio avviso molto critica, che le ho descritto e le chiedo come possiamo fare per aiutare questa persona che minaccia di distruggere un'ambulanza non appena si tenta di chiamarla... La ringrazio molto e colgo l'occasione per porle distinti saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

In queste circostanze purtroppo la legge non ha strumenti rapidi e univoci.
Si può informare la ASL, che poi valuta se intervenire prima con una verifica dello stato di salute della persona, poi eventualmente disponendo accertamenti obbligatori o trattamenti obbligatori.
Chiaramente questa via spesso non è adottata perché si temono reazioni da parte dell'interessato, o dei familiari stessi, che potrebbero non condividere l'iniziativa.
Altrimenti l'intervento avviene in emergenza quando la persona mette in atto comportamenti pericolosi o minacciosi, ma in tal caso non è detto che ne segua nessun trattamento continuativo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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