Ansia, depressione ed ipocondria in ultraottantenne

Gentilissimi dottori di Medicitalia, vi scrivo per chiedervi un consulto riguardo ad una situazione che sta conducendo la mia famiglia ad una dose di sofferenza e stress, che sono ormai non più gestibili. Mia nonna ha 85 anni, è malata di fibrillazione atriale, BPCO ed ha anche una moderata insufficienza renale. E' inoltre obesa, ed è portatrice di pacemaker. E' ovviamente in cura per i suoi disturbi, con anticoagulanti, diuretici, e così via, nel quadro clinico ordinario previsto da queste malattie. A livello psicologico, mia nonna è una donna molto forte, abituata all'indipendenza ed al controllo pervasivo della sua famiglia, che in tutto e per tutto è stata un'entità matriarcale con lei al centro. E' quindi abituata ad imporre il suo controllo su figli e nipoti, intromettendosi anche nelle loro decisioni: da quando poi è più limitata a livello di autonomia, è portata a pensare che le sue esigenze siano sempre più importanti di quelle altrui, a pena di ricatti, lamentele, rimostranze di ogni tipo. Questo, fino ad ora, è il quadro normale di mia nonna che, probabilmente, tanto normale non è comunque, ma che fino a poco tempo non ci creava alcun genere di riflessione particolare. Purtroppo da circa un mese la situazione si è complicata moltissimo. Dopo un ricovero in ospedale per problemi legati alle sue patologie, dimessa, non ha mai interrotto un momento di vivere e farci vivere in un clima di emergenza sanitaria continua, completamente ingigantita ed ingiustificata. Si è passati da un'esacerbazione del suo prurito senile, con unghiate, sangue e segni rossi, per poi lamentare sintomi di insufficienza respiratoria: quando ha lamentato respiro corto ed affanno siamo corsi in ospedale diverse volte, abbiamo chiamato autoambulanze. Per ricevere sempre la stessa risposta: la signora non ha nulla di diverso dal consueto, non c'è affanno, è ansiosa. Poi, finito un sintomo, ne comincia subito un altro: debolezza nelle gambe persino con finte cadute, stitichezza apparentemente insopportabile, nausea, vomito (che non esiste anch'esso), tutto descritto in termini catastrofici ed accompagnato da chiamate notturne di allarme, badanti esaurite, medici che minimizzano o ritengono di non poter dare nulla di risolutivo per il suo preesistente quadro clinico, e scenate di empatia nulla, rimproveri continui, aggressività, ricatti e sintomi che spariscono e compaiono quasi a comando, spesso in concomitanza con allentamenti della nostra attenzione, specie dove viene fuori il mio matrimonio, oramai distante solo cinque mesi. Con un quadro così sommariamente descritto, si può parlare di depressione o comunque di un disturbo psicologico serio? Quale può essere un trattamento compatibile con le sue patologie? E' stata già visitata da un neurologo, ma oltre a darle dei blandi calmanti naturali e altri farmaci abbastanza blandi, è rimasto molto prudente. Però comprenderete bene quanto questa situazione stia diventando stressante. Vi ringrazio dell'attenzione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
Non si può parlare di un disturbo psicologico all'età di sua nonna.

Del resto è stata visitata ed eventualmente ci dovrebbero essere delle diagnosi precise.

Dr. F. S. Ruggiero

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dopo
Utente
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La ringrazio dott. Ruggiero. Comprendo probabilmente di aver usato una terminologia poco corretta. Intendevo dire se questi sintomi possono essere legati ad una sindrome depressiva, dato che sono così vari, al contempo palesemente ingigantiti e privi spesso di spiegazione medica che li valuti in modo così grave come lasciato intendere da lei. Ho letto che la depressione senile può manifestarsi in questi modi e lei comunque ne ha già sofferto in passato. Ci aggiungo che è di umore spesso lugubre, che sfuma n forte violenza verbale. Ha perso interesse per ogni attività che prima faceva con piacere. Lamenta solo questi mille sintomi diversi, creando allarme anche solo quando si tratti di stitichezza. È da escludere anche questo? La depressione? È un'idea sbagliata?
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dopo
Utente
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Da qualche giorno, improvvisamente, senza alcun motivo fisico, per esempio mia nonna dice di non reggersi in piedi. Non vuole camminare, per quei pochi passi che ha sempre fatto. Rimane immobile persino a letto. Anche questa cosa è già successa e poi è passata. Ma questa volta è più esacerbata del consueto specie perché veniamo dai due mesi descritti e specie perché, essendo obesa, è assolutamente ingestibile anche dalle badanti. Se non vuole fare nemmeno lo sforzo di passare dalla sedia al letto, non sappiamo davvero come fare. Ribadisco, fino a due giorni fa, camminava perfettamente da sola. Sembra solo un ulteriore sintomo di questa specie di depressione che ha sviluppato. Sempre se la mia interpretazione è corretta.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
Non è detto che necessariamente possa essere una depressione.

Un decadimento senile ha le stesse caratteristiche di ciò che descrive ma non si è propriamente in una diagnosi psichiatrica.

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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