Ricaduta panico?

Gentilissimi,
sono in cura da circa 5 anni con Daparox 20 gocce/dì per disturbo d'ansia con attacchi di panico. In questi anni la cura ha funzionato, con qualche alto e basso, ma ha funzionato. Il problema è sorto una decina di giorni fa quando ebbi una nuova crisi particolarmente grave, seguita nei giorni successivi da altri attacchi di intensità simile. Mi sentii disperato e senza uscita, tanto che iniziai a piangere. La situazione è migliorata da qualche giorno, avendo migliorato lo stile di vita che conducevo ultimamente e cioè eliminando il caffè e ripristinando un ritmo circadiano più regolare. Nonostante queste modifiche la situazione non è ancora ottimale, avverto ancora la presenza di pensieri negativi/intrusivi. Perciò vi chiedo: il farmaco può aver diminuito la sua efficacia dopo 5 anni? Con i limiti del consulto a distanza, cosa mi consigliate di fare?
P.S. sono seguito da un neurologo/psichiatra.
Saluti
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Prima di tutto, ha fatto benissimo ad eliminare il caffè, che è un booster degli attacchi di panico, ed anche a normalizzare il ritmo circadiano.
Per il resto, va fatto un discorso più generale. Nella cura del Disturbo da Attacchi di Panico non bisogna fermarsi al semplice miglioramento sintomatologico, e nemmeno accontentarsi degli "alti e bassi". Finchè persistono sintomi anche minori, anche isolati, o come si dice "abortivi", vuol dire che il meccanismo che produce l'attacco di panico è ancora, per usare l'immagine di un'arma, "carico", quindi pronto a riprodurre l'intera sintomatologia in occasione di un piccolo stress aggiuntivo, o magari per aver bevuto due o tre caffè di troppo. Nel suo caso non possiamo dire che il farmaco ha perso la sua efficacia, ma che forse non l'ha mai esercitata in modo completo.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

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dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Innanzitutto grazie della risposta.
Capisco e, pur non essendo io un medico, credo che la spiegazione di quello capitatomi sia proprio quella da lei descritta. In effetti, sento di non essere mai guarito totalmente dal disturbo, ma di essermi sempre accontentato di stare "solo" meglio.
Ne deduco che dovrei rivolgermi al mio psichiatra, magari per un aggiustamento della terapia?
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dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Posso avere gentilmente una risposta?
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Senz'altro, lo consulti di nuovo,
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dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
La ringrazio.

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