Domanda terapia TALOFEN + STALEVO (malato PARKINSON e psichiatrico)

Gentili dottori sapete dirmi se l'uso concomitante di TALOFEN e STALEVO in un malato psichiatrico molto grave ed affetto da morbo di PARKINSON ormai da 20 anni, puo' essere controindicato e dannoso?
Ultimamente è stata cambiata terapia a mio padre, ed inserito il TALOFEN in gocce (oltre alla Quietapina che l'ha sempre presa) al posto dell' EN e Daparox, ma gli si sono manifestati spasmi muscolari e attacchi epilettici molto forti, avevamo paura gli prendesse un infarto, oltre a crisi di psicosi e visioni, come da carenza da Stalevo.
Mio padre è stato tanto presso una RSA, poi lo abbiamo riportato e da circa 5 anni è a casa, hanno cercato in tutti modi di farci cambiare
idea e desistere a causa della difficile gestione ma cosi' abbiamo deciso.
Come terapia di base prendeva fino qualche giorno STALEVO + QUIETAPINA + EN + DAPAROX + POTASSIO + INTEGRATORE + ANTIEPILETTICO.
I dottori che lo hanno in terapia sembra quasi non vogliano aumentare la quietapina nonostante quando era presso la RSA ne prendeva in dose massiccia, attualmente ne prende solo 175 mg, e hanno preferito togliere EN e aggiungere il TALOFEN.
Invece di migliorare da circa 15 giorni è peggiorato.
Abbiamo tolto subito il TALOFEN e siamo tornati all' EN e aumentando le Quietapine a 4 da 25 mg per 3 volte al giorno, mio padre riesce a stare tranquillo.
Poi perchè non ci danno qualcosa da dargli per il dolore? Soffre tantissimo...

E' possibile?


Grazie in anticipo
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Il trattamento è stabilito da chi visita personalmente suo padre e la variazione ha una logica nel trattamento dei suoi disturbi.


Non dovreste fare variazioni autonome ma fare riferimento ai medici.



Dr. F. S. Ruggiero


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Gentile dottore lei ha ragione, ma purtroppo fra una visita e l'altra intercorrono sempre quei 10 giorni, e con mio padre è sempre una emergenza. Logicamente lo stesso ospedale ci chiede di intervenire in autonomia perché non possono ricoverarlo ogni 15 giorni per i gravi attacchi che ha. Il dottore di famiglia a casa non viene mai e senza le direttive dello psichiatra non può fare assolutamente nulla. E con la situazione Covid tutto è ancora più complicato. Ma essendo il babbo in ADI non ha qualche forma di aiuto in più per poter essere seguito a livello psichiatrico in maniera più celere?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
La psichiatria non è inclusa nella attività ADI ed anche in questo caso l’accesso dello psichiatra è stabilito domiciliarmente con una richiesta del medico di famiglia,


Il problema è che però la patologia preminente è neurologica per cui la pertinenza è di questo ultimo specialista.
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