Schizofrenia: terapia in atto e persistenza sintomi positivi

Gentili Dottori,
mio figlio 17 enne dal 16 settembre 2019 al 1 ottobre 2019 ha subito un primo ricovero ospedaliero per grave scompenso psicotico, in quanto presentava grave stato di angoscia con stereotipie motorie e ritiro sociale.

Alla valutazione specialistica appariva in atteggiamento catatonoide presentava stereotipie motorie e forte angoscia.
L'insorgenza di tali anomalie motorie, specialmente legate alla deambulazione, erano presenti da qualche giorno prima, nel contesto di un periodo di deflessione dell'umore, insonnia e ritiro sociale che perdurava da alcuni mesi e, si erano aggravate allorquando il 15 agosto dello stesso anno in occasione di un grave lutto (la morte improvvisa del cugino per evento cardiaco, parente a cui mio figlio era particolarmente legato e che gli fornìva intenso supporto emotivo).
Visto il grave quadro clinico che non recedeva dopo terapia ansiolitica al bisogno effettuata in P.
S., vista la negatività della TC encefalo si procedeva al ricovero.

La diagnosi fu di Disturbo schizofreniforme (29540) e alle dimissioni la terapia impostata fu
Paliperidone 6 mg ore 8 e 6 mg ore 22
Delorazepam 26 gocce se ansia
Flurazepam 30mg 1 cp ore 22
Akineton 4mg 1cp ore 8
Tornato a casa mio figlio si è ripreso bene, ha avuto un buon compenso psicopatologico trascorrendo le giornate giocando a videogiochi e componendo testi di canzoni, riuscendo comunque a mantenere una vita sociale solo tramite i social networks causa COVID.

I miglioramenti erano evidenti che già a febbraio del 2020 lo specialista del CPS gli ha abbassato la terapia di Paliperidone a 3 mg al giorno.

Le giornate per mio figlio trascorrono senza problemi particolari, stava meglio, ma purtroppo, improvvisamente, forse per l’abbassamento della terapia da 12 a 3 mg di Paliperidone forse anche a seguito di un duplice intervento chirurgico per unghia incarnita eseguito il 2 luglio 2020 e ritenuto alquanto stressante da mio figlio, lo stesso cade di nuovo in scompenso psichico tanto da doverlo ricoverare il 5 luglio 2020.
Le dimissioni avvengono solo il 14 settembre 2020 con la seguente terapia farmacologica:
Laroxyl gtt 5 gocce ore 22:OO
- Delorazepam Gocce 52 gocce ore 22:00
clozapina 125 mg ore 08:00, 150 mg ore 22
paliperidone 3 mg rp
Preso in cura dal CPS di riferimento nel corso di questi mesi la Terapia veniva così modificata:
CLOZAPINA 125mg al mattino e 250mg alla sera;
Amisulpride 100 sostituita per scarsi risultati successivamente con
VENLAFAXINA DOC 75MG una cp alla sera.

Purtroppo a distanza di un anno dalla somministrazione della Clozapina passata da 275 mg a 375 mg le allucinazioni uditive oggi sono ancora presenti verso sera, non sempre, ma spesso ed è aumentata da qualche settimana l’ansia e il panico soprattutto quando incontra persone nuove alle visite mediche oppure quando si entra nei centri commerciali.

Visto la permanenza delle allucinazioni uditive volevo conoscere il vostro parere sulla attuale terapia in atto.

Grazie
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Due cose
La prima è che sono presenti antidepressivi, peraltro anche a dose inefficace, ma che possono sollecitare i sintomi psicotici.
La seconda cosa è perché non è stata ripristinata la prima terapia che aveva funzionato ? O è stato fatto ma non funzionava, e quindi è stata cambiata in clozapina (a dose comunque relativamente bassa).

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottore, innanzitutto la ringrazio per la celere risposta,
in effetti al ricovero avvenuto il 5 luglio 2020 da subito gli è stato ripristinato il paliperidone a 12mg ed il Delorazepam a 2 mg x 3/die ma senza ottenere i risultati sperati; Infatti al colloquio coi medici era angosciato, mimica ipomobile, affettività poco modulabile, eloquio da stimolare ma corretto, incrementata latenza di risposta, spontaneamente delirante con tematiche persecutorie, di sostituzione, di rovina, allucinato, inappetente e sonno poco regolare.
Così il 16 luglio viene cambiata terapia con 30 mg di aripiprazolo Ia sera e viene eseguita RM encefalo per escludere cause organiche. Durante il trattamento con aripiprazolo aumentano i deliri di tipo orrifico: ( "sono morto" "sono morti i miei genitori" e quelli che vengono a trovarmi sono dei sosia"). Si arriva al 22 luglio 2020 con l'inizio di Clozapina a 275 mg ( 125 mattina e 150 sera) ora diventata 375mg. Tale terapia ha comunque risolto i deliri del passato.
Dal Suo parere pare di capire che sia la VENLAFAXINA DOC 75MG una cp alla sera sia la Clozapina sono assunte a dosi insufficienti e che entrambe possano giustificare la persistenza delle allucinazioni uditive anche se ridotte rispetto al passato. Ma cosa, secondo la Sua di esperienza, potrebbe essere più inappropriato nella terapia attualmente in uso o a quali dosi minimo i suddetti farmaci andrebbero presi?
Grazie
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Non esiste una dose fissa, ma se persistono i sintomi solitamente si usano dosi maggiori, a meno che non ci sia un motivo per non poterlo fare. In passato la dose risolutiva era stata appunto più alta.
Quanto agli antidepressivi, non è detto che vadano obbligatoriamente impiegati.

Dr.Matteo Pacini
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