Chi decide cosa è un sintomo e cosa no?

Buongiorno, vorrei un chiarimento su una cosa.
Ho un disturbo bipolare attenuato.
In questo periodo sono sotto forte stress perché con il Covid i controlli si sono diradati, al centro di salute mentale dove vado c'è un grosso turn over, tanto che quando vado ci sono sempre persone nuove che non mi conoscono.
Se ho problemi con la terapia devo aspettare anche mesi perché hanno troppo da fare e sono sotto di personale.


Sono stata molto male e non ho trovato nessuno che potesse aiutarmi, ma ho tenuto botta senza diventare maleducata o aggressiva, che comunque non serve a nulla.
Ora lo psichiatra cerca di convincermi che questo è indice del fatto che il mio umore è più stabile, che sono autonoma (personalità evitante, autonoma è il mio secondo nome) e che alla fine non ho patito poi un grande disagio.
Invece l'ostilità nei loro confronti è perché ho il bipolarismo ed è estate.
Ricapitolo per chiarezza

rabbia=sintomo del bipolarismo
non esprimere la rabbia e viversela da soli=stai meglio, si vede che non hai poi tanto sofferto della situazione, la terapia funziona.


Per finire ha inferito che ora la rabbia è passata, mentre si è amplificata.
Ha detto che era una fase dell'umore, anche prendo il litio con tanto di litiemia che secondo lui va bene.


Chi decide se un sentimento è un sintomo oppure no?
Come si fa a dare spiegazioni così grossolane in 10 minuti (durata della visita) senza conoscere la persona.
Solo io credo sia anomalo?
Grazie della risposta
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Non esiste nessuna differenza impostata così come dice Lei.
Non è che un sentimento è una cosa e un sintomo è un'altra.
Credo fondamentalmente che Lei metta in discussione i medici perché non ci si trova bene, e da qui però mette in discussione anche la sussistenza del disturbo.

Le spiegazioni si danno anche dopo aver visto un minuto, certe cose sono evidenti a chi ne ha esperienza, oltre a presentarsi come anomale anche all'occhio della persona comune, oltre una certa intensità di manifestazione.
Ovvio che la rabbia non è per definizione sempre un sintomo di qualcosa. In ogni caso le persone in fase espansiva non ritengono di essere state maleducate e negano che gli altri abbiano reagito male anche quando ciò è accaduto in maniera evidente.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2019 al 2022
Ex utente
No, non metto in discussione la sussistenza del disturbo, ma solo che la rabbia sia un sintomo isolato di una fase espansiva in assenza di altri sintomi, mentre la mancata espressione della rabbia sarebbe un indicatore del fatto che sto meglio.
Si è complimentato con me per il mio autocontrollo, se invece riteneva che fossi stata maleducata allora c'è davvero un problema di comunicazione.
Complimentarsi per aver fatto da me senza rompere le scatole mi sembra un invito a fare da me, il che in un momento di carenza di personale mi pare proprio una manipolazione senza mezzi termini.
[#3]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Lei è arrivata alla visita col suo bagaglio di sofferenze e aspettative, e voleva essere accettata e ascoltata. Invece ha avuto risposte e commenti che ha sentito non corrispondenti a quello che provava, e dopo dieci minuti la visita tanto attesa era già finita, il racconto che aveva intenzione di fare, che si era ripetuto nella sua mente tante volte non era nemmeno iniziato. Non si è sentita accolta né capita, è sul piano dell'alleanza terapeutica che ci sono problemi, non sulla diagnosi "scientifica".

Franca Scapellato

[#4]
dopo
Attivo dal 2019 al 2022
Ex utente
Grazie della risposte, sicuramente c'è un metodo molto diverso rispetto a quello cui ero abituata. Se ho una fase espansiva doveva chiedermi di tutto il resto (sonno, cibo, relazioni ecc) e modificare la terapia, invece dice che ho una fase espansiva e che posso tranquillamente tenermela perché tanto mi so gestire.
Se è un problema di relazione doveva pensare che ho un disturbo di personalità scritto grande in cartella, per il quale non sono solita spaccare tutto se non mi si fornisce aiuto, anzi sono solita fare da me. Non ho bisogno di incoraggiamento o rinforzo positivo per fare da me e fingere che vada tutto bene, è il mio pane quotidiano da sempre, ma dovrebbe sapere che dentro sono l'opposto della serenità e che se uno ha un malessere e non può dirlo a nessuno è tutto notevolmente più stressante e amplificato.
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