Suono acuto (tipo acufene) nella testa sensazione di costrizione al cervello

Premetto che la maggiore difficoltà risiede nel fatto di riuscire a descrivere con i segni della scrittura (e le parole) i sintomi che hanno ormai ribaltato la mia vita, o quel che ne rimane.

È partito tutto tre mesi fa con un suono avvertito nella testa.
Dopo aver eseguito visita otorino, esame audiometrico (successivamente anche impedenzometrico e potenziali evocati acustici), tutto regolare.
Mi sono sottoposto ai seguenti esami strumentali: Tac cranio/RM con e senza mdc, RM con e senza mdc e sequenza angio, Angio TC vasi collo e testa, elettroencefalogramma (tutto nella norma), così come negative sono state le visite neurologiche fin qui eseguite (ben 7).
Ho eseguito anche screening tiroideo, ecocardio, RX torace, eco addome.
Tutto in regola.
Oltre a svariate altre analisi del sangue.
La mia sintomatologia è molto strana, per un certo periodo nei primi due mesi, unitamente al sibilo, avvertivo piccoli spasmi muscolari, tremori soprattutto nella parte sinistra del corpo, soprattutto interni e debolezza.
Nell'ultimo mese si è aggiunta una stranissima sensazione di oppressione al cervello, come se ci fosse una mano a bloccarlo, la palese sensazione che qualcosa non funzioni come prima (ma non saprei definire bene come), una sensazione di dolore trafittivo alla tempia sinistra, pulsazioni nella testa, impossibilità a dormire (ma questo da subito), sensazione che ogni giorno possa essere l'ultimo...e quasi me lo auguro per quanto sto male.
La mia difficoltà principale è rendere plausibile l'ipotesi psichiatrica per via del devastante impatto che i sintomi fisici hanno sulla mia vita.
Però mi rendo conto che dovrò valutare anche questa possibilità.
Ho fatto psicoterapia per un mese, ora ho interrotto perché mi sento debole.
Ho consultato uno psichiatra che ha detto: "ho la mia idea ma non voglio essere presuntuoso, è giusto che tu ricerchi ancora la causa organica se vuoi".
Per dormire assumo Xanax ma non sempre mi fa effetto.
Assumo anche un'altra pillola di alprazig da 0.25 al bisogno.
La mia domanda è: Ritiene veramente possibile che un tale coacervo di sintomi, tanto profondi quanto invalidanti possano davvero essere riconducibili a questioni psicosomatiche o comunque psichiche?
Potrei fare altro esami?
Grazie.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Quindi va da uno psichiatra umile che invece di curarla decide che deve alimentare il suo sintomo in modo che possa peggiorare ed in tutto ciò assume uno stesso farmaco con due nomi differenti.


Sarebbe il caso che si faccia visitare da uno specialista meno umile che almeno decida in modo definitivo di curarla.


Dr. F. S. Ruggiero


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[#2]
dopo
Utente
Utente
Forse non ho esposto nella sua completezza la situazione. Il mio psichiatra mi aveva proposto diverse terapie, iniziate solo per pochi giorni. Di fronte al mio "rifiuto", innanzitutto motivazionale , visto che continuo a non ritenere plausibile la causa psicosomatica, e soprattutto dopo che effettivamente un problema organico di stenosi alla giugulare l'ho riscontrato e risolto, mi ha detto di avere le sue convinzioni sulla situazione, ma non vuole essere così presuntuoso da impedirmi di ricercare altro, soprattutto in ragione del fatto che le ricerche hanno portato comunque alla scoperata di un problema vascolare. Ha aggiunto che prima o poi dovrò convincermi ed iniziare la terapia. L'ultima terapia che mi aveva prescritto era olanzapina al minimo dosaggio e alprazig. Prima avevamo provato con pregabalin e trittico (terapia che ho fatto solo per alcuni giorni). In precedenza ho sperimentato, con altro neurologo, l'intolleranza a farmaci SSRI come la venlafaxina. Ma la mia domanda, che ripropongo, è: "ritiene compatibile con un disturbo psicosomatico una situazione sintomatologica così profonda e debilitante?" La ringrazio anticipatamente. Aggiungo che il suono che avverto aumenta se esercito pressione sul cranio o sul mento. Ho fatto anche visita dallo gnatologo (sempre tutto in ordine).
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