Salve sono un ragazzo di 23 anni, vi scrivo per parlarvi un po' della mia situazione

Vorrei parlarvi del mio problema riguardante la sociofobia, ne soffro fin da piccolo e quando sono in compagnia di qualcuno, mi irrigidisco diventando ansioso e goffo, purtroppo ho sempre pensieri strani ed autosabotanti che mi impediscono di vivere serenamente.
Circa un anno fa sono stato ricoverato per una psicosi in cui avevo manie di grandezza, di persecuzione e dicevo cose assurde.
Sono quindi uscito dall'ospedale con una diagnosi di disturbo bipolare e adesso sto curando il tutto con litio e risperdal.
Penso peró che ciò che mi impedisca di vivere serenamente sia l'ansia accompagnata dai conati di vomito (molte volte mi vengono durante il pranzo o in presenza di altre persone) , ho anche provato a rivolgermi ad uno psicoterapeuta per risolvere qualcosa ma niente, ho anche provato a convincere il mio psichiatra a darmi un ansiolitico ma mi ha risposto che era meglio la psicoterapia, inoltre da lui mi sono sentito preso poco sul serio.
Ho spesso pensieri di morte e sono stanco di vivere così ma non posso farci niente.
Voi cosa mi consigliate?
Vi ringrazio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Cosa intende per pensieri strani e autosabotanti ? Questo problema, all'epoca del ricovero, erà già noto e Lei era già stato in cura, oppure no ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
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Per pensieri autosabotanti intendo pensieri della serie "non ci riusciró mai, faccio schifo" oppure pensieri ossessivi ripetitivi che mi causano disgusto ed imbarazzo e alcune volte ho l'impressione(irreale) che le persone possano leggermeli nel pensiero. Prima del ricovero ero già stato in cura da una psicologa, una donna fredda e giudicante, è stato da questa terapia che ho iniziato ad avere questo tipo di pensieri. Diversi mesi dopo cominciai a delirare e fui ricoverato, naturalmente raccontai tutto ciò che mi passava per la testa al mio psichiatra. Ad oggi provo ancora una costante vergogna a tal punto da essermi rinchiuso in casa, mia madre è molto preoccupata da questo mio ritiro sociale, infatti qualche giorno fa ha contattato una comunità nel tentativo di farmi fare un percorso riabilitativo. Prima che iniziasse tutto ció avevo una vita normale, ho infatti frequentato il liceo classico, studiato pianoforte al conservatorio e non ho mai fatto uso di droghe. Adesso sono in una situazione difficile da spiegare, i miei genitori sono preoccupati.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
L'idea che gli altri possano leggerle i pensieri "letteralmente" andrebbe considerata meglio, e visto se rientra in un qualcosa di sfumatamente paranoico, più che essere un'ansia sociale. Poi, ovvio che spinge a non cercare contatti con gli altri.
Non è detto che a distanza di un anno sia così facile una ripresa sociale, mentre per quanto concerne l'essere a proprio agio con gli altri, su questo forse si può ragionare sul tipo di antipsicotico. Io presumo che il suo medico per adesso sia più preoccupato di prevenire la ricaduta.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Il mio medico mi disse durante una seduta che non avrei avuto più deliri, avrei potuto avere solo una ricaduta che infatti è avvenuta a gennaio. Per il resto mi ha rassicurato con l'obbiettivo di togliermi tutti i farmaci, compreso il litio che andrà sostituito con un integratore, anche se non so se il disturbo bipolare si possa curare senza il litio. Comunque non so se sono io ad esasperare il tutto o se è lui ad aver sottovalutato la situazione. L'idea che gli altri possano leggermi i pensieri potrebbe infatti avere una sfumatura paranoica come ha detto lei, comunque di questo non ne ho mai parlato con il mio medico, forse perchè me ne vergogno e ho paura di essere preso per matto. Anche se glielo raccontassi sento che non cambierebbe nulla, quando gli parlo della mia ansia sociale non mi dice niente, come se non gli importasse. La ringrazio e Le auguro una buona serata.

Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.

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