Psicofarmacoresistenza post covid 19

Buongiorno,
Vorrei sapere se attualmente, esistono studi o esperienze che confermino una relazione tra un eventuale stato infiammatorio cerebrale residuo, post covid 19, e lo sviluppo di farmaco resistenza agli antidepressivi.

Personalmente ho contratto il covid 19 nell, agosto scorso dopo aver interrotto gradualmente, in accordo con il mio curante, un trattamento antidepressivo con Paroxetina 20mg die, che durava da ca un anno.
Ho fortunatamente superato la polmonite interstiziale bilaterale, dopo un ricovero ospedaliero di 18 gg in terapia sub intensiva, ma i sintomi ansioso depressivi sono tornati nel settembre.
In accordo col curante ho ripreso la terapia con Paroxetina 20mg die per40gg senza risultati.
Sono passato quindi a Cipralex 20mg die ma senza rusultati dopo ca35 gg.

Sto continuando la tetapia con Cipralex con aggiunta di Deniban 50mg die.

La mia domanda quindi sorge spontanea.

Puo l'infezione Covid aver sviluppato una farmaco resistenza agli antidepressivi?

In caso positivo come posso comportarmi?

Ringrazio per l'ascolto che vorrete prestarmi

Cordiali Saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Al momento non saprei individuare un nesso, se non nell'aggravamento della sindrome ansiosa legata all'impatto della malattia avuta e della preoccupazione avuta per la propria vita.
I tempi sono stati non lunghi per decretare l'inefficacia, nel senso che la paroxetina a 20 mg è stata cambiata dopo circa un mese anziché ad esempio aumentata, ma non è da escludere che possa funzionare in ritardo a volte.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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Utente
Utente
Grazie per la Sua veloce risposta.
Come le ho detto ora sono in terapia con Cipralex 20mg e Deniban 50mg
Non piu con Paroxetina.
Spero cmq che il problema possa risolversi
Cordiali Saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
La presenza di sintomi ansiosi post covid è molto frequente.

Ad essa si associano alcuni sintomi neurologici che complicano il quadro clinico.

Una terapia specifica e prolungata risolve la questione sintomatologica anche in associazione a trattamenti che agiscano nello specifico sugli altri sintomi residui che vanno riconosciuti e distinti dai sintomi ansiosi.

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Utente
Utente
Egr.Dottore,
Ringrazio per la risposta.
Potrebbe essere più preciso riguardo alle terapie specifiche e prolungate, ed ai trattamenti sui sintomi specifici non ansiosi, che Lei suggerisce?
Grazie
Cordiali Saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Non suggerisco nulla. Il suo psichiatra è pertinente per questo tipo di valutazione.

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Utente
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Egr.Dottore,
Ringrazio della risposta.
Mi rivolgerò al mio curante.
Cordiali Saluti.
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