Apnee nel sonno o attacchi di panico?
Premetto che ho 37 anni e sono alto 1, 65, non ho mai sofferto di russamento, non sono cardiopatico, non soffro di ipertensione, e non sono diabetico.
Oggi, come all'epoca, peso circa 60 chili.
All'età di 25 anni ho iniziato a svegliarmi nel cuore della notte di soprassalto a causa di una forte sensazione di soffocamento e tachicardia. Era un evento terrorizzante che mi ha causato ansia, prostrazione e forte stress per un lungo periodo. Accadeva diverse volte al mese ma quasi mai con più di un episodio per notte.
La forte ansia di quel periodo mi ha portato ad avere fame d'aria e iperventilazione per diversi giorni.
Dietro consiglio del mio medico curante mi sono rivolto ad uno psichiatra che mi ha diagnosticato un disturbo da attacchi di panico che ho curato con effexor e delorazepam.
All'epoca il medico non richiese altri accertamenti.
Dopo la cura gli episodi, nel corso degli anni, sono regrediti ma di certo non scomparsi del tutto.
Non soddisfatto dalla diagnosi ho consultato alcuni otorini che mi hanno hanno diagnosticato una leggera scoliosi del setto nasale, ipertrofia dei turbinati e anche un pò di reflussogastroesofageo, attribuendo a ciò la comparsa delle apnee.
Negli ultimi mesi ho avuto un attacco di panico dopo una giornata di mare con fortissima tachicardia, affanno, senso di svenimento.
Tutto regredito nel giro di 30 minuti.
In seguito a questo episodio ho eseguito holter cardiaco, ecocardiogramma, esami della tiroide, rx torace.
Tutto negativo, eccetto per una lieve insufficienza mitralica che ho sin dalla nascita.
Negli ultimi giorni ho avvertito nuovamente sensazione di fame d'aria e iperventilazione, pertanto il mio medico mi ha prescritto xanax a rilascio prolungato e tutto si è nuovamente risolto in pochi giorni.
Ho effettuato una spirometria il cui risultato è perfettamente nella norma.
Lo pneumologo che mi ha refertato l'esame è convinto che questi episodi che io stesso ho defnito essere apnee nel sonno non siano tali in realtà e che non possa avere le caratteristiche fisiche di chi soffre di questa patologia, convenendo che si tratti di attacchi di panico notturni.
Nessun medico ha richiesto una polisonnografia.
Chiedo gentilmente un vostro parere.
Lei soffre di un Disturbo da Attacchi di Panico, i quali evidentemente si manifestano anche di notte. Inutile cercare altre patologie. Le conviene consultare di nuovo uno specialista per trattare farmacologicamente il disturbo.
Auguri.
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
Degli attacchi di panico conosciamo il meccanismo finale (attivazione massiva noradrenergica) ma non le cause prime. Sappiamo che lo stress li favorisce, ma questo non riguarda tutti i casi. Sappiamo anche che possono iniziare dopo un uso eccessivo di caffè, o anche di altre sostanze, e conosciamo anche altre situazioni che favoriscono o precipitano il fenomeno.
Riguardo agli attacchi notturni, alcuni ricercatori hanno ipotizzato che appartengano ad una forma diversa o siano una variante. Però all'atto pratico l'intervento medico è sempre lo stesso.
Gli SSRI non sono l'unica terapia potenzialmente efficace. Ne potrà discutere con lo specialista.
Di nuovo auguri.
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
Molte persone ( più spesso donne) sono solite parlare in modo affrettato e concitato e senza accorgersene iperventilano entrando in alcalosi, la quale a sua volta può fare precipitare l'attacco di panico.
Diversamente, l'iperventilazione fa parte essa stessa dell'attacco di panico e, in circolo vizioso, lo intensifica e lo complica, con l'aggiunta delle parestesie distali (all'estremità delle mani) e dello spasmo muscolare.
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
ho fatto un consulto in questi giorni con uno Psichiatra, il quale ha confermato che si tratta di attacchi di panico e mi ha prescritto Tavor 1mg oro solubili da prendere in caso di attachi di panico appunto, ansia libera e insonnia al bisogno. Mi ha fissato il prossimo appuntamento a un mese di distanza per valutare se integrare la terapia con Cipralex. Solitamente quando ho qualche episodio di insonnia prendo sempre 10 gocce di En. Vorrei sapere come valuta la terapia e in particolare che differenza c'è tra Tavor ed En.
in questi giorni ho assunto tavor da 1 mg per l'insonnia ma ho avuto molta sonnolenza durante la giornata e anche un pò di nausa come effetto collaterale. Ho parlato col mio psichiatra della possibilità di prendere En al posto di Tavor e lui era titubante su questo perchè delorazepam si accumula. En però non mi ha dato mai nessun effetto collaterale in passato anche a dosaggi alti. Lei cosa ne pensa? Grazie.
Questo tipo di attesa la pone solo in condizione di restare nella preoccupazione ansiosa senza risolvere la questione in modo deciso oltre a creare ulteriormente condizioni dubitative.
È utile che la terapia sia stabilita in modo corretto anche sentendo un nuovo parere dal vivo.
Dr. F. S. Ruggiero
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il mio psichiatra aveva sin da subito intenzione di iniziare una terapia con Cipralex e Tavor al bisogno, sono stato io a chiederli di aspettare per via del fatto che in passato ho avuto effetti collaterali pesanti sia con Efexor sia con Daparox, ovvero aumento di peso, disfunzioni sessuali, in particolare con paroxetina, e molta difficoltà a sospende Effexor con scosse di tipo elettrico. L'idea di riprendere una terapia con un ssri o un snri mi spaventa parecchio. Crisi di ansia e insonnia sono sempre riuscito a tenerle sotto cotrollo con bassissimi dosaggi di benzodiazepine per fortuna.
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