Problemi psichiatrici di headbanging

Fin da piccolo, ho avuto la costante abitudine di facilitare l'addormentamento sbattendo per minuti o ore la testa sul cuscino al fin di rilassarmi e di prendere sonno.

è una pratica che ho scoperto chiamarsi <<headbanging>> e ora che ho 27 anni, inzia a pesarmi.

Pensavo- e i miei genitori con me- che col tempo lo stimolo a praticarla sarebbe svanito in quanto, come ho scoperto, di solito è un fenome che scompare col passare degli anni, arrivata l'adolescenza ma, nel mio caso, è proseguito e anche ieri ho ripreso per un quarto d'ora a sbattere la testa sul cuscino solo per facilitare l'addormentamento.
Ammetto che comunque da piccolo stavo anche ore a batter la testa ma in questi anni, massimo un quarto d'ora dedico a tale pratica.


Quest'ultima comporta, in taluni casi, anche problemi di carattere estetico in quanto spesso riporto ferite alla fronte causate da questa abitudine che giustifico dicendo che son caduto dal letto.

La verità è che oggi mi spaventa il fatto che io non sia riuscito a liberarmi di tale fastoidiosa abitudine, come un retaggio di un'infazia e giovinezza difficile che mi perseguita anche tramite questo perpetuo rituale.
Penso sia un problema psichiatrico in quanto in america c'è una letteratura più fitta sull'argomento e spesso è oggetto di studi da parte di psichiatri più che di psicologi.
MI chiedo e vi chiedo: in quanto psichiatri, cosa consigliate al fin di porre fine a questa pratica?
Consigliereste comportamenti, abitudini per evitare di perseverare oppure credete che l'unico modo per risolvere questo disturbo sia l'uso di psicofarmaci?
Aggiungo: avete mai assistito in italia casi del genere e come li avete aiutati?
Chiedo perchè in italia se ne parla veramente poco e ho paura che molti psichiatri non abbiano esperienza di questo fenomeno per cui vi chiedo se abbiate mai avuto contatto con pazienti affetti dallo stesso.

P. s. mi è stato diagnosticato, sempre da psichiatri, un disturbo bipolare di tipo 2 (per il quale ora, dopo anni, ho smesso di assumere psicofarmaci sotto consiglio medico) con sintomatologia moderata.
Lo dico per completezza al fin di dare a voi la possibilità di avere un quadro più completo della situazione.
Non penso però vi sia correlazione tra la fine dell'uso di psicofarmaci e la pratica di cui sopra in quanto questi ultimi non erano assunti specificatamente per questo problema, di cui non feci neanche parola all'epoca
Confido che possiate aiutarmi.

Distinti saluti
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
Può essere utile una nuova valutazione psichiatrica per stabilire una terapia adatta alla condizione che lamenta.


Dr. F. S. Ruggiero


http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo,
il problema è trovare psichiatri che abbiano esperienza nella risoluzione di tali comportamenti. la gran parte degli psichiatri qui da me infatti non conosce neanche tale problema, essendo raro, il che implica che ho paura di perdere solo soldi e tempo riandando da uno dei suoi colleghi. Chiedo qui poichè, essendo una piattaforma ''nazionale'', v'è almeno più possibilità di trovare qualche specialista che, per quel che può fare nonostante la distanza, possa indirizzarmi, consapevole delle difficoltà che ho nel trovare in loco psichiatri che abbiano già esperienziato tali situazioni

Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.

Leggi tutto