Problemi cognitivi farmaci

Salve,
avevo già posto in precedenza il quesito sullo scadimento delle mie prestazioni cognitive.

Prendo psicofarmaci per doc e depressione dal 1997.

Riepilogo brevemente elencando i farmaci.

Antidepressivi: clomipramina, citalopram, sertralina, escitalopram, paroxetina, venlafaxina, fluvoxamina, fluoxetina, bupropione.

Antipsicotici: olanzapina, quietiapina, risperidone, aloperidolo.

Ansiolitici: delirazepam, lorazepam.

Altri: sodio valproato, gabapentin, pregabalin.

Avevo dimenticato di dire che dal 2017 al 2019 ho preso 3 tavor da 1 mg al giorno, e dal 2019 al 2022 ben 4 compresse al giorno.
Per quanto riguarda l'en, dal 1997 al 2017 ne ho prese da 13 a 40 gocce la sera.
Adesso il tavor l'ho completamente tolto.

Ho notato una forte diminuzione della memoria, dimostrata anche da test neuropsicologici.

Probabilmente c'entra proprio tutto questo tavor.

Adesso la mia tp è: fluoxetina 20 mg, bupropione 150 mg, lyrica 75 mg.


Può in qualche modo essere reversibile questa diminuzione forte della memoria?

Grazie,
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Che test neuropsicologici, e quali punteggi ha ottenuto ?



Ovviamente le cose che si notano intanto sono due: che si valuta da solo già con delle idee precostituite, presumibilmente sulla base di sue letture e auto-documentazioni (quasi sempre fuorvianti o lette a senso unico); e il termine "fortissimi problemi di memoria" che già non torna da quello che scrive, se preso così alla lettera.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dr. Pacini o altri medici iscritti,
si tratta di circa 5 ore di test somministrati un due giorni, con un referto di 8 pagine. Non so se è il caso di copiarlo tutto.
Tutti i valori sono sotto la media. L'indice di memoria di lavoro si trova ai margini inferiori della norma.
Si consideri che io ho avuto una carriera scolastica estremamente brillante (dottorato di ricerca in filosofia), e che per fare un esempio all'età di 19 anni (preparazione esami di maturità) avevo imparato alcuni Canti di Leopardi senza l'intenzione precisa di studiarli a memoria, ma solo nell'ottica di un'analisi stilistica e tematica. Sono passato da avere una memoria - che a detta anche degli amici - aveva tratti autistici a una memoria che si situa due deviazioni standard sotto la media.
Risulta anche un lieve cedimento delle funzioni esecutive (test della torre di Londra nel primo percentile), e un punteggio nell'analisi del linguaggio che, anche secondo la neuropsicologa, non è adeguato al mio titolo di studio. Il linguaggio era il mio punto di forza. Adesso fatico tantissimo a trovare sinonimi, e nelle discussioni mi trovo sempre in difficoltà, anche perché con le mie carenze di memoria non riesco a trovare i riferimenti culturali indispensabili.
Tutto questo mi rende praticamente impossibile svolgere il mio lavoro (insegnante).
Il disturbo psichiatrico che ha motivato il trattamento è doc con depressione. È un doc con scarso insight, ma in questo periodo sono in fase di remissione.
Se potere darmi un parere. Lo scalaggio del tavor è cominciato a fine agosto 2022, togliendo 1/2 compressa all'incirca ogni 2 settimane. È finito pochi giorni fa. Il miglioramento della sintomatologia psichiatrica è cominciato intorno al 15 di gennaio. Se c'è bisogno copio tutto il referto dei test.
Grazie,
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Certi test sono pensati in relazione a determinate diagnosi. Farle, ad esempio, durante una depressione, può non avere senso. Un soggetto depresso può dire che non sa rispondere e totalizzare anche zero. Un soggetto con doc può bloccarsi e dire che non sa cosa rispondere andando nel pallone. Ciò non significa niente di diverso dalla diagnosi.
Io partirei da considerare questo.
Andrebbe capito perché sono stati eseguiti questi test, per accertare cosa e a partire da quale sintomo o segno.

Ma al di là di queste considerazioni, in ogni caso non verrebbe in mente quel tipo di ipotesi.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
come sintomi c'è una forte percezione di calo della memoria, sia a livello delle discipline che insegno, sia a livello di nomi di conoscenti (ad esempio colleghi) o addirittura di personaggi famosi. Spesso ricordo benissimo la persona, cosa ha fatto, le sue posizioni politiche se si tratta ad esempio di un politico, ma non ricordo il nome.
Registro inoltre un impoverimento del repertorio linguistico, soprattutto nel reperimento di sinonimi e nel parlato, dove non si ha a disposizione il tempo che si ha nello scritto. Talvolta non mi sento nemmeno sicuro dell'ortografia delle parole o di alcune regole grammaticali. Inoltre ho perso del tutto l'uso della lingua francese, che prima padroneggiavo molto bene.
Sinceramente ho anche pensato a una forma di declino cognitivo degenerativo, visto l'uso prolungato di benzodiazepine e altri psicofarmaci e visto il fatto che mi sembra che la situazione stia peggiorando giorno dopo giorno.
Non so cosa fare.
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Lei sta ragionando su una spetto singolo come se non avesse a che fare con la sua diagnosi, e soprattutto parlando, come infatti può benissimo essere, di percezione.
Ha una diagnosi di depressione e doc. Non ci vedo niente di strano che uno lamenti percezione di inefficienza cognitiva (a volte completamente soggettiva, altre volte caratterizzata da comportamenti di rinuncia, di astensione, tipo "non lo so"; "non lo so più fare", "non mi ricordo più come si fa", "ho disimparato" etc).

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#6]
dopo
Utente
Utente
Salve,
purtroppo ho letto molti articoli in lingua inglese raccolti su pubmed, che attestano la notevole frequenza di deterioramento delle funzioni cognitive nei pazienti che hanno fatto uso per anni di bzd. Da questi articoli, spesso basati su metanalisi, purtroppo il grosso degli effetto sembrerebbe irreversibile.
Non so cosa fare.
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Sta insistendo a senso unico e snobbando completamente le risposte. Non interessa discutere delle sue paure ma curare quello che ha, e quello che ha è riassunto nella diagnosi, non è quello che riempie i suoi pensieri. Quel che trova in rete è pertinente alle sue paure, che non c'entra con quello che ha.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

Allergia

L'allergia è una reazione immunitaria eccessiva di fronte a una sostanza (allergene) innocua per molti. Gli allergeni più frequenti e le forme di allergie.

Leggi tutto