Cura dell'insonnia nel disturbo psicotico

Salve, sono un uomo di 40 anni e da ormai 24 anni sono in cura per disturbo psicotico (ho sofferto di deliri e allucinazioni).
Attualmente sono in una fase di compenso, la mia cura è 8 gocce di serenase tre volte al giorno, mezza compressa di depakin da 500 e una compressa di imovane per dormire.
Giacché sono oltre cinque anni che prendo un sonnifero perche' non riesco a dormire senza (per 4 anni ho preso stilnox) e il medico non mi suggerisce altra terapia, e giacché i sonniferi perdono di efficacia nel tempo, mi chiedevo se esistono farmaci, magari antidepressivi, che potrebbero essere associati nel mio caso (premetto che non ho depressione) che andrebbero bene per curare la mia insonnia.
Le annoto che ho come sintomi una fortissima astenia invalidante e frequenti tensioni nervose, che si accentuano quando faccio movimento (forse causate dal sonnifero?).
Solo un suggerimento da fare al medico, se possibile, per liberarmi da una condizione che non mi permette di vivere bene.
Attendo risposta.
Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
La psicosi va caratterizzata meglio, proprio per stabilire se l'uso di antidepressivi può essere compatibile o meno. Dalla cura si direbbe psicosi bipolare, o schizoaffettiva bipolare, ma non è detto. Lei su questo non ha ulteriori informazioni ?

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Salve dottor Pacini, grazie per la risposta.
Il medico precedente che mi seguiva disse che era un disturbo schizoaffettivo e al mio accenno dell'antidepressivo, disse che non me lo poteva dare.
Ho avuto un episodio di depressione maggiore all'età di 20 anni durato sei mesi, poi risoltosi. Cinque anni fa ho avuto una ricaduta per colpa dell'assunzione di alprazolam, che dovetti interrompere dopo sette mesi di terapia per tolleranza al farmaco e aumento della pressione e della frequenza cardiaca. Da allora ho incominciato a prendere il sonnifero per dormire e il lorazepam per l'ansia (insieme ai farmaci sopra menzionati), perché avevo delle crisi ansiose e dell'umore. L'ansia da diverso tempo non ne ho più e ho tolto il lorazepam previo scalaggio su consiglio del neurologo. Ma mi sento terribilmente stanco e anche una passeggiata di un'ora diventa peggiore di un lavoro pesante fatto per l'intera giornata. Appunto credo che sia il sonnifero che abbia cambiato l'architettura del sonno
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Utente
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Crede che debba prendere sempre il sonnifero con le conseguenze del caso o provare a scalare l'imovane con o senza l'utilizzo di altri farmaci (diazepam?) se l'antidepressivo non va bene, magari attendendo un periodo di benessere con stress ridotto al minimo?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Lasci perdere le ipotesi, piuttosto chiarisca il tipo di diagnosi che ha e a partire da quello le verrà indicato se questo stato è da imputare ad una componente depressiva o ad una collateralità della cura.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Il fatto è che il neurologo per la mia situazione mi ha dato come integratori alla cura le bustine di argivit e le compresse di nff da alternare (quest'ultimo contiene anche un antinfiammatorio che a suo dire mi giova) , solo che aumenta la resistenza ma l'astenia non si toglie. Comunque non ha risposto alla mia precedente domanda. Crede che sia contemplato il ricorso al diazepam per liberarmi dalla dipendenza dell'imovane (so pure l'equivalenza: una compressa di imovane sono 25 gocce di diazepam), oppure la mia insonnia deve essere trattata come elemento della mia malattia?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Credo che per dipendenza intenda non "dipendenza" ma il semplice fatto che è assuefatto prendendolo regolarmente. Per il momento è solo una sostituzione, non è chiaro in che direzione vada, presumo nello scalaggio graduale, ma
L'insonnia deve essere trattata nel contesto della diagnosi.

Dr.Matteo Pacini
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Salve, dottor Pacini,
vi aggiorno la mia situazione riguardo al consulto di un mese fa riguardo alla cura della mia insonnia nel contesto del mio disturbo schizoaffettivo. La mia cura precedente era 8 gocce x 3 di serenase, 1/2 depakin da 500 e una compressa di imovane. Siccome avevo un sonno altalenante perché l'imovane era troppo leggero, mi sono recato dal neurologo e visitandomi, mi ha trovato meglio, però per farmi dormire meglio mi ha cambiato l'imovane con il songar gocce (20 gocce) e 10 gocce di lorazepam al bisogno per l'ansia. Parlando della mia insonnia mi ha detto che l 'antidepressivo nel mio caso non va bene e mi ha fatto il paragone tra l'ansiolitico e l' antidepressivo come mangiare una fetta di torta oppure una torta intera, inoltre ho accennato anche al quviviq e mi ha detto che non conviene perché fa ingrassare. Crede che sia sensata la prescrizione del songar nel mio caso? Possibile che non ci siano altre alternative all'insonnia all'infuori di sonniferi e antidepressivi? O debba provare a scalare piano piano, una goccia alla volta dopo 7-10 giorni di assunzione come consigliato nel bugiardino? Sono già quattro giorni che lo prendo e dormo 6-7 ore, ma penso che col tempo darà tolleranza. Il medico non mi ha detto niente su questo, né per quanto tempo prenderlo. Secondo lei, come dovrei fare?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Il cambio è sostanzialmente neutro. Non so quali altri farmaci per il sonno abbia provato, non sono soltanto antidepressivi e benzodiazepine o prodotti correlati.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Dottor Pacini,
Grazie per la risposta.
Si, ho già usato oltre al l'imovane, anche stilnox e lendormin (lo stilnox per oltre 4 anni).
Lei si riferisce a farmaci tipo quietapina? Ho letto che questi farmaci danno problemi di aritmie cardiache che possono progredire fino a sincope. Un farmaco del genere poi sarebbe subito efficace? E si potrebbe associare al serenase?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
" Ho letto che questi farmaci danno problemi di aritmie cardiache che possono progredire fino a sincope."

"Ho letto che..." ormai è la sconfortante premessa a qualsiasi cosa.

Quindi invece le cose che potrebbe leggere sui farmaci che prende non comprendono effetti collaterali o rischi potenziali.
Si pone domande per poi risolverle a priori tramite letture parziali e dal contenuto evidentemente non accessibile se parliamo della parte tecnica. In realtà sono modi per evitare di prendere questo o quello, mentre invece si prendono altre cose senza problemi, chissà sulla base di quale selezione di suggestione o simpatia.

Per il resto, la proposta del farmaco spetta al medico.

Dr.Matteo Pacini
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