Relazione difficile

Salve a chi leggerá
Stò passando un periodo che ormai dura da qualche mese difficile con il mio fidanzato.

Stiamo insieme da più di un anno e per stare insieme a lui ho concluso uno storia di 10 anni.

Le cose all inizio e per un pò di mesi sono andate benissimo lui era premuroso è aperto sui suoi sentimenti, stavamo veramente bene insieme.

Ad un certo punto ha iniziato a cambiare in tutto, meno affettuoso e meno presente é stata una cosa graduale come se avesse tolto piano piano sempre di più.

Io inevitabilmente ho iniziato a pentirmi della scelta di lasciare il mio compagno, perché ad oggi posso dire con certezza che ero più serena con lui.

Mi manca molto la persona di cui mi sono innamorata e che sembra non esistere pi.

Io chiaramente più e più volte ho chiesto spiegazioni di questo cambiamento, mettendolo anche alle strette per capire se non mi ama più o non come prima...ma lui nega, dice che ha problemi sul lavoro e tanti problemi che gli succhiano molte energie.

Io non penso che questi problemi (non gravi onestamente) possano giustificare un tale cambiamento.

Sò che la cosa giusta sarebbe lasciarlo, ma sono così legata all idea del futuro che vedevo con lui e al fatto che ho cambiato la mia vita per costruire qualcosa insieme che non riesco a lasciarlo.

Vorrei gradualmente cercare di allontanarmi sentimentalmente da lui perché mi fá stare male questo suo cambiamento, mi destabilizza e delude.

Come posso affrontare questo distacco senza stare troppo male?

Ormai non gli chiedo neanche più perché sia cambiato così...tanto non ottengo risposte sensate, devo solo farmene una ragione e pensare che probabilmente ha finto di essere quello che non era per ottenere di farmi lasciare la mia vita precedente, forse ero un trofeo.

Fatto stá che la persona che amavo non esiste più.

Sono così amareggiata e addolorata è pentita di aver buttato via una storia con una persona che teneva a me indubbiamente, ma che ormai giustamente si é rifatto una vita.

Sento che ho fallito, che ho rischiato e perso tutto, mi sento sola.

Voglio lasciarlo ma non ci riesco per ora...mi faccio pena da sola.

Grazie a chi mi dará un cosiglio.
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Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Gentile utente,

rileggendo il suo precedente consulto, a cui peraltro le avevo risposto io, emerge una ripetizione.
Mentre viveva la relazione col suo precedente compagno, verso il quale sentiva di non nutrire "sentimenti importanti" si è innamorata dell'uomo con cui sta attualmente. Successivamente si è trovata a rimpiangere alcuni aspetti della sua precedente relazione, e adesso anche quella attuale è divenuta inappagante; forse troppo, al punto di spingerla altrove, a desiderare altro.

Nella sua frase "la persona che amavo non esiste più", c'è probabilmente un fondo di verità, che risiede nella differenza che intercorre tra l'innamoramento e l'amore, tra l' ideale e il reale.

Nell'innamoramento ci si innamora -anche o soprattutto- dell'idea dell'altro, di una fantasia, un sogno, di qualcosa che nell'altro ritroviamo di noi stessi, rispetto a quel che avremmo voluto essere o avere. Anche l'altro modula il proprio essere sulla base dei nostri desideri e aspettative, ci mostra la versione migliore di sé, è più spesso e facilmente presente, amorevole; tende alla perfezione, all'onnipotenza.

Poi c'è la realtà, cioè il passaggio a tratti sofferto e dolceamaro dall'innamoramento all'amore; e con essa talvolta i problemi e le difficoltà che le appartengono.
Tuttavia c'è anche una parte dolce della realtà, del quotidiano, che è possibile rintracciare dopo aver disinvestito dall'idea dell'altro e del rapporto ideale, iniziando ad investire su essa.
In tal caso l'altro ci potrà restituire al posto di un' illusoria e impossibile perfezione, la sicurezza, la stabilità, che rendono bello e appagante anche l'amore che è stato spogliato di sogni e idealizzazioni.
Tale passaggio avviene nelle coppie che riescono ad accedere ad una fase evolutiva del loro rapporto, e in caso contrario, la delusione mal si sopporta; subentrano le recriminazioni, ci si sente come lei, ingannati.
Allora ci si lascia o ci si perde.

Credo che a questo punto dovrebbe consultare uno psicologo che le ispira fiducia per poter esplorare il suo modo di stare nelle relazioni. Successivamente sarà possibile valutare la possibilità di una terapia di coppia, che vi aiuti a comprendervi, raggiungere un punto di incontro nel rispetto dei vostri bisogni e individualità o a separarvi serenamente. Ma prima credo sia importante andare a fondo su di lei, porre uno sguardo nell’intersezione tra l’intrapsichico e l’interpersonale, dunque tra il suo mondo interno e ciò che costruisce nel rapporto con l’altro. 
Ciò la aiuterà a conoscersi meglio e conseguentemente a non reiterare dinamiche dolorose, comprendendo quel che vuole dall' altro e da un legame, per stare meglio con sé stessa ed eventualmente con la persona che sceglierà di avere accanto.

Cordiali saluti.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua risposta Dottoressa
Purtroppo penso che lui sia partito in quarta nella nostra relazione per conquistarmi e con la paura che io potessi tornare dal mio ex.
Una volta che il nostro rapporto si è un pò consolidato ha tirato i remi in barca..
Io purtroppo spesso mi sento trascurata e mi ritrovo a chiedere attenzioni che prima mi dava spontaneamente.
Io ho capito che lo amo veramente e nonostante le difficoltá andrei avanti..quello che manca ormai sembra il suo sentimento,anche se lui nega categoricamente,dice di amarmi sempre nello stesso modo e non vuole interrompere la relazione.
Io per mi chiedo..perché é cambiato così tanto!?
Io sicuramente per un pò di tempo ho rimpianto(in segreto)aspetti della mia relazione precedente però poi ho capito..che ho fatto la scelta giusta a lasciarlo perché non provavo neanche la metà del sentimento che provo per il mio attuale fidanzato.
Forse io ho fatto quel salto nella relazione che lei dice,sono passata dall innamoramento all amore e lui no.
Io ero centrale nella sua vita e ora mi sento marginale.
Forse posso dare ancora del tempo e vedere come si comporta..ma poi per forza dovrò prendere una decisone anche se dolorosa.
Se lui fosse presente come prima o quasi sentimentalmente io sarei serena..nei mesi ho elaborato ed accettato che ho perso determinate cose..ma per amore suo mi va bene così.
Se devo essere sincera penso dovrebbe lui capire perché era così preso da me e avrebbe fatto di tutto e ora è quasi indifferente.
Non é un andamento normale in una relazione!
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Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Da quanto descrive sembrerebbe che lei non riconosca la persona che ha scelto e di cui si è innamorata.
La quotidianità prima o poi, sopraggiunge nei rapporti; ad essi conferisce stabilità e sicurezza ma toglie anche magia, dolcezza, incanto, novità. Se da un lato rassicura, dall' altro appiattisce.
Così in un rapporto, dopo la conquista, a torto o a ragione, ci si può adagiare nella routine. E non potendo fare esperienza del nuovo, non potendo sentire, esplorare, provare, subentra la noia, la delusione, il vuoto.
Poi c' è anche la realtà, che con tutto il suo peso e la sua durezza può ulteriormente gravare su una coppia.
Con questo voglio dirle che è difficile parlare di un "andamento normale".
Un rapporto funziona quando c' è posto per i bisogni e i desideri di entrambi, quando si crea un delicato equilibrio tra intimità e separazione, tra la dimensione del "noi" e quella dell' "io".

Credo che prima di prendere una "decisione dolorosa", abbia il diritto e anche il dovere, verso sé stessa soprattutto e poi verso il suo compagno, di concedersi del tempo per guardarsi dentro, ascoltarsi, capire, magari facendosi supportare o orientare da uno psicologo.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Buonasera..
Purtroppo mi trovo di nuovo qui a parlare della mia relazione che pare essere arrivata al capolinea.
Spiego meglio cosa é successo,il 9 novembre dopo un ennesima delusione e dubbio sull’amore che non percepivo dal mio fidanzato,ho chiesto rassicurazioni,lui scocciato mi ha scritto per messaggio che era in crisi,io gli ho chiesto se era rivolta a me questa crisi e ha detto di sì.
Erano 4 mesi che lo percepivo sempre più lontano e lui ha sempre negato fosse un problema tra noi,poi all improvviso dice questa cosa,io lo chiamo e mi dice che non sá se mi ama più e che non sá se mi vuole lasciare(anche in modo sgarbato,scocciato)nessuna sensibilità!
Io rimango allibita e gli dico che a questo punto lo lascio io e non lo cerco per quattro giorni.
Poi mi scrive lui contestando un post che ho messo su Facebook del tutto innocente e da lì gli chiedo un confronto,lui comunque sempre molto freddo,acconsente al confronto di persona(che poi non ha voluto in realtà)
Devo specificare che negli scorsi mesi quando gli chiedevo se teneva ancora a me perché lo vedevo cambiato,diceva sempre che niente era cambiato ma che non stava bene,problemi al lavoro ed economici,a volte quando discutevamo piangeva molto,non si prendeva più cura del suo aspetto fisico come prima,era sempre molto tormentato e indeciso quando doveva prendere delle decisioni,sembrava spento e pessimista in generale,tanto che gli avevo suggerito di tornare dallo psicologo(dove é già stato in cura)perché mi pareva leggermente depresso(ha anche dei precedenti famigliari di depressione forte)
Lui non é andato dallo psicologo ma continuava ad essere diverso da prima,io ero divisa tra il dubbio che fosse la fine del sentimento per me o una sua crisi.
Torniamo al presente..oggi è il 2 di dicembre e lui non se la sente di vedermi per avere un confronto,mi chiede silenzio perch sue testuali parole: Sono arrivato all ultimo troppo stanco,credimi e ora so solo che ho bisogno di silenzio,non da parte tua,ma da parte di tutti e tutto in generale,mi dispiace tantissimo saperti in certe condizioni e prego ogni giorno il meglio per te,ma io adesso non riesco ad uscirne
Quindi io sono sparita per forza di cose,lui anche,passano i giorni e siamo in pausa(perché lui così dice)
Una situazione allucinante che mi st facendo molto male,questa chiusura totale da parte sua mi sembra assurda e a questo punto non capisco perché non mi dica chiaro che é finita!
Mai nella vita avrei pensato si comportasse in un modo simile e sono sempre divisa in due su cosa pensare..é depresso non stà bene o é vigliacco non mi ama più e non ha il coraggio di vedermi e dirmelo!?
Devo dire che ai miei occhi stá cambiando e sono talmente delusa ormai che stò più male per questo che per il resto.
Io penso continuerò con il silenzio,voglio vedere a che punto arriverá lui,le persone a cui ho raccontanto tutto pensano sia un comportamento vergognoso.
Non abbiamo 20 anni il minimo é vedersi e comunicare normalmente anche una separazione.
Io lo amo ancora ovviamente ma non sò più chi é..
Io non voglio che una relazione a cui ho creduto tanto si concluda nel silenzio e senza parlarne seriamente..sbaglio?
A volte anche da quello che scrive percepisco in lui un disagio esistenziale,però mi chiedo..come faccio a non mancargli?all improvviso non sappiamo più nulla della vita dell altro!
Ormai é quasi un mese che non ci vediamo é tantissimo..sono sgomenta.
Come sempre ringrazio chi mi aiuterá e mi dará un consiglio su come agire perché sono in crisi come poche volte nella mia vita.
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Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Gentile utente,

come le ho già esplicitato, il mio consiglio è quello di consultare uno psicologo (se non se la sente in presenza per un motivo o un altro, è possibile anche online) per farsi sostenere in un momento di grande dolore ed incertezza.
In tale sede, con l' aiuto del professionista, le sarà possibile andare più a fondo, comprendere il problema; magari ripartire da sé, sola o affiancata, ma dispondendo di una consapevolezza maggiore e di risorse interne che le permettano di reggersi su e dentro di sé, indipendentemente dal suo compagno. D'altronde è lo stesso consiglio che ha datto a quest' ultimo; quindi in qualche angolo dentro di lei ne riconosce l'utilità.
Ora deve solo trovare la forza e la motivazione per metterlo in atto.
Rispetto alla forza posso garantirle che sicuramente richiede più forza lasciarsi consumare dalla sofferenza, dai dubbi e dall'indefinito, piuttosto che agire su di sé e ripartire. E credo che già questa, insieme a tante altre, possa essere una motivazione per agire. Spero le basti per chiedere aiuto.
Io in questa sede non posso più aiutarla; ho già fatto quello che mi era consentito.

Spero che seguirà il mio consiglio.

Auguri.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it