Come passare oltre questo momento?

Sono una ragazza di 25 anni che 7 mesi fa, dopo due relazioni fallimentari di cui l'ultima correlata da convivenza, ha trovato l'amore, quello vero.

Ho trovato un ragazzo che mi ha dato da subito tutto ciò che cercavo, che mi ha fatto battere il cuore, che mi ha fatto sentire viva ma che sopratutto si è preso cura di me come nessuno ha mai fatto prima.

Per 6 mesi è stato tutto perfetto, vivevo le mie giornate in funzione del mio amore per lui, ero felice.

Durante i primi mesi di relazione lui ha cominciato a cercare casa per vivere da solo e a settembre, durante la sessione d'esami per me, mi ha presentato la sua famiglia e si è profilata l'idea di convivenza.

Io sono sempre stata pro ad una convivenza con lui, anzi sono stata la prima a parlarne qualche mese prima; ma da settembre ho iniziato ad avere paura.

E' cominciato tutto un giorno, mentre stavo studiando, ho accusato un forte senso d'ansia che non avvertivo da tempo; lui mi ha da subito tranquillizzata e inizialmente è finita lì.

La sera siamo usciti per cena e quando siamo arrivati in centro ho avuto un forte attacco di ansia con crisi di pianto, non capivo più niente e si è inoltrata una vocina nella mia testa che mi diceva "Forse non lo ami più" "forse non ti piace più".

Da quel giorno, un disastro.

Ho questa angoscia perenne, anche se non riesco nemmeno a pensarmi un giorno lontana da lui; il pensiero di lasciarlo mi uccide dentro, perché so che lo amo, so che io con lui ci voglio stare, voglio la nostra convivenza e voglio la vita che mi sono sognata con lui.

Lui per me è da sempre, dal primo momento, l'uomo della mia vita.

Ma non riesco più a godermi questi momenti, non riesco a non sentire l'ansia anche quando lo vedo, la paura di non volerlo più mi sta distruggendo; vorrei solo stare più tranquilla e tornare a sorridere, con lui, vivendoci questa bellissima storia d'amore.

Invece non riesco a non pensare, non riesco a spegnere l'ansia e questo si rifà anche sulla sfera sessuale, che a volte comprometto io personalmente pensando, nel mentre, "ma ti sta piacendo?
" "ma lui ti piace?
" " ma senti qualocosa?
"
Ho bisogno di aiuto, perché dopo tanta sofferenza non sono disposta a rinunciare alla persona che amo.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
lei è stata colpita da una crisi d'ansia. Le cose che ci scrive sembrano meno relative alla relazione che al suo stato interiore, anche se la sua modalità di conduzione delle relazioni può aver scatenato la crisi e continua a incrementarla.
Molto giovane, lei ha già avuto due relazioni, una delle quali con una convivenza.
Inizia subito una terza relazione che sembra essere compensatoria: "mi ha dato da subito tutto ciò che cercavo, mi ha fatto battere il cuore, mi ha fatto sentire viva ma sopratutto si è preso cura di me come nessuno ha mai fatto prima". In pochi mesi ha conosciuto la famiglia di lui e si è parlato di convivenza. Uhm...
Praticamente una bulimia di esperienze ed emozioni, senza darsi il tempo né di metabolizzare le precedenti relazioni indagando i perché della loro fine, né di conoscere davvero l'attuale partner, al di fuori dell'idealizzazione che segue per mesi e a volte per anni il primo innamoramento; ma soprattutto denza darsi il tempo di capire, in una produttiva solitudine, chi è lei, cosa vuole da un partner, e se per caso non ci siano crepe o addirittura voragini emotive che vorrebbe colmare tramite una relazione.
Adesso si dia tempo di riflettere, senza pensare alla convivenza che confonderebbe tutti e due, perché forse lui deve ancora lasciare la casa genitoriale e deve farlo in solitudine, per maturare tutti gli aspetti positivi di questa conquista adulta.
Per parte sua si osservi, ma senza interrogarsi ansiosamente sui suoi sentimenti e sulle sue emozioni, determinando il fenomeno noto come "paralysis by analysis".
Perché questa fretta? Cosa insegue, o a cosa sfugge?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa Potenza,
innanzitutto la ringrazio per la sua risposta, che in me ha creato un barlume di speranza.
Vede, io in realtà durante l'ultima relazione ho avuto tempo per interrogarmi e capire perché fosse finita; ovviamente non può saperlo perché nel testo molti dettagli li ho tralasciati, altrimenti sarebbe stato lunghissimo.
In realtà questa attuale relazione non sono andata a cercarla, è capitata e inizialmente l'ho vissuta come una cosa inaspettata ma meravigliosa, che è diventata per entrambi, da subito, una cosa da coltivare con amore perché lo sentivamo e lo sentiamo tutt'ora.
Il mio ragazzo vive fuori casa già da cinque anni, ma con dei coinquilini; quando ha deciso di comprare casa, nonostante volessi fortemente la convivenza con lui, ho messo le mani avanti dicendo che avrei voluto lasciargli i suoi spazi per godersi casa da solo prima di ricominciare una convivenza, seppur diversa da quella attuale; inizialmente eravamo d'accordo entrambi su questa cosa, ma poi entrambi parlando abbiamo capito che seppur d'accordo, in realtà volevamo fortemente andare a convivere da subito.
Per questo non capivo questo mio momento di ansia, perché con lui non ho mai avuto dubbi; chiaro che dopo le mie due prime relazioni io, seppur in poco tempo, mi sia interrogata su me stessa, sulla fine della relazione, sulle cause, sui problemi che magari anche io posso aver creato.
Quando ho incontrato lui è come se il mio cuore dopo tantissimo tempo avesse ricominciato a battere; il tempo che stavo trascorrendo da sola è finito dal primo momento in cui ho fatto la sua conoscenza e so che quel tempo è stato poco, ma da quando ho conosciuto questo ragazzo ho pesato da subito che avrei perso la persona che su di me, in 25 anni, ha avuto un ascendente bellissimo che nessuno prima aveva avuto.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
sembrerebbe, dalla sua ultima email, che la situazione di "angoscia perenne" per cui ci ha scritto non sia mai esistita; che le parole "non riesco a spegnere l'ansia e questo si rifà anche sulla sfera sessuale" lei non le abbia scritte.
Attenzione: una brusca variazione di paure e desideri è indice di disagio, così come lo è il sovrappeso e forse altri sintomi di cui non ci parla.
Nell'ultima email lei scrive: "Quando ho incontrato lui è come se il mio cuore dopo tantissimo tempo avesse ricominciato a battere".
Provi a valutare il tempo che a lei è sembrato "tantissimo": diversi anni, oppure solo mesi?
Questo le darà la misura dell'ansia, assieme alle parole: "quando ho conosciuto questo ragazzo ho pesato da subito che avrei perso la persona che su di me, in 25 anni, ha avuto un ascendente bellissimo che nessuno prima aveva avuto".
Perché mai ad una iniziale conoscenza dovrebbe associarsi il timore di una perdita, se non per un'ansia divorante?
L'indicazione di un percorso psicologico appare utile, con valutazione accurata del suo stato ansioso e anche di eventuali disagi che lei avverte nella relazione, forse anche in sede sessuale.
I rapporti umani si costruiscono, ma perché ciò avvenga deve esserci la sicurezza di essere amati anche quando facciamo delle richieste. La pretesa che una storia d'amore nasca perfetta e tale rimanga è la via più diretta verso il suo fallimento.
Significativamente lei non ha risposto alle domande: "Perché questa fretta? Cosa insegue, o a cosa sfugge?". Anche la fretta manifestata dal suo partner andrebbe meglio analizzata.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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