Ipocondria... aiuto!

Gentili dottori/dottoresse,
ho 18 anni e il mio problema è iniziato due anni fa quando mia madre si è operata per un calcolo alla colecistite. DI quei giorni mi ricordo di esser stato molto triste e soprattutto di piangere spesso, sebbene era una operazione banalissima e non grave. Ho iniziato anche io ad avvertire mal di stomaco e, corso dalla mia dott.ssa, mi ha suggerito subito una psicologa. Ovviamente non ci sono andato perchè ritenevo il mio problema fisico, reale e non psicologico. Ho passato tre mesi (da giugno a settembre) di inferno: più leggevo sintomi su internet, più me li sentivo addosso. Non cito nomi di malattie perchè solo il loro nome mi mette un'ansia terribile. A settembre 07 decisi di andare in psicoterapia dove feci solo due sedute perchè pretendevo di fare delle analisi. La mia dott.ssa dunque mi segnò le analisi del sangue e delle urine complete e mi tranquillizzai. L'anno scorso ho traslocato e sono stato bene, senza brutti pensieri. Quest'anno a febbraio per una banale influenza ho preteso che la mia dott.ssa venisse a casa e pensavo, mentre vomitavo, che me ne uscissero brandelli di stomaco o chissà cosa. Finita la scuola, promosso alla 5°liceo con buoni voti, ricominciano le ansie. Questa volta non perdo tempo e vado dalla mia dott.ssa. Mi chiede come sono andati i quadri, i miei progetti estivi, ma le rispondo dicendo che non c'è tempo da perdere perchè dovevo fare le analisi immediatamente: stavo male, mica potevo pensare all'estate!!! Sebbene non volesse farmele fare, alla fine me le prescrisse. Ho fatto le analisi del sangue e delle urine e sono risultate perfette in tutte i loro valori. Mi ha consigliato ancora una volta di andare, questa volta, da una psicoterapeuta solo che ancora una volta non ci sono andato. Credevo di stare tranquillo, ma qualche giorno dopo, mentre ero solo in casa e guardavo la tv, ho avuto un attacco di panico. E ho passato dei giorni orribili perchè credevo di rivivere quegli attimi. Sono riandato dalla dott.ssa che mi ha esortato ancora una volta ad andare in analisi. Ero convinto ma al momento di prendere l'appuntamento, ho fatto un passo indietro perchè credevo (e credo) che il mio problema non sia psicologico. In certi momenti mi sento ridicolo al pensare a queste cose, altre volte mi viene da piangere e mi assale il terrore e l'ansia. Insomma, in meno di due mesi (luglio-agosto) ho fatto sette visite mediche:
- analisi del sangue e delle urine;
- visita oclustica perchè, dopo una trasmissione alla tv, credevo di avere un distacco di retina;
- cinque visite dalla mia dott.ssa per gonfiori (inesistenti), nei(nella norma).
Ogni volta la mia dott.ssa mi dice che ho bisogno di una psicoterapia. Ma per me non è un problema psicologico. A volte penso che nelle analisi che ho fatto abbiano sbagliato a stampare i valori. Credo che ciò derivi da un periodo, dagli 11 ai 16 anni, che è stato per me molto stressante.Oppure da una bisessualità che non riesco ad accettare.
Vi ringrazio per la gentile attenzione,
buona giornata.
[#1]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
è paradossale ritenere di non avere un problema psicologico e postare una richiesta in Psicologia, chiamandola "Ipocondria": forse tu TEMI di poter avere un problema psicologico perchè comunemente essi vengono associati alla pazzia, o no?

Aggiungiamo che tu stesso verso la fine avanzi addirittura una ipotesi psicologia: ovvero il fatto che non hai "accettato" la bisessualità.

Facciamo così: prova a leggere questo articolo sull'ipocondria https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html e poi dimmi se ti ritrovi o meno

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Ma per me non è un problema psicologico

Gentile ragazzo, permettimi un paio di domande.

Se davvero sei convinto che il tuo non sia un problema psicologico, in che modo potremmo esserti d'aiuto noi psicologi, che rispondiamo in area Psicologia?

E inoltre, in che modo una bisessualità non accettata sarebbe legata all'ipocondria?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie ai dottori che mi hanno risposto.

Per il dottor Bulla.
Sì, ha ragione. Ho paura di avere un problema psicologico perchè per me risulta più difficile da accettare rispetto a un problmea fisico. E comunque mi riconosco in moltissimi punti del link che lei mi ha dato. In modo particolare, dottore, mi riconosco in questi punti:
1) controllate il vostro polso (raramente, ma lo faccio)

2) state attenti a quando il cuore accelera il battito (tachicardia); Si, pensavo anche di avere un infarto (invece era attacco di panico)

3)toccate continuamente parti del vostro corpo alla ricerca di qualcosa di anomalo (ogni giorno. controllo i nei e me li vedo sempre diversi. Inoltre continuo a schiacciarmi tutte le parti del corpo e lo faccio a destra e sinistra per verificare che siano uguali al tatto)

4) verificate se nelle feci o nelle urine vi è presenza di sangue (nelle feci a volte)

5) evitate il più possibile i discorsi relativi a morte per malattia (in modo particolare quelli relativi a malattie. in pochi mesi due parenti (uno anziano e uno giovanissimo si sono ammalati. e ogni volta che sento parlare di loro e delle lore malattie sento caldo e mi devo allontanare)

6) navigate in internet per ore alla ricerca di informazioni mediche, ecc. (ultimamente non molto, ma a volte si; preferisco andare direttamente dal medico).

Inoltre se ho un minimo dolore credo che quello sia collegato al dolore del giorno precedente e così via.

Ringraziandola per la disponibilità, le auguro buona giornata.
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Per il dottore Santonocito.

Se davvero sei convinto che il tuo non sia un problema psicologico, in che modo potremmo esserti d'aiuto noi psicologi, che rispondiamo in area Psicologia?

Forse perchè in realtà so che è un problema psicologico ma non riesco ad accettarlo. E' sempre più facile accettare un problema fisico piuttosto che uno psicologico. Perchè se dici che vai in analisi è inutile dire che vieni fatto sentire "diverso", "matto". La mia dott. mi ha consigliato la psicologa ma non riesco ad andarci perchè un po' me ne vergogno. Il mio medico mi dice che sono una persona intelligente e razionale ma a volte l'irrazionalità vince su tutto.

E inoltre, in che modo una bisessualità non accettata sarebbe legata all'ipocondria?
Forse perchè fra un'ipotetica malattia e labisessualità, ora come ora, stando alle ultime notizie di cronaca, sarebbe più facile accettare una malattia.

La ringrazio per la disponibilità.
[#5]
Dr. Andrea Antonelli Psicologo, Psicoterapeuta 89 2
Gentile utente

sconsiglio sempre auto-diagnosi e interpretazioni soggettive spesso fantasiose e carburante ansiogeno.

Ci sono professionisti esperti sul territorio che possono aiutarla con efficacia. Vuole essere aiutato a superare questa fase della sua vita così difficoltosa?

Cordialità

Dr. Andrea Antonelli

[#6]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Perchè se dici che vai in analisi è inutile dire che vieni fatto sentire "diverso", "matto".
>>>

Beh, ma se ad esempio invece tu non lo dicessi a nessuno, e ti rivolgessi da solo alla tua ASL, nessuno lo saprebbe e così nessuno potrebbe prenderti per "matto".

>>> Il mio medico mi dice che sono una persona intelligente e razionale ma a volte l'irrazionalità vince su tutto.
>>>

Il tuo medico potrebbe anche avere ragione, ma la razionalità non c'entra nulla con questo tipo di problemi. Altrimenti uno potrebbe semplicemente dire a se stesso: "Tutto questo non è razionale!" e guarire. Ma evidentemente non è così.

>>> Forse perchè fra un'ipotetica malattia e labisessualità, ora come ora, stando alle ultime notizie di cronaca, sarebbe più facile accettare una malattia.
>>>

Questa è un'ipotesi interessante, ma secondo me non va nella direzione giusta.

Te ne propongo un'altra: se tu hai paura delle malattie fisiche, hai paura di avere una malattia psicologica, e hai paura di essere bisessuale, la sola cosa che c'è in comune è la paura.

Quindi, secondo te, è più semplice ipotizzare che queste paure si influenzino l'una con l'altra, oppure che siano prodotte dalla stessa cosa: l'ansia?

Cordiali saluti
[#7]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Per il Dottor Santonocito.

Scusi mi sono spiegato male io.
La mia dott.ssa mi ha detto che sono una persona razionale e intelligente ma a volte questo può essere un "handicap" e per questo necessito di un appoggio psicologico.

Quindi, secondo te, è più semplice ipotizzare che queste paure si influenzino l'una con l'altra, oppure che siano prodotte dalla stessa cosa: l'ansia?

Credo che il fatto di non accettare di essere bisessuale sia la causa di tutto questo. Non riesco proprio ad accettarlo. Voglio sposarmi e avere una famiglia. Potrei farlo, ma resta il fatto che sono bisex.

In ogni caso sono anche un soggetto ansioso. Ripeto: a scuola va bene però per un compito in classe inizio a sudare anche se ho studiato. E in ogni modo quando si parla di bisex e in generale di orientamenti sessuali vorrei sparire.

La ringrazio, comunque, per le sue risposte.




Per il dottor Antonelli.
Vuole essere aiutato a superare questa fase della sua vita così difficoltosa?

Premetto che ho questi pensieri negativi solamente nei periodi non scolastici. Se poi esco, sto all'aperto, sembra di stare meglio. Vorrei superare questo problema ma superarlo vuol dire chiedere aiuto. Però ho paura che se andassi da uno psicologo verrei etichettato come diverso e matto.

Grazie anche a lei per la risposta.
[#8]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Credo che il fatto di non accettare di essere bisessuale sia la causa di tutto questo. Non riesco proprio ad accettarlo. Voglio sposarmi e avere una famiglia. Potrei farlo, ma resta il fatto che sono bisex.
>>>

Sì, lei può anche crederlo veramente, non lo metto in dubbio. Le persone sono capaci di credere in qualunque cosa, eppure possono sbagliarsi lo stesso.

Non esiste alcun collegamento logico fra il non accettare una bisessualità latente e l'ipocondria. Capisce? Sono cose che non hanno niente a che vedere l'una con l'altra se non che, appunto, entrambe denotano un'ansia di fondo che spiegherebbe meglio tutto quanto. Sapere di essere un soggetto ansioso, potrebbe essere la chiave, anche se ciò non risolve di per sé le sue paure.

Invece che: "A dipende da B", è più probabile che: "sia A che B dipendono da C".

Uno psicologo potrebbe comunque aiutarla a riflettere su queste sue tematiche e, specialmente se seguisse un approccio attivo e concreto, potrebbe aiutarla a risolvere le sue paure.

Cordiali saluti
[#9]
Dr. Andrea Antonelli Psicologo, Psicoterapeuta 89 2
<Premetto che ho questi pensieri negativi solamente nei periodi non scolastici. Se poi esco, sto all'aperto, sembra di stare meglio. Vorrei superare questo problema ma superarlo vuol dire chiedere aiuto. Però ho paura che se andassi da uno psicologo verrei etichettato come diverso e matto.>

Gentile ragazzo,
non posso che confermare l'ipotesi di un generale stato d'ansia. Affidarsi ad una persona competente e professionale non può che migliorare la sua salute che è il primo bisogno del quale l'uomo necessita. Venir "eticchettato" come matto, diverso, bisessuale, ipocondriaco (ne ha altre?)... sono fantasie che fanno parte dello stato ansioso e verrebbero anche queste accolte e gestite opportunamente in un contesto professionale e serio.
E' anche possibile che lei viva in un contesto sociale culturalmente rigido, intollerante, discriminante... ma anche questo aspetto può essere trattato in sede opportuna.

Ma aldilà di queste e altre infinite ipotesi, le consiglio di affidare la sua salute a una persona che può migliorarla, altrimenti il vortice dell'ansia le produrrà solo altra ansia e altre fantasie spaventose.

Sta ora a lei decidere.

[#10]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
stiai cercando troppe rassicurazioni e troppi appigli: l'etichetta di "matto" non te la darà nessuno, se non tu stesso nel tentativo di evitare la terapia.

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