Periodo complicato e difficoltà a trovare un aiuto

Salve, avrei bisogno di un vostro parere in un periodo veramente difficile della mia vita.
In realtà gli ultimi 2 anni della mia vita sono stati molto pesanti, ho vissuto l'esperienza di un aborto al 6 mese (pensando fosse la cosa piu drammatica che potesse capitarmi) e dopo pochi mesi mio figlio minore di soli 2 anni si è ammalato di tumore (adesso sta bene anche se sempre sotto controllo).
Non sono mai riuscita a trovare un vero supporto, le figure che ruotavano nell'ambiente ospedaliero non mi hanno mai dato un aiuto psicologico (non sono riuscita a farmi aiutare probabilmente) e quando il peggio è passato è arrivato il crollo, sia io che mio marito ci siamo sentiti estremamente fragili e ci siamo rivolti a 2 psicoterapeuti.
Io fino a poco tempo fa stavo cercando di gestire le mie ansie e paure, mio marito ad un certo punto è entrato in una sorta di depressione, sembra avere una crisi esistenziale a tutto tondo, si è allontanato completamente da me, è anaffettivo, svogliato, stanco, mi ignora ed evita, dice che ha il diritto di star male e che devo accettarlo.
Sento di non avere le forze per supportarlo, per stargli accanto pur capendo che ha una sofferenza profonda (e comunque non riesco a trovare il modo).
Inoltre mi sento in colpa perché nutro anche una grandissima rabbia nei suoi confronti (penso: non è bastato tutto quello che abbiamo vissuto finora?
Adesso vogliamo aggiungere anche una crisi matrimoniale?).
Anche i nostri figli ne risentono, il clima in famiglia non è sereno, nostra figlia soprattutto è sempre stata molto legata al papà e adesso vede una figura che è già stata molto assente negli ultimi tempi, sparire quasi del tutto.

La mia psicologa suggerisce di concentrarmi su me stessa, che è il momento di pensare ai miei bisogni e non a quelli di mio marito, ma non ci riesco anche perché temo si crei una voragine tra di noi.

Non so davvero come rimettere in ordine la mia vita... Una psicoterapia di coppia potrebbe essere la soluzione?
O creerebbe ancora più confusione/pesantezza perché abbiamo troppa "carne sul fuoco"?
Grazie per la vostra disponibilità
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

avete attraversato un tunnel buio e stretto e ne siete usciti tutti e due scorticati.
Nel corso dei difficili eventi avete profuso tutte le vostre energie, ed ora siete fragili ed esausti, ognuno alla propria maniera.
Siete entrambi seguiti psicologicamente: è stata una decisione opportuna, e che un po' alla volta darà i sui frutti.

-Perché pensare di poter (o dover) aiutare suo marito, dato che lui è già aiutato dalla sua psicologa e considerato che lei è già - a sua volta - molto provata?
-Perché *interpretare* come crisi di coppia quelle che a noi esperti sembrano essere due difficoltà individuali, che abbisognano di tempo e di cura per essere riassorbite,
ma che - in ogni caso, inutile illudersi - lasceranno cicatrici nelle vostre vite?

Si affidi alla professionista che la segue:
"..La mia psicologa suggerisce di concentrarmi su me stessa, che è il momento di pensare ai miei bisogni e non a quelli di mio marito, ma non ci riesco anche perché temo si crei una voragine tra di noi." La voragine si creerà standogli troppo addosso, giudicando il suo essere "..anaffettivo, svogliato, stanco, mi ignora ed evita, dice che ha il diritto di star male e che devo accettarlo."
Provi a farlo.
Abbia fiducia nella sua Psicologa e nei suggerimenti che riceve.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie davvero per i numerosi spunti di riflessione, proverò a non focalizzarmi su quella che per me è una crisi di coppia... Ma per farlo devo fingere di star bene nel mio rapporto con lui? Ignorare il fatto che la nostra distanza fisica ed emotiva non mi stia logorando? Sorridere con lui? Oppure lasciarmi trasportare dalle mie sensazioni negative"? Manifestare la mia insofferenza anche davanti ai miei figli? Vivere con una persona depressa è davvero logorante, vorrei poter vivere in un ambiente senza la sua presenza, solo con i miei figli che sono indubbiamente una fonte di gioia per me
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
" .. quella che per me è una crisi di coppia..."

Credo di capire che nessuna delle due Psicologhe che vi seguono condivide il Suo punto di vista, e nemmeno noi qui.
E se questa sopracitata fosse frutto di una Sua distorsione cognitiva? Causata forse da aspettative o esigenze deluse? Se sì, quali?

Ne ragioni con la Sua Psicologa, è lei il suo vero punto di riferimento.
Ed altrettanto faccia per quanto riguarda il 'registro comunicativo' da impostare con Suo marito.
Mantenendo accuratamente distinti il Suo malessere (di Lei che ci scrive) da quello di lui; e dunque tenendo conto che la depressione è una vera e propria malattia e non un capriccio; e che prevede tra i sintomi proprio quello di allontanare chi si ama.
Ed inoltre non dimentichi che Lei deve aiutare se stessa (per citare la sua curante), e che non è in grado di aiutare lui: perchè è "fragile", perchè "arrabbiata" con lui. Non è sempre vero che il dolore unisce, più spesso temporaneamente allontana.

Forse la Sua ".. difficoltà a trovare un aiuto" (titolo) dipende dal fatto che vorrebbe essere Lei a decidere il tipo di aiuto, il tipo di percorso. Mentre invece occorre aver fiducia nella diagnosi (e conseguente impostazione terapeutica) degli esperti competenti.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Non conosco l'opinione della terapista di mio marito, ma la mia ritiene che la crisi della coppia sia qualcosa su cui non ho bisogno di concentrarmi, avendo difficoltà a focalizzarmi sui miei desideri e sulle MIE fragilità. Ha ragione, non riesco a "fidarmi". Ha centrato in pieno. Ho una paura folle di soffrire per un allontanamento causato da un eventuale distacco da mio marito (aggiungerei, distacco che sento inevitabile) e mi chiedevo se invece quando ci sono situazioni simili è più giusto intraprendere un percorso di coppia. Ma sto rimuginando su cose per cui mi ha già dato un suo parere, che coincide con quello della mia curante.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
"Ha ragione, non riesco a "fidarmi".
La capacità di dare fiducia appartiene alle caratteristiche personali. La psicoterapia serve anche a questo: ad apprendere la dimensione della fiducia attraverso la relazione con la propria Terapeuta. In mancanza di tale apertura il percorso intrapreso serve a poco, dato che si è sempre alla ricerca di nuove conferme (ad es. scrivendo qui).

".. distacco da mio marito (aggiungerei, distacco che sento inevitabile)"
È un vero peccato che lei non si accorga degli >occhiali neri distruttivi< che sembra utilizzare per interpretare la sua relazione di coppia, e che potrebbero costituire la classica "profezia che si autorealizza". Non sappiamo se essi facciano parte del Suo modo di essere o del Suo stato psichico attuale (e transitorio, dunque).
Le rinnovo un caldo invito a parlare di tali aspetti con la Sua curante.

"..mi chiedevo quando ci sono situazioni simili è più giusto intraprendere un percorso di coppia..".
La terapia di coppia ha delle indicazioni ben precise, che noi specialist* conosciamo bene.
Se fosse il caso, le vostre due Psicologhe ve lo avrebbero comunicato.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Ne parlerò con la mia psicologa... (ma il prossimo appuntamento è fissato tra 2 settimane, perché prima lei non è disponibile...anche questo è un tema che vorrei prima o poi chiarire con lei. Perché sento di essere seguita con "menefreghismo" ). Sono fermamente convinta che ci sia qualcosa che si è rotto nel mio rapporto di coppia. La condizione di un marito distante, freddo e inarrivabile, che lamenta insoddisfazione nella vita e ha ammesso verbalmente di essere in crisi e di non capire se ha sbagliato tutto nella vita compreso mettere al mondo dei figli, non mi sembra difficile da interpretare.. Aggiungo che la diagnosi di depressione non c'è, semmai sono io ad averla denominata in questo modo, per dare un nome a quello che gli sta succedendo
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dopo
Utente
Utente
Preciso che per suoi impegni personali i nostri colloqui avvengono sempre ogni 2 settimane, indipendentemente dal periodo di festività /ferie. Adesso sta trascorrendo più tempo per ovvie ragioni legate alle feste... E sto andando ancora più in crisi
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

Le Sue "sicurezze" non sembrano lasciare scampo
- nè al marito, verso il quale emette lei stessa la diagnosi specialistica dato che "..non mi sembra difficile da interpretare.. ", ma non offre la comprensione che si dà agli ammalati;
- nè alla coppia: ".. Sono fermamente convinta che ci sia qualcosa che si è rotto nel mio rapporto di coppia..";
- nè alla sua terapeuta: ".. sento di essere seguita con "menefreghismo", ma della quale non segue l'indicazione ricevuta: ".. è il momento di pensare ai miei bisogni e non a quelli di mio marito";
- nè a noi, risultando impermeabile alle riflessioni proposte;
- ma neppure a se stessa, di cui sostanzialmente non si occupa, se non in relazione ad altr*.

Nel caso si abbiano già "certezze" indiscutibili su tutto, risulta inutile scrivere qui.
Come del resto potrebbe risultare inutile la psicoterapia. La consigliamo di parlarne con la Psicoterapeuta

Buon anno.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/