Attacchi di panico e fagofobia

Da quasi un anno soffro di attacchi di panico fortissimi.
Ci sono giorni che mi costringono a stare a letto per ore, con i tremori.
Non riesco a fare nulla.
Qualsiasi cosa che richieda un sforzo maggiore (quindi un battito più accelerato) del camminare da una stanza all'altra della casa (es.
una rampa di scale) mi provoca un attacco di panico.
In passato avevo già avuto episodi simili (soffro di ansia, in varie forme, da quando ho memoria), ma mai di questa intensità, durata e frequenza.
In aggiunta a ciò, da un paio di anni (forse più) soffro di fagofobia.
Anche di questo avevo già fatto esperienza in passato, si trattava però di episodi isolati e di breve durata o comunque circoscritti a pochi determinati cibi.
Da due/tre anni è cronico e generalizzato. Inoltre negli ultimi quattro mesi è peggiorato ulteriormente, nel senso che se prima riuscivo a mangiare solido, anche se con estrema fatica (mi ci voleva un'ora (!) per finire un piatto di pasta, masticavo ogni boccone per molti minuti), ora si è aggiunto un senso fisico di costrizione alla gola, per cui non riesco a mandare giù nulla eccetto liquidi (latte, yogurt, succhi di frutta ecc.
). Vista la severità dei sintomi ho pensato di rivolgermi a uno psichiatra, ma ho paura degli psicofarmaci.
Allo stesso tempo non so se la psicoterapia, da sola, possa bastare.
Non vivo più.
Non esco più.
Ho costantemente fame.
Tutta questa situazione mi rende nervoso e a a tratti depresso.
Sono stanco e disperato.
[#1]
Dr.ssa Carmela Calò Psicologo, Psicoterapeuta 2
Buon pomeriggio,
la difficoltà che in questo momento sta vivendo non è piacevole e le crea ulteriormente malessere, pertanto sarebbe molto importante in questa fase di cronicizzazione del disturbo, seguire sia un percorso psicoterapeutico che psichiatrico.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta. A chi dovrei rivolgermi per primo? Psichiatra o psicoterapeuta?
[#3]
Dr.ssa Carmela Calò Psicologo, Psicoterapeuta 2
La priorità può sceglierla lei, considerando quello che in questo momento la fa stare più tranquillo e a proprio agio. Il professionista al quale si rivolgerà, dopo un'accurata anamnesi e valutazione potrà valutare eventualmente la possibilità di impostare un lavoro di equipe.

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