Ansia e ricordi

Buongiorno ho 40 anni, sono sposato e ho 2 figli di 7 e 4 anni.

Sono un tipo ansioso e nel corso degli anni la mia ansia si è presentata ciclicamente con forte rimugino riguardo ad argomenti esistenziali e paure varie tutte - ritengo - riconducibili al bisogno di controllo e alla paura della perdita.

Da qualche tempo (un paio d'anni) provo ansia riguardo al tempo che passa e sono come ossessionato dai ricordi: ho cominciato a pensare a cosa ricordo della mia infanzia e giovinezza, in particolare il mio rapporto con mio fratello, cosa ricordo della quotidianità con lui, alle vacanze passate insieme da giovani, ecc... e mi sembra di ricordare veramente poche cose o eventi.
Gli voglio molto bene, ma arrivo talvolta a chiedermi quasi il perché visto che non mi ricordo granché e che anche al momento ci vediamo molto poco.
Quando gioco con i miei figli il pensiero va spesso al mio passato e mi chiedo: ma mio papa' giocava con me?
Non ricordandomi granché' mi chiedo che cosa si ricorderà mio figlio dei giochi e delle attività che sta passando con me.
Inoltre continuo ossessivamente a chiedermi se mi ricordo com'erano i miei figli a 1, 2, 3, 4 anni ecc..., che ricordi ho delle vacanze con loro, cosa facevamo assieme, e lì il mio cervello comincia ad andare in tilt perché mi sembra di ricordare poche cose e questo mi mette in ansia perché da quando sono nati sono sempre con loro.
Si insinua l'idea che tutto quello che è passato sia perduto mentre io sento il bisogno vitale che rimanga sempre con me anche se non riesco a trattenerlo con i ricordi che mi sembrano sempre più evanescenti e smorti.
MI chiedo anche cosa facevo nella quotidianità con mia moglie prima dei figli, che amore provavo per lei che sicuramente ora è evoluto e cambiato e anche qui si ripresenta il senso che tutto quello che è passato è sparito e anche se eventi ed episodi li ricordo non riesco ad avere tutto com me.

Tutto si acuisce quando parlando con mia moglie lei sembra ricordarsi tutto, soprattutto riguardo ai figli, e questo mi abbatte molto perché mi fa sentire in colpa per non ricordarmi come lei, quasi come per me i figli e l'amore che provo per loro fossero meno forti e importanti per che ne dimentico i pezzi.

La mia non è paura di di avere un problema organico di memoria, ma l'ansia mi arriva dall'incapacità di accettare che non posso ricordare tutto, avere tutta la mia storia autobiografica sempre presente presso di me.
Talvolta mi sembra come che il mio vissuto si stia sgretolando e perdendo, rovinandomi anche il presente che, diventando tra un po' passato con il tempo si perderà anche lui.

Detti ciò e premesso che a breve ho intenzione di iniziare un percorso terapeutico in merito, vi chiedo:
- secondo voi la mia ansia e i miei timori di perdere gli affetti sono così assurdi o secondo la vostra esperienza professionale sono abbastanza comuni?

- sono riconducibili a bisogno di controllo?

Vi ringrazio molto
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
la memoria non è uguale per tutti e si dice anche che sia mutevole: un episodio ricordato attraverso le sole sensazioni e gli stati d'animo, se messo in parole cambia, perché alle tracce mnestiche primitive se ne sostituiscono di nuove. Pare sia simile ad un nastro che richiamato e "riascoltato" più volte muta già per questo solo fatto.
Inoltre la pretesa di ricordare , non dico tutto, che sarebbe impossibile, ma anche solo qualche episodio saliente nei minimi dettagli, è illusoria.
Notissimo è un episodio riguardante Freud che credeva di ricordare alla perfezione di aver udito perpetrare un abuso sessuale in famiglia... finché non verificò che all'epoca dei fatti, la persona "abusata" non era ancora nata!
La memoria, inoltre, può essere esercitata o lasciata decadere. Ci sono diversi casi di oblio volontario, anche immediato, di qualcosa che ci infastidisce o ci addolora.
Nel suo caso, le memorie che lei crede perdute sono figlie della nostalgia, dell'attaccamento al passato, del dolore della fuga del tempo.
Non a caso Marcel Proust scrisse ben sette volumi ispirati alla "ricerca del tempo perduto", mosso da una prima sensazione: il sapore di certi biscotti aromatizzati alla mandorla che gli restituì un preciso momento dell'infanzia.
In realtà, tutta la poesia è recupero e contemplazione dei ricordi, volontà di fissare l'attimo fuggente.
Fossi in lei, adotterei il sistema del diario per fissare i momenti della sua giornata e svolgere un proficuo dialogo con sé e coi suoi ricordi.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa la ringrazio molto per le sue parole. Penso anch’io che il mio stato derivi in fin dei conti dal dolore della fuga del tempo . Ho difficoltà a lasciare andare le cose come devono andare e mi ossessiono volendo per forza trattenere in me il passato per non perderlo.
La ringrazio ancora, solo sentirmi compreso mi ha alleviato un po’ dall’ansia che spesso mi pervade
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente, sono davvero contenta di esserle stata d'aiuto. Il metodo del diario le potrebbe essere davvero utile, anche allo scopo di meglio comprendere l'origine e la natura della sua ansia, ma non solo a questo.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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