Pausa di riflessione o scusa per fuggire?

Buongiorno, da circa 10 giorni la mia relazione dopo 10 anni sta per giungere al termine.
Mi ha chiesto di stare solo perché ha bisogno di riflettere su noi due (abbiamo 30 anni).
Dice che io non ho cambiato nulla nel nostro rapporto, ogni volta che mi fa notare che vorrebbe che io dicessi più spesso di vederci sono passiva e non mostro interesse nei suoi confronti perché ci vediamo solo nel weekend (sabato e domenica) e una volta in settimana.
Inoltre io non sono una tipa possessiva e mi fa piacere se sta anche con altre persone... ultimamente qualche volta gli è capitato di fare aperitivo da solo con una collega (che io conosco) e lui mi rimprovera il fatto di non essere gelosa (perché dovrei diventare possessiva?
Non la vedo una cosa sana in un rapporto...) Al contrario suo io non sono una tipa che dà esclusività alla coppia, voglio anche i miei spazi e non sento la necessità di vederlo tutti i giorni... a lui manca tutto questo e dice che ad un passo dal creare una famiglia/convivenza, non è più certo di sapere cosa vuole.
Ci siamo visti domenica scorsa, 3 marzo, l’ho contattato io e mi sono presentata sotto casa.
Ha ribadito, oltre alle mancanze che ha sentito negli anni (non vederci spesso, il fatto che mi sono dimenticata quel giovedì di vederci ecc ecc), che non ha sentito la mia mancanza la settimana che non ci siamo visti/sentiti.
Perché il nostro rapporto si limita al buongiorno e a sentirci 20 minuti la sera.
Ha detto che non dice che sia definitiva la cosa perché comunque sono 10 anni e che ha bisogno di stare ancora un po’ solo.
Per me questa è l’anticamera della rottura definitiva comunque.
La cosa grave è che quando gli ho chiesto cosa avrebbe fatto se non lo avessi contattato, ha risposto che non si sarebbe fatto sentire se non per chiedermi come sto e perché non voleva sparire così.
Avevo intuito bene allora... lui stava pensando di farsi passare la cosa non sentendomi più e poi magari ricontattarmi tra un mese giusto per chiedermi come stavo.
Io ora penso questo: se gli lascio troppo spazio per stare solo lui prende prima la decisione di lasciarmi.
Se gli sto un po’ addosso lui si ammorbidisce, perché comunque non è convinto al 100% (ma questo credo che sia solo perché sono 10 anni, se fosse stato 1 anno ha detto che avrebbe chiuso definitivamente).
Sono plausibili le mie supposizioni?
Ho provato a chiamarlo anche ieri di sera ma non mi ha risposto e il giorno dopo non mi ha detto nulla, nemmeno un messaggio per dirmi scusa se non ho risposto o qualcosa del genere.
Io sono stanca, sto male, devo considerare chiusa questa relazione?
Mi ha chiesto altri giorni per pensare quando domenica scorsa ci siamo visti.
Ma io mi sento distrutta, non mangio e non dormo bene.
Grazie mille
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
se uno dei due partner prende l'iniziativa di chiudere il rapporto di coppia, il più delle volte l'altro reagisce come lei: "mi sento distrutta, non mangio e non dormo bene". Questo anche se per mesi e a volte per anni le cose si sono trascinate in maniera routinaria, spenta.
Qualche volta è la rassegnazione a produrre l'apatia: "Lui/lei è fatto così e non può cambiare"; qualche volta la paura: "Meglio non chiedere nulla, accontentarsi di sempre meno, purché lui/lei rimanga con me".
Ma qualche volta, e temo sia il suo caso, è l'incapacità di ascoltare l'altro, da qualunque causa sia prodotta: indifferenza, sentimenti freddini, mancanza di empatia, interessi estranei alla coppia.
A quel che scrive, il suo uomo non era né indifferente, né spaventato e nemmeno rassegnato a tanti suoi modi che sembravano dire: "Non sei così importante per me". Ha chiesto a lungo di essere cercato, desiderato, e lei come ha reagito? Scrive: "io non ho cambiato nulla nel nostro rapporto".
Vuole giustificare così questa scelta: "ci vediamo solo nel weekend (sabato e domenica) e una volta in settimana"; "io non sono una tipa possessiva e mi fa piacere se sta anche con altre persone... ultimamente qualche volta gli è capitato di fare aperitivo da solo con una collega (che io conosco) e lui mi rimprovera il fatto di non essere gelosa (perché dovrei diventare possessiva?".
Mi scusi, gelosia e possessività non sono sinonimi. Lei, a quanto pare, non ci teneva ad avere l'asclusiva dell'interesse del suo uomo, nemmeno nei confronti delle altre donne.
Scrive, infatti: "io non sono una tipa che dà esclusività alla coppia, voglio anche i miei spazi e non sento la necessità di vederlo tutti i giorni".
Non mi sembra strano che lui abbia concluso che "gli manca tutto questo e dice che ad un passo dal creare una famiglia/convivenza, non è più certo di sapere cosa vuole".
Lasci perdere le ipotesi tardive su ciò che vuole e sente lui: può darsi che questo periodo di distacco dia a lei che ci scrive la necessaria riflessione.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Il punto è che alternava momenti di crisi a momenti in cui fingeva serenità, ma dice di essersi sforzato a farsi andar bene come sono fatta.
Mi ha chiesto ancora qualche giorno per pensare, ma io sento che ha già preso la decisione di allontanarsi definitivamente da me.
Mi trova d’accordo su tutto, probabilmente 10 anni sono lunghi e ci hanno portato a spegnere il rapporto.. tuttavia non credo sia solo colpa mia. Non è che lui abbia provato a fare chissà cosa per riaccenderlo . Perché quando voleva vedermi non me lo ha detto apertamente? La sua risposta a questa mia domanda è stata deve venire da te .
Riguardo l’essere gelosi/possessivi, lui è entrambe le cose.. ho lottato anni per non farlo essere geloso anche di persone di cui non ci sarebbe stato assolutamente motivo. Io per carattere non sono gelosa, è vero, ma è anche vero che non ho mai avuto motivo di esserlo perché lui non me lo ha mai dato .
Il punto però è: perché non chiudi questo rapporto e basta? Perché chiudersi nel silenzio? Non è forse col dialogo che si risolvono le cose?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
vedo che sta cominciando l'auspicabile riflessione su quella che è stata la conduzione del rapporto, carente da tutte e due le parti.
Scrive: "probabilmente 10 anni sono lunghi e ci hanno portato a spegnere il rapporto". Ma chi ha detto che un rapporto che dia felicità e aiuto nei momenti difficili, affetto e stima costanti, debba spegnersi in dieci anni? Direi nemmeno in sessanta, se i due sono l'uno per l'altra fonte d'amore, comprensione, appoggio, divertimento, progetti, allegria.
Come diceva la scrittrice Anais Nin, che queste cose le sapeva: "L'amore non muore mai di morte naturale".
Infatti lei ci racconta di due persone che non hanno saputo capirsi e venirsi incontro, e per questo hanno logorato la loro relazione.
Di lei ho già detto nella prima risposta. Di lui scopriamo ora che come molti uomini vorrebbe essere capito senza parlare, pretendendo che sia la partner a manifestare un desiderio di vicinanza; inoltre è sia geloso che possessivo, cose diverse che possono però essere tutte e due sgradevoli, usuranti e associate a poca stima di chi ne è oggetto.
Purtroppo per alcuni, privi di una vera capacità di comunicare, sono i soli modi per manifestare l'amore.
Stanti queste premesse, come può chiedere: "Perché chiudersi nel silenzio? Non è forse col dialogo che si risolvono le cose?"
Non mi sembra che il dialogo sia stato il vostro forte. Talvolta proprio l'incapacità di dialogo spinge coppie anche con figli a lasciarsi, quando uno sforzo di comprensione vero, al limite con l'ausilio di un terapeuta di coppia, avrebbe potuto riaprire il canale della comunicazione evitando l'infelicità di un'intera famiglia.
Che vi comprendiate poco è testimoniato anche dalla sua prima domanda: "perché non chiudi questo rapporto e basta?"
Dunque lei non comprende il tormento di quest'uomo che vede svanire dieci anni della sua vita? Non vede che quella di lui è una scelta dolorosa che sta cercando con fatica di metabolizzare, anche nel caso, probabile, che ci sia già un'altra?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Anche per me sono 10 anni di vita buttati, però. Capisco che non sia una decisione semplice, ma sono passati diversi giorni, almeno non vorrei essere presa in giro. Risponde alle mie chiamate, quando potrebbe troncare o dire magari mi faccio sentire io . Invece no, lascia una porta aperta..
Ps non credo ci sia un’altra donna
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
i vostri dieci anni di relazione non sono "buttati", ma dolorosamente interrotti.
Rimarranno i ricordi belli; i tentativi di capirvi e di costruire qualcosa insieme, anche se insufficienti; tutto quello che rende il rapporto tra due persone unico, irripetibile. Rimarrà anche ciò che l'esperienza insegna a chi la sa ascoltare.
Quanto ad un'altra donna, premesso che molti uomini non sanno chiudere una storia se non ne iniziano una nuova sia pure effimera, ci sarebbe la collega degli aperitivi, della quale il suo ex le rimproverava di non essere gelosa.
Non poteva essere un suo modo indiretto per dirle: "Aiutami, sento che sto cedendo, tienimi stretto a te, salvami"?
Buona fortuna.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#6]
dopo
Utente
Utente
No, non è la collega, su questo sono certa al 100%. Non credo ci sia nemmeno un’altra onestamente. Conoscendolo, quello era un suo modo per dire dimostrami che ci tieni, mostrandoti gelosa .
Non siamo comunque ancora ex, fin quando non me lo dirà lui. Per ora ci stiamo sentendo, certo, lo chiamo io, ma non mi ha mai detto non voglio sentirti più .
Io proverò a chiedergli di salvare questo rapporto, impegnandomi soprattutto io a colmare le mie mancanze.. se vorrà, ci sono.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Anche questo può essere un buon metodo per vedere la vostra realtà con altri occhi; richiede però un'analisi profonda e senza sconti, meglio se accompagnata da un vostro dialogo sincero.
Ma il punto, mi sembra, è che questo per lui non è il momento di prendere decisioni. Insistere per parlarvi e soprattutto per forzarlo a decidere può essere controproducente.
Usi questa pausa per riflettere in solitudine, rispettando la sua richiesta di tempo. Un buon metodo può essere quello di scrivere due tabelle, elencando in una i punti di forza della relazione, in una le sue debolezze, sottolineando di queste ultime quelle che si devono principalmente a lei e impegnandosi a superarle.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#8]
dopo
Utente
Utente
Ma secondo lei, è lecito pensare di proporgli un periodo di prova per avere traccia del cambiamento? Faccio un esempio molto banale.. finora lui ha lamentato il mio disinteresse, il mio darlo per scontato ( è vero, ho rivisto la nostra storia in queste settimane ed è effettivamente così). Pensavo di agire in questo modo (proponendoglielo quando ci vedremo, ora lui è fuori per lavoro questo weekend): niente messaggi, ma chiamate, sentire la voce dell’altro già dalla mattina e iniziare così la propria giornata lavorativa (nel suo caso più lunga della mia); ovviamente farei più passi io verso di lui, anche facendogli sorprese sotto casa e passando a prenderlo anche solo per un caffè/aperitivo; quando non ci si vede, anziché chiamarsi tardi ci si videochiama così si mantiene vivo il contatto (spesso ha lamentato che io non volessi fare videochiamate, perché il cell si scarica velocemente, poca luce in camera ecc).
Io non sento che lui abbia chiuso del tutto, risponde alle mie chiamate, mi parla del più e del meno anche ora che è fuori regione. Non è certo caloroso, ma non mi ha mai liquidato con la classica scusa non chiamarmi, mi faccio vivo io .Certo, mi ha ferito quando dopo 1 settimana di no contact totale tra noi, lui abbia detto di non aver sentito la mia mancanza, ma quella sarebbe stata una buona occasione per lasciarmi, invece ci siamo salutati con un abbraccio e con un suo dai, lasciami ancora qualche giorno .

Le mie proposte potrebbero essere utili per salvare il nostro rapporto o si sentirebbe minacciato/soffocato? Non so se va bene proporre con una tempistica o se è fuori luogo (d’altronde non siamo ad un colloquio di lavoro e non dobbiamo decidere se assumere l’altro a tempo indeterminato o meno).

Grazie sempre
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
a me sembra che il suo partner potrebbe sentirsi non solo oppresso dalle strategie che lei vuole proporgli, ma anche preso in giro.
Dopo avergli negato per anni perfino una videochiamata, ora vuol fargli le sorprese comparendogli all'improvviso sotto casa?
Per ogni cosa occorre trovare il tempo giusto, con una buona dose di empatia.
Lui in questo momento è triste, confuso, forse anche risentito verso di lei.
Non chiude la conversazione per educazione o nostalgia, ma come lei nota nemmeno la cerca, anzi le chiede di lasciarlo ancora da solo.
Vedersela spuntare all'improvviso con la proposta di un caffè o un aperitivo, che sarebbe bellissimo nei periodi d'amore senza nubi, come pensa che sia, quando invece l'altro è distaccato e sente il bisogno di dimenticarci?
Le cose che lei propone sembrano il definitivo segnale del fatto che lei non è in sintonia con quest'uomo, che continua ad ignorarlo, a non vederlo affatto.
In ogni caso una decisione non può suggerirgliela nessuno: spetta a lei.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#10]
dopo
Utente
Utente
Non intendo farlo ora, ma solo dopo aver parlato con lui su tutto ciò che ho provato in questo periodo.. solo dopo essermi accertata che lui desideri ancora provare a salvare il nostro rapporto.
Non vedo altri modi per rimediare alle mie mancanze se non quelle di mostrare concretamente la mia presenza. Certo, nei modi giusti..non ho intenzione di opprimerlo cercandolo 10 volte al giorno o presentandomi da lui ogni sera, ma vorrei provare a fargli sentire la mia presenza.
Riguardo al fatto che non mi cerca, lo immaginavo dal primo momento che mi ha chiesto di stare un po’ da solo. Non credo che sia ancora arrabbiato con me, al telefono non lo sento arrabbiato, ma molto confuso sì. Sin dall’inizio mi ha sempre detto se fossimo stati insieme da 1/2 anni avrei già chiuso definitivamente, ma sono quasi 10 anni.. .
So che la scelta su come agire spetta a me, ma sono molto spaventata all’idea di perderlo definitivamente e quindi ci vado piano con ogni passo che faccio.

Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
come molte persone che hanno visto interrompere dal partner la storia d'amore che credevano eterna, lei è addolorata e spaventata.
A questo punto immagino stia già opponendo, con l'iper-razionalismo che la distingue: "Ma la storia non è interrotta, lui ha solo chiesto del tempo perché è confuso" e via di questo passo, nel tentativo di non vedere e non capire, nella pretesa di voler dominare tutto con la ragione.
Forse pensa che gli eventi, i sentimenti, i pensieri degli altri siano manovrabili come ingranaggi, e per muoverli basta spingere la leva giusta.
Questa leva lei non l'ha trovata in dieci anni, casomai l'ha manovrata in senso opposto, col risultato di allontanarvi; tuttavia continua a cercare soluzioni immediate, come se non volesse assolutamente accettare che qualcosa si è rotto. Vuole agire subito, non si dà tempo di elaborare fino in fondo il dolore, non vuole guardare nella voragine che si è aperta.
Non si dà nemmeno il tempo per capire se anche lei avvertiva delle carenze in questa relazione; al limite, nemmeno per valutare se lei a quest'uomo ci tiene davvero.
In questo modo ignora ancora una volta l'intera gamma dei sentimenti e delle emozioni, i suoi e quelli di lui, e finisce per perdere di vista i gesti opportuni per un possibile riavvicinamento.
Che dirle? Probabilmente crede che gli psicologi esistano solo per le persone "deboli", e i terapeuti di coppia sappiano meno di lei come funzionano le relazioni.
Le sono affettuosamente vicina, e lascio aperto il consulto ancora per la sua replica, ma penso che da questa postazione non sia possibile fare altro.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#12]
dopo
Utente
Utente
Mi ha detto che si sarebbe aspettato lo cercassi di più. Non so a questo punto se sono stupida io o se è lui ad essere ambiguo. Tra poco ci vediamo, lui me lo ha chiesto e già immagino perché: lasciarmi. A questo punto le sue erano solo scuse, ha cercato il momento giusto per darmi il benservito facendo leva sul mio senso di colpa, dicendomi in pratica se tu che hai sbagliato, sei tu che dovevi cercarmi e invece mi hai lasciato andare .
[#13]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa, ultimo aggiornamento. Ci siamo visti e mi ha lasciata. Dice che non è più disposto a stare con me e a sopportare le mie scuse . Gli ho detto che non mi sarei arresa, che per me non poteva finire così dopo 10 anni. Lui ha detto che era già difficile e di andare via.
Devo metabolizzare il tutto ora. Cercherò di concentrarmi su me stessa, i miei obiettivi e ogni altra cosa che non sia inerente a lui. Cercherò conforto nelle amiche e nella mia famiglia. Spero di farcela.
Grazie.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Cara ragazza,
mi dispiace sapere che lui ha deciso così in fretta... il che mi fa pensare ancora di più che ci sia un'altra.
Le crisi, che siano di coppia o del singolo, sono momenti in cui si può vedere più chiaramente cosa ci è sempre mancato e si può cominciare a cercarlo.
Buona idea quella di cercare conforto nelle amiche e nella famiglia, e anche quella di concentrarsi su sé stessa e sui suoi obiettivi.
Non cerchi però di cancellare del tutto il pensiero di lui, coi rimpianti che sorgeranno inevitabili; sarebbe un'altra violenza contro sé stessa, dopo quella dell'addio.
Le esperienze hanno senso se ne conserviamo i ricordi belli e se ci aiutano nei passi successivi; quello che abbiamo costruito, ma anche quello che non ha funzionato, sono la nostra vita; siamo noi.
La abbraccio.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#15]
dopo
Utente
Utente
Non voglio cancellare il pensiero di lui,ma ora lo vedo sotto un’altra luce: non è più il povero fidanzato che soffre perché trascurato, ma il manipolatore che si aspetta che io interpreti le sue parole. Mi dice lasciami da solo qualche giorno , io lo faccio e lui mi dice che si aspettava che lo cercassi di più. Mi rimprovera le mie mancanze dopo che per 10 anni se le è fatte andare bene. Forse un’altra non c’è, ma di certo non mi amava più. Poteva dirmi questo senza farmi stare in agonia per 2 settimane. Forse non era l’uomo che volevo al mio fianco, ma era un uomo che non mi ha permesso di essere me stessa. Un giorno mi perdonerò per le lacrime che sto versando ora e perdonerò lui per lo stesso.Tanto sono certa non tornerà mai più.
[#16]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Cara utente,
"era un uomo che non mi ha permesso di essere me stessa"...
Non so cosa si possa dire di peggiore, in una relazione.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com