Non penso di amarlo più

Buon giorno... sono una donna di 30 anni sposata da 3... con un bimbo piccolo di 2 anni e mezzo... entrambi lavoriamo... su turni e grazie a Dio ho l'aiuto dei miei per il bimbo in più va al nido... abbiamo una crisi di matrimonio già e la 2 volta... nel senso che non abbiamo rapporti da 5 mesi... io sono stanca sia per via del lavoro sia per via del bimbo... mentre lui pensa a se ai suoi hobby...e lavoro... io devo pulire casa, curare il bimbo ma volte ho bisogno anche io mi sento stanca e frustrata... lui dice che se non abbiamo rapporti e perché non ci sono i presupposti... e mi chiedo che risposta e... penso che se ami desideri una persona... io ho cambiato le mie abitudini la mia vita pur di non deluderlo ero allegra piena di energia ora non più... ho detto di non amarlo piu come prima ma nn vedo che si fa problemi lunica cosa che mi dice è allora fai le valige e vai.
Sono ancora più arrabbiata perché sono troppo frustrata e non so come uscirne fuori.
Grazie giada93
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Gentile Giada,
mettiamo pure che sia stanco e frustrato anche lui, per il lavoro, per il bimbo arrivato troppo presto, per le trasformazioni che questo comporta nella partner e nella coppia. Tutto questo però non giustifica la mancanza di solidarietà, comprensione, rispetto, ossia le qualità umane che dovrebbero sostenere quell'amore che ha creato la coppia e che si esprime nell'abbraccio sessuale.
Molti uomini oggi hanno una personalità estremamente fragile e una sessualità pronta a negarsi e a svanire ad ogni minima frustrazione: ai rimproveri della compagna che vorrebbe più aiuto; al pensiero che liberi dagli impegni familiari avrebbero conquistato chissà quali traguardi professionali ed economici, assieme ad infiniti divertimenti.
In poche parole, gli uomini più che le donne oggi vivono male i doveri che l'esistenza impone, anche quando sono ridotti al minimo. Le donne hanno creato la vita e hanno il ruolo fondamentale di accudirla; gli uomini si sentono relegati in un ruolo marginale, secondario, non costruttivo.
Io suggerisco vivamente qualche colloquio psicologico a lei e degli incontri di coppia per tutti e due.
Probabilmente suo marito sarà restio ad accettare. Occorre farlo riflettere su tutto quello che perderà, in termini affettivi ed economici, in caso di separazione.
Le sono affettuosamente vicina.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta,io ho chiesto uno psicologo per me .. lui non ne vuole sapere... Non so più cosa sia giusto o no .. se lasciarlo ma ci sto male perché gli voglio troppo bene e a volte dico vorrei che tutto questo sparisse ... Il ricominciare da sola con un bimbo piccolo affrontare spese da sola ho paura .. non perché non ce la potrei fare ma perché sarà ancora più pesante e stressante .. e mi dispiace anche farlo soffrire ma ho bisogno di capire ...se è una relazione che può andare avanti o no . Saluti da Roma
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Gentile utente,
un* psicolog* la supporterà e l'aiuterà a vedere più chiaramente.
Ci sono sempre possibilità di recupero tra persone che si sono amate e che hanno figli: l'importante è volerlo tutti e due, capirne tutti e due l'opportunità.
Ad un certo punto nella convivenza, specie quando si è giovani, la comunicazione si interrompe e il rapporto che era stato di affetto diventa di ostilità e insofferenza. Non sembra vero, ma proprio nella nostra epoca tanto piena di mezzi di comunicazione che addirittura ne siamo soverchiati, la semplice comunicazione nella coppia, nella famiglia, risulta inesistente, e spesso volta al negativo.
Di fronte a due giovani che rischiano di restare soli e di lasciare solo il loro bambino un tempo sarebbero intervenute delle sagge figure di mediazione: un genitore benevolo, una zia, un prete.
Ora tutto questo manca. Noi cerchiamo di far capire che la tecnica, le conoscenze della mente che ha l* psicolog* hanno sostituito tutto questo, ma l'arretratezza culturale fa credere ancora che lo psicologo serve solo a curare chi ha dei disturbi mentali, per quanto questa sia una sola delle sue molte funzioni.
Capisco profondamente le sue paure, l'incertezza sul da farsi. Questo, le ripeto, si potrà risolvere affidandosi ad un* psicolog* empatic* che accoglierà il suo sfogo. Però si affidi presto, non lasci che il dolore faccia approfondire il solco tra di voi.
Auguri di cuore.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com