Perché lui mi tratta così?

Gentile Signore/Sig. ra,

Desidero condividere con voi una situazione personale che richiede un consiglio. Attualmente, ho vent'anni e ho preso la decisione di trasferirmi dal mio partner. Nel mese di luglio dello scorso anno, ho notato un cambiamento nel suo comportamento in seguito alla separazione dei suoi genitori e alla decisione di intraprendere percorsi di vita separati. Da allora, il suo atteggiamento è diventato insolito, quasi come se avesse subito un trauma. Ha manifestato difficoltà nel mostrare dolcezza nei confronti miei, contrariamente a quanto faceva in passato, e ha mostrato una certa resistenza in tal senso.

Ho sollevato la questione della mancanza di intimità nella nostra relazione fino a settembre 2023, poiché tale situazione mi ha generato un notevole disagio. Inoltre, ho notato una crescente manifestazione di ira da parte sua, talvolta sfociante in comportamenti violenti, come alzare le mani in seguito a mie risposte o decisioni che percepiva come fastidiose.

Ad oggi, 30 marzo, il suo atteggiamento non è mutato e continua a mancare di dolcezza nei confronti miei, mentre manifesta un interesse evidente verso altre persone, sia nell'ambiente circostante che su piattaforme social come Instagram. Questa situazione mi pone di fronte a notevoli difficoltà emotive.

Desidero ricevere un consiglio su come procedere in questa situazione. Mi sento esausta nell'assistere a scene di autolesionismo da parte sua e mi sento profondamente vulnerabile.

Ringrazio anticipatamente per la vostra attenzione e per eventuali consigli che potrete offrirmi in merito a questa delicata situazione.

Distinti saluti,
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Gentile utente,
dall'agosto dell'anno scorso lei ci parla di questa relazione problematica, e la prima domanda che le rivolgo è questa: come mai, pur affermando in un'altra email di essere bellissima e molto desiderata da tanti uomini, lei continua a scegliere un partner che la trascura praticamente da sempre?
La seconda domanda riguarda la sua capacità di empatia nei confronti del partner. Nella prima email ha manifestato l'opinione che lui fosse un feticista e che si potessero attribuire a questo le carenze nell'ambito della vostra sfera sessuale.
Non ci ha invece detto, fino ad ora, che proprio in quel periodo i genitori di lui si sono separati. Solo adesso scrive: "Da allora, il suo atteggiamento è diventato insolito, quasi come se avesse subito un trauma. Ha manifestato difficoltà nel mostrare dolcezza nei confronti miei, contrariamente a quanto faceva in passato, e ha mostrato una certa resistenza in tal senso".
Forse "trauma" è un termine eccessivo, ma non crede che la separazione dei genitori possa essere un dispiacere, una preoccupazione, un doloroso ripensamento di quella che è stata la propria vita, e di conseguenza possa comportare una valutazione pessimistica dei rapporti di coppia?
Lei sembra ignorare tutto questo.
Inoltre adesso scrive: "Attualmente, ho vent'anni e ho preso la decisione di trasferirmi dal mio partner".
In un'altra email ci diceva che già conviveva con lui, e le era stato spiegato da una mia collega che talvolta la convivenza uccide l'amore.
A vent'anni lei ha già completato i suoi studi e ha già raggiunto la sua indipendenza economica? Tenga conto che senza quest'ultima la relazione risulta compromessa.
Adesso ci parla di episodi di ira da parte di quest'uomo e scrive: "Mi sento esausta nell'assistere a scene di autolesionismo da parte sua e mi sento profondamente vulnerabile".
Ci sono dunque vari elementi per cui la relazione non appare desiderabile. Questo ci riporta alla prima domanda: perché continua a portarla avanti?
Restiamo in attesa.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Esattamente, avevo scritto che immo ero trasferita a giugno dell’anno scorso e tutt’ora convivo e studio e lavoro nel frattempo, sta di fatto che il problema è stato il rapporto sessuale, appunto perché lui è feticista quindi è attratto dai piedi e non dal classico rapporto, questo non lo soddisfa, quindi mi evita e quando glielo faccio notare si arrabbia,
mi dice che io penso solo al sfera sessuale e non alla relazione in se, quando in realtà l’ambito sessuale in una coppia è importantissimo. La porto avanti perché spero in un cambiamento e perché lo amo. A novembre dell’anno scorso ho subito anche un intervento dopo essere stata incinta da lui.
Quello che voglio ora è capire bene cosa fare in questa situazione se provare a portarlo da una psicologa o magari fare una terapia di coppia.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Gentile utente,
lei spiega il suo protrarre questa relazione con le parole: "La porto avanti perché spero in un cambiamento e perché lo amo".
Cominciamo dalla "speranza" in un cambiamento: cosa le fa credere che lui voglia cambiare, requisito indispensabile perché un cambiamento si attui?
Inoltre dice di amarlo; tuttavia mostra una scarsissima considerazione dei suoi sentimenti (la mancanza di empatia di cui scrivevo sopra).
Non ha considerato il suo turbamento alla separazione dei genitori; cita come se fosse ininfluente nella vita di coppia: "ho subito anche un intervento dopo essere stata incinta da lui"; dichiara come se fosse senza rilievo: "lui è feticista quindi è attratto dai piedi e non dal classico rapporto, questo non lo soddisfa, quindi mi evita e quando glielo faccio notare si arrabbia"; infine afferma con sicurezza che l'ambito sessuale in una coppia è importantissimo, trascurando del tutto il punto di vista di lui e le sue rimostranze circa il suo mettere in secondo piano la relazione.
Può darsi che la sua età troppo acerba le impedisca per ora di vedere i suoi limiti nel rapporto (addirittura non si è premurata di attuare una corretta contraccezione); ma voler portare lui da una psicologa, senza prima accedere lei stessa ad un percorso psicologico, in ottica professionale appare inutile e controproducente.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Ho maturato abbastanza da capire che quest’uomo vuole solo se stesso ci pensa poco agli altri: beh innanzitutto le volte che l’abbiamo fatto si toccava da sola e non riusciva ad arrivare all’orgasmo. Niente di niente pensa stare in una relazione di un anno con uno che non pensa al piacere della sua ragzza
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dopo
Utente
Utente
Lo trovo imbarazzante, voi come psicologi dovete dare una dritta per aiutare non per far sentire la persona che cerca di spiegare un suo problema il problema o un peso. Io ho chiesto perché lui non lo vuole fare con me e basta
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Gentile utente,
scrive: "Io ho chiesto perché lui non lo vuole fare con me e basta".
E lo chiede a noi? Cosa ne sappiamo di lui, che non ci ha nemmeno scritto?
Per altro, lei non ci ha neanche detto l'età del suo partner, se ha avuto precedenti relazioni, etc.
Da quello che lei scrive appare patologico voler forzare un feticista che non perviene all'orgasmo neppure con la masturbazione ad avere rapporti sessuali che rifiuta. Se lei fosse un uomo e lui una donna parleremmo di violenza: è tale anche a ruoli invertiti.
Il nostro parere professionale è quello di farsi curare.
La scelta, naturalmente, è sua.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#7]
dopo
Utente
Utente
Va bene, ora le faccio chiudere sto sito, può benissimo siccome ha una certa età, le consiglio vivamente di cambiare mestiere.
Questi sono danni psicologici che avete fatto ad una persona, Grazie.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Gentile utente,
a chi avremmo fatto danni? Al suo partner feticista? Mi sembra che sia "danneggiato" abbastanza.
Non abbiamo certamente danneggiato lei, che non può ricevere altro che benefici seguendo il suggerimento di rivolgersi ad uno psicologo.
Rifletta, anche per coerenza, che si è rivolta ad un sito di psicologi; e per quale ragione lo ha fatto, se non per farsi segnalare l'eventuale opportunità di accedere a questo tipo di cura?
Le auguro ogni bene.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Perfetto vedo che ha capito ora, Grazie ancora