Come devo comportarmi?

ciao a tutte.
Mi chiamo Arianna e sono moglie e mamma di una bimba di quasi 5 anni.


Voglio illustrarvi la mia situazione e avere qualsiasi tipo di consiglio visto che sola non riesco a venirne a capo.


I miei genitori sono stati sempre molto severi sopratutto mia mamma (mio padre ancora oggi non ho capito da che parte sta).
Tipiche idee del sud.
Nessuna amica niente discoteche niente divertimento niente fidanzati prima del matrimonio.
Mi ha fatto passare in adolescenza travagliata tant è che a 18 anni mi ha trascinata con la forza a vivere con lei mio padre e mio fratello a vivere al sud al suo paese (mio padre è del nord e io e mio fratello nati e cresciuti la).


Vabbè superata questa cosa (si fa x dire perché rimpiango il mio paese) vado avanti e mi sposo e ho una bimba.


Ora lo stesso problema si sta presentando con mio fratello (io ora ho 32 anni e lui 20).


Sì è fidanzato con una ragazza siciliana e mia mamma sta dando di matto.
Siamo arrivati al punto che mio fratello mi ha supplicato di ospitarlo in casa perché ormai la situazione è insostenibile.
Lui lavora fuori con mio marito e sta via dal lunedì al venerdì.
Ogni volta che rientra a casa viene attaccato da mia mamma in malo modo sempre per questa cosa della ragazza.
Ormai sono più di due mese che è successa questa cosa e non c è una minima apertura da parte dei miei genitori.
Sono stata attaccata anche io dicendo che sto portando mio fratello su una brutta strada e che io dovevo dire a mio fratello che questa ragazza non era giusta.
In più se diciamo la verità sclera e se diciamo una bugia a fin di bene anche.
Non ci cercano nulla di nulla

Premetto che non la conosce nemmeno solo una volta è stata portata a casa e mia mamma ha attaccato anche lei.


Secondo voi ora cosa dobbiamo fare?
Sono disposta a dare ulteriori spiegazioni.
La cosa è lunga e scrivere ogni particolare e praticamente impossibile.
Grazie
Dr.ssa Francesca Pecorari Psicologo 11
Gentile utente,
In primo luogo le vorrei fare i miei complimenti sia per la lucidità con lui affronta questa situazione, sia per la protezione e il conforto che offre a suo fratello, questo non è scontato e immagino quanto possa essere faticoso e anche frustrante.
In secondo luogo mi sembra siano presenti delle dinamiche disfunzionali nella sua famiglia di origine dalle quali sta riuscendo a prendere le distanze, e anche questa è una conquista che funge da protezione, quindi bravissima.
Certo la questione sarebbe da approfondire nel particolare, ma parlando in generale è frequente che in conseguenza ai limiti posti si acutizzi la disfunzionalità sottoforma di ricatti o vittimismo.
Non sentitevi in colpa nel definire i confini dei vostri spazi e chiariteli nelle modalità più consone.
Un caro saluto

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Utente
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Gentile dott.ssa grazie x la sua risposta innanzitutto. Quello che volevo chiederle è perché io senta questo senso di colpa quando analizzando la situazione so di non averne.
Loro non ci cercano e onestamente mi sono stancata di farlo sempre io. L unico rapporto ora che abbiamo è mia figlia che ogni tanto chiedere di andare dai nonni.
Loro non hanno mai preso a cuore il nostro benessere tant è che non hanno mai controbuito né al mio matrimonio né in generale anche quando sono stata in difficoltà. Non c è una minima apertura da parte loro e onestamente non so più cosa fare. Sì sono comportati così anche con me quando decidi di non seguirli nel trasferimento al sud e non le dico quante ne hanno fatte tant è che ho dovuto cedere al loro volere e abbandonare i miei progetti. Non mi hanno permesso di finire l universo in quanto non hanno voluto pagare e ora se glielo dico rispondono che io non avevo voglia di studiare. Mi dica lei come posso fare per andare avanti e pensare solo alla mia famiglia. Mi rendo contro che questa situazione sta gravando molto sulla psiche di mia figlia di soli 5 anni. Ha iniziato a non volevate andare a scuola perché vuole stare con me
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Dr.ssa Francesca Pecorari Psicologo 11
Il senso di colpa purtroppo è un meccanismo difficile da scardinare, se è molto profondo le consiglio di contattare uno psicoterapeuta con il quale poter lavorare su i vissuti che si porta dietro da quando era bambina.
Cerco di spiegare in breve quale potrebbe essere la sua situazione in merito: la disfunzionalità utilizza modalità dannose per mantenere un legame, i suoi genitori l'hanno tenuta legata a loro controllando i suoi affetti e la sua indipendenza, hanno cercato di tagliarle i ponti e impedire così la separazione da loro, questo è purtroppo un amore malato. Tuttavia i loro tentativi non sono andati a buon fine, e adesso il senso di colpa è un nuovo meccanismo per mantenere il legame, e sta funzionando, infatti è lei che li cerca, addirittura è la bambina che chiede di loro.
Finché lei si sentirà in colpa questa modalità non cambierà.
Mettere i limiti significa metterli anche a sé stessa, può significare non telefonare solo perché sente il senso di colpa, può significare altre cose che valuterà lei.
In ultimo, faccia attenzione a sua figlia, perché nel momento in cui riuscirà a lavorare sul suo senso di colpa, potrebbe innestarsi qualcosa di simile verso sua figlia.

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