Come faccio a allontanarmi dalla mia famiglia?

Vivo da 29 anni con una madre che ha sviluppato nel tempo un forte esaurimento nervoso con paranoie e altri disturbi ed è in cura da uno psicologo da mesi ma non è migliorato nulla.
Mio padre invece ha 86 anni e forse per l'età non so... mi ripete cose senza senso che secondo lui devo fare (es.
Chiamare il medico ogni mattina per chiedere cosa posso mangiare).
Litigano ogni giorno tutto il giorno e non vogliono separarsi.
Io ho sviluppato da qualche anno ansia sempre più forte.
Ora mi è venuta agorafobia e non esco di casa.
Prendo lo xanax ma ho ansia continuamente.
Vorrei andarmene da qui ma non ho nessuno.
Lo psichiatra mi ha detto che l'unico aiuto che può darmi è ricoverarmi in psichiatria per dei mesi ma io non voglio.
Inoltre non lavoro ho quasi 30 anni e non sono autosufficiente perché mi gira sempre la testa e non riesco a camminare sia in casa che fuori casa.
I miei amici mi hanno esclusa non ne ho più ora.
È possibile non esista un posto dove posso essere seguita qui in Liguria, che non sia il reparto di psichiatria?
Dr.ssa Eleonora Riva Psicologo 55 4
Gentile utente,
ciò che descrive è un mix di problematiche personali e famigliari che si autoalimentano, con un probabile sottostante di componente ereditaria che ha trovato terreno fertile nell'ambiente in cui è cresciuta. Le pressioni famigliari possono generare ansia e agorafobia, che ne è una manifestazione. Sono segnali che il nostro corpo ci invia per comunicarci che qualcosa non va.
Psichiatra e Psicoterapeuta svolgono due mestieri fra loro diversi ma complementari, il ricorso alla terapia farmacologica è importante per placare e controllare la sintomatologia ma occorre considerare altre opzioni di supporto. Per esempio, può rivolgersi al medico di base e richiedere un accesso ai servizi dei Centri di Salute Mentale presenti in tutto il territorio che offrono prestazioni multidisciplinari e un lavoro di equipe. Ci sono anche diverse associazioni che operano pro bono, ma è importante selezionarle con cura e affidarsi solo a quelle in cui è presente uno specialista della salute mentale.
Il consiglio migliore che mi sentirei di darle è di cercare supporto con una terapia cognitivo comportamentale, cercare nella sua zona un professionista che possa aiutarla a superare il momento prima con qualche consulenza on-line (fintanto che non ha le risorse per uscire di casa) e successivamente in presenza seguendo la terapia e le strategie di coping che le potranno proporre per gestire ansia e stress.
In fase acuta può essere complicato, ma provi a riflettere sui suoi interessi, bisogni, al di fuori del suo contesto famigliare. Cosa fa bene a lei. Dedicarsi al volontariato, alla musica, yoga, a piccoli passi, può senz'altro aiutarla nel creare una nuova rete di relazioni che le permetta di ristabilire equilibrio personale, interpersonale e indipendenza.

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