Dice che ha paura di dimenticarmi
Buona sera, Io e la mia compagna viviamo una storia a distanza da circa due anni.
Lei abita in UK io in Italia.
Ha sempre ammesso di soffrire di un disturbo d' ansia e cerchiamo di vederci una volta ogni 15 max 20 GG.
Agli inizi della nostra storia spesso mi ripeteva in video call che aveva paura di dimenticarmi, una paura che io non mi sono mai riuscito a spiegare nonostante ci pensi continuamente.
Come può una persona dimenticare il proprio partner?
Questa domanda non mi fa vivere bene il rapporto ma nonostante questo non posso nemmeno chiedere spiegazioni che subito mi trova scuse del tipo "ma no volevo dire che ho paura che ti succeda qualcosa" concetti che ovviamente cozzano l' uno con l' altro.
Sta di fatto che tutto ciò mi mette in allerta e mi fa dubitare del suo sentimento nonostante giornalmente diciamo di amarci, da parte mia più che vero.
Concludo dicendo che lei viene da ripetuti abusi di sostanze negli anni passati e che da quando è con me cerco limitare il più possibile e quando è con me in presenza eliminarle del tutto.
In conclusione quando mi dice che ha paura di dimenticarsi di me, dubito fortemente dei suoi sentimenti.
Non ne sto uscendo da questo loop.
P.
s. la comunicazione tra noi è quasi sempre e serena e affettuosa ma a volte irascibile.
Io so che non sta bene con sé stessa ma non so mai come prenderla senza scatenare un inferno.
Insomma, in parole povere, quando se ne esce con queste paranoie credo sempre che velatamente mi stia comunicando una fine imminente e mi fa vivere stati di ansia pazzeschi.
Grazie.
Lei abita in UK io in Italia.
Ha sempre ammesso di soffrire di un disturbo d' ansia e cerchiamo di vederci una volta ogni 15 max 20 GG.
Agli inizi della nostra storia spesso mi ripeteva in video call che aveva paura di dimenticarmi, una paura che io non mi sono mai riuscito a spiegare nonostante ci pensi continuamente.
Come può una persona dimenticare il proprio partner?
Questa domanda non mi fa vivere bene il rapporto ma nonostante questo non posso nemmeno chiedere spiegazioni che subito mi trova scuse del tipo "ma no volevo dire che ho paura che ti succeda qualcosa" concetti che ovviamente cozzano l' uno con l' altro.
Sta di fatto che tutto ciò mi mette in allerta e mi fa dubitare del suo sentimento nonostante giornalmente diciamo di amarci, da parte mia più che vero.
Concludo dicendo che lei viene da ripetuti abusi di sostanze negli anni passati e che da quando è con me cerco limitare il più possibile e quando è con me in presenza eliminarle del tutto.
In conclusione quando mi dice che ha paura di dimenticarsi di me, dubito fortemente dei suoi sentimenti.
Non ne sto uscendo da questo loop.
P.
s. la comunicazione tra noi è quasi sempre e serena e affettuosa ma a volte irascibile.
Io so che non sta bene con sé stessa ma non so mai come prenderla senza scatenare un inferno.
Insomma, in parole povere, quando se ne esce con queste paranoie credo sempre che velatamente mi stia comunicando una fine imminente e mi fa vivere stati di ansia pazzeschi.
Grazie.
Gentile utente,
mi spiace per il loop di dubbi da cui non riesce a uscire a causa della situazione di coppia che sta vivendo. Comprendo che la gestione di una situazione di per sé già difficile possa complicarsi ulteriormente a causa della distanza geografica.
Nonostante il suo sincero e autentico sentimento di amore e la buona volontà che sicuramente ne deriva per affrontare la situazione, non escludo la possibilità che l'allerta e gli "stati d'ansia pazzeschi", che emergono dinnanzi alla prospettiva della fine del rapporto, possano ostacolarla nell'affrontare il problema con sufficiente lucidità. Ad esempio, non è detto che la sua ragazza non ricambi il sentimento ma, come lei stesso suggerisce, il suo malessere potrebbe impedirle di connettersi con ciò che sente veramente. E questo, già difficile da accettare a prescindere, può essere ancora più difficile da vivere quando subentrano i suddetti stati di ansia.
Su questo si potrebbe lavorare partendo da un percorso di sostegno psicologico, che possa aiutarla a mettere a fuoco/inquadrare meglio non solo la situazione, ma anche i significati profondi delle emozioni che la stessa le sollecita.
Successivamente si potrebbe valutare l'opportunità di un percorso di sostegno alla coppia che intervenga sulla dinamica relazionale e comunicativa che si sviluppa attorno alla questione.
Rimango a disposizione.
mi spiace per il loop di dubbi da cui non riesce a uscire a causa della situazione di coppia che sta vivendo. Comprendo che la gestione di una situazione di per sé già difficile possa complicarsi ulteriormente a causa della distanza geografica.
Nonostante il suo sincero e autentico sentimento di amore e la buona volontà che sicuramente ne deriva per affrontare la situazione, non escludo la possibilità che l'allerta e gli "stati d'ansia pazzeschi", che emergono dinnanzi alla prospettiva della fine del rapporto, possano ostacolarla nell'affrontare il problema con sufficiente lucidità. Ad esempio, non è detto che la sua ragazza non ricambi il sentimento ma, come lei stesso suggerisce, il suo malessere potrebbe impedirle di connettersi con ciò che sente veramente. E questo, già difficile da accettare a prescindere, può essere ancora più difficile da vivere quando subentrano i suddetti stati di ansia.
Su questo si potrebbe lavorare partendo da un percorso di sostegno psicologico, che possa aiutarla a mettere a fuoco/inquadrare meglio non solo la situazione, ma anche i significati profondi delle emozioni che la stessa le sollecita.
Successivamente si potrebbe valutare l'opportunità di un percorso di sostegno alla coppia che intervenga sulla dinamica relazionale e comunicativa che si sviluppa attorno alla questione.
Rimango a disposizione.
Dott. Davide Giusino, Psicologo | 3271367964 | davide.giusino@libero.it | https://www.psicologi-italia.it/psicologo/davide-giusino.html

Utente
Gent. Dott.
La ringrazio infinitamente,
Costantemente le chiedo di entrare in terapia e prima o poi mi dice che lo farà.
Il punto è che in presenza stiamo benissimo e non vorremmo mai staccarci ma appena uno dei due riparte queste ansie tornano. Più da parte di lei e soprattutto dopo essere uscita con gli amici. Io non riesco proprio a capire la sua paura di dimenticarsi di me. Vuol dire che quando esce durante le serate si accorge che tutto sommato anche senza di me sta bene? Cosa alla quale io credo non faccia altro che bene. Ma da lì a dimenticare il partner, è come se sentissi di essere solo un' alternativa per lei e non un riferimento.
La ringrazio infinitamente,
Costantemente le chiedo di entrare in terapia e prima o poi mi dice che lo farà.
Il punto è che in presenza stiamo benissimo e non vorremmo mai staccarci ma appena uno dei due riparte queste ansie tornano. Più da parte di lei e soprattutto dopo essere uscita con gli amici. Io non riesco proprio a capire la sua paura di dimenticarsi di me. Vuol dire che quando esce durante le serate si accorge che tutto sommato anche senza di me sta bene? Cosa alla quale io credo non faccia altro che bene. Ma da lì a dimenticare il partner, è come se sentissi di essere solo un' alternativa per lei e non un riferimento.
Gentile utente,
per andare in terapia, non è sufficiente essere razionalmente convinti della sua utilità: bisogna sentirsi intimamente pronti a compiere questo passo, che tende pur sempre a metterci di fronte a realtà profonde che preferiremmo ignorare. Il problema si pone perché ignorare le realtà che ci fanno soffrire è una strategia efficace solo nel breve termine: la sofferenza rimane in sottofondo e non smette di emergere periodicamente finché non vi si interviene in maniera consistente.
Temo che, nel suo caso, la richiesta di entrare in terapia posta esclusivamente alla sua ragazza rischia di farla sentire come "il problema da risolvere"; ciò potrebbe rinforzare la dinamica che lei stesso cercare di affrontare, aumentando per esempio il senso di isolamento/solitudine della sua compagna e dunque il distacco da lei.
Forse una strategia più efficace potrebbe essere quella di proporle di mettervi entrambi in discussione, come coppia, e andare entrambi in terapia insieme, come coppia.
Rimango a disposizione.
per andare in terapia, non è sufficiente essere razionalmente convinti della sua utilità: bisogna sentirsi intimamente pronti a compiere questo passo, che tende pur sempre a metterci di fronte a realtà profonde che preferiremmo ignorare. Il problema si pone perché ignorare le realtà che ci fanno soffrire è una strategia efficace solo nel breve termine: la sofferenza rimane in sottofondo e non smette di emergere periodicamente finché non vi si interviene in maniera consistente.
Temo che, nel suo caso, la richiesta di entrare in terapia posta esclusivamente alla sua ragazza rischia di farla sentire come "il problema da risolvere"; ciò potrebbe rinforzare la dinamica che lei stesso cercare di affrontare, aumentando per esempio il senso di isolamento/solitudine della sua compagna e dunque il distacco da lei.
Forse una strategia più efficace potrebbe essere quella di proporle di mettervi entrambi in discussione, come coppia, e andare entrambi in terapia insieme, come coppia.
Rimango a disposizione.
Dott. Davide Giusino, Psicologo | 3271367964 | davide.giusino@libero.it | https://www.psicologi-italia.it/psicologo/davide-giusino.html
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 272 visite dal 03/02/2025.
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