Si può aggiungere qualcuno su un social network senza risultare inopportuna
Buonasera, ho 41 anni, ho un compagno da 16 anni e una figlia.
Tempo fa, mi capita scorrere la homepage di Facebook e trovare tra i suggerimenti di amicizia una persona che ho conosciuto molti anni fa, quando avevo 17 o 18 anni.
Tra di noi non è mai successo nulla, comunque mi faceva piacere conversare con lui, ci mandavano molti messaggi e siamo usciti una sola volta.
Lui era molto interessato a me e in maniera seria e onesta, tant'è che in quell'occasione mi chiese se potesse baciarmi, io risposi di no.
So di averlo deluso all'epoca, probabilmente ci trovavamo in quella che oggi è chiamata friendzone.
Adesso che sono adulta, ripenso spesso a quell'episodio e non so spiegarmi il perchè.
Sarebbe un azzardo o un gesto inopportuno aggiungerlo come contatto?
Non ho secondi fini, vorrei solo sapere come sta, ma a livello psicologico, non capisco come mai mi sia tornato in mente quel periodo della mia vita, non era una persona con la quale avevo una relazione, alla fine.
Grazie.
Tempo fa, mi capita scorrere la homepage di Facebook e trovare tra i suggerimenti di amicizia una persona che ho conosciuto molti anni fa, quando avevo 17 o 18 anni.
Tra di noi non è mai successo nulla, comunque mi faceva piacere conversare con lui, ci mandavano molti messaggi e siamo usciti una sola volta.
Lui era molto interessato a me e in maniera seria e onesta, tant'è che in quell'occasione mi chiese se potesse baciarmi, io risposi di no.
So di averlo deluso all'epoca, probabilmente ci trovavamo in quella che oggi è chiamata friendzone.
Adesso che sono adulta, ripenso spesso a quell'episodio e non so spiegarmi il perchè.
Sarebbe un azzardo o un gesto inopportuno aggiungerlo come contatto?
Non ho secondi fini, vorrei solo sapere come sta, ma a livello psicologico, non capisco come mai mi sia tornato in mente quel periodo della mia vita, non era una persona con la quale avevo una relazione, alla fine.
Grazie.
Gentile utente,
ci sono momenti in cui si ripassano i propri ricordi, o per rimpianto di una condizione psicofisica non più attuale, o perché sentendoci diversi, cambiati dalle esperienze, rivediamo il passato con occhi diversi.
Attenendoci al secondo motivo per spiegare il suo ritorno al passato, lei infatti osserva: "Adesso che sono adulta, ripenso spesso a quell'episodio e non so spiegarmi il perchè".
Lei oggi è quasi un'altra da quella che era, infatti si chiede se nelle stesse circostanze avrebbe agito diversamente. Ma appunto la spiegazione è nel fatto che i suoi desideri e le sue resistenze di allora erano altri da quelli di oggi.
Cercare un contatto via social con questa persona può essere anche positivo, se alla base non c'è il rimpianto di una spensieratezza diversa, di un'epoca in cui lei era ancora una giovane donna libera di uscire con uomini che le facevano la corte.
Se questo ripianto esiste è il momento di fare il punto su qualche eventuale carenza della sua vita, per cercare di ottenere quello che le manca realisticamente, dai suoi affetti e dalla relazione attuale.
Dal contatto con quella persona del passato potrà così scaturire una piacevole amicizia e non una relazione d'altro tipo, che anziché arricchire la sua vita le darebbe presto o tardi dei problemi.
Buone cose.
ci sono momenti in cui si ripassano i propri ricordi, o per rimpianto di una condizione psicofisica non più attuale, o perché sentendoci diversi, cambiati dalle esperienze, rivediamo il passato con occhi diversi.
Attenendoci al secondo motivo per spiegare il suo ritorno al passato, lei infatti osserva: "Adesso che sono adulta, ripenso spesso a quell'episodio e non so spiegarmi il perchè".
Lei oggi è quasi un'altra da quella che era, infatti si chiede se nelle stesse circostanze avrebbe agito diversamente. Ma appunto la spiegazione è nel fatto che i suoi desideri e le sue resistenze di allora erano altri da quelli di oggi.
Cercare un contatto via social con questa persona può essere anche positivo, se alla base non c'è il rimpianto di una spensieratezza diversa, di un'epoca in cui lei era ancora una giovane donna libera di uscire con uomini che le facevano la corte.
Se questo ripianto esiste è il momento di fare il punto su qualche eventuale carenza della sua vita, per cercare di ottenere quello che le manca realisticamente, dai suoi affetti e dalla relazione attuale.
Dal contatto con quella persona del passato potrà così scaturire una piacevole amicizia e non una relazione d'altro tipo, che anziché arricchire la sua vita le darebbe presto o tardi dei problemi.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Grazie per la sua risposta gentile dottoressa.
In quel periodo iniziavo ad avere problemi di ansia e attacchi di panico (non riuscivo ad entrare a scuola,mi sedevo su una panchina che si trovava di fronte ; i miei genitori erano separati da poco e non in maniera civile) e per questo tendevo a declinare o a nascondermi da qualunque cosa.
Mi sentivo inadeguata in tutto ed ero molto severa con me stessa.
Non penso con rimpianto al passato,perchè oggettivamente oggi vivo in una situazione migliore e tendo ad andare avanti anzichè tornare indietro.
Ma a volte ripenso a persone o episodi molto lontani,per settimane,così,dal nulla.
Grazie ancora e buona serata.
In quel periodo iniziavo ad avere problemi di ansia e attacchi di panico (non riuscivo ad entrare a scuola,mi sedevo su una panchina che si trovava di fronte ; i miei genitori erano separati da poco e non in maniera civile) e per questo tendevo a declinare o a nascondermi da qualunque cosa.
Mi sentivo inadeguata in tutto ed ero molto severa con me stessa.
Non penso con rimpianto al passato,perchè oggettivamente oggi vivo in una situazione migliore e tendo ad andare avanti anzichè tornare indietro.
Ma a volte ripenso a persone o episodi molto lontani,per settimane,così,dal nulla.
Grazie ancora e buona serata.
Gentile utente,
come ho scritto, il fatto che siamo cambiati ci porta a confrontarci con il nostro io di un tempo, a ripercorrere episodi, a cercare persone che ci aiutino a rivedere il passato per rileggerlo alla luce del presente.
Quando nel passato c'è qualcosa di irrisolto, le reminiscenze nascono soprattutto dal bisogno di comprenderlo e rielaborarlo.
Dalle cose che scrive, per lei è inevitabile ripescare con la memoria gli stati d'animo e gli episodi di un periodo tutt'altro che felice, per cercare di dare un senso a quello che ha attraversato.
Scrive: "a volte ripenso a persone o episodi molto lontani,per settimane,così,dal nulla"; inoltre: "tendevo a declinare o a nascondermi da qualunque cosa. Mi sentivo inadeguata in tutto ed ero molto severa con me stessa".
Davanti a questo dolore privo di una spiegazione, comune a molti giovanissimi quando i genitori si separano in maniera traumatica, con la perdita improvvisa di qualunque certezza si inabissa l'immagine positiva di sé per prima cosa.
Di qui nascono comportamenti di rifiuto verso chi cerca di avvicinarsi, che in seguito riemergono tormentosi come colpe.
Una rielaborazione consapevole le permetterebbe di liberare la mente da questa sofferenza mai digerita, forse anche dal biasimo sotterraneo verso le figure genitoriali e soprattutto verso i suoi comportamenti di allora, quando, ferita, si agitava in maniera inconsulta, ferendo chi aveva intorno.
Oggi si sente in colpa per aver colpito chi non lo meritava e forse vorrebbe spiegargli perché ha agito così.
Per fare questo, però, occorre che lei rielabori le ragioni di questa sofferenza, ne ripercorra il divenire. So che ha svolto un percorso di psicoterapia, interrotto per ragioni economiche... davvero solo per questo?
Se ancora non si sente di riprenderlo le potrebbe essere utile tenere un diario di queste sue reminiscenze, in particolare servendosi della tecnica della Scrittura Espressiva.
Auguri.
come ho scritto, il fatto che siamo cambiati ci porta a confrontarci con il nostro io di un tempo, a ripercorrere episodi, a cercare persone che ci aiutino a rivedere il passato per rileggerlo alla luce del presente.
Quando nel passato c'è qualcosa di irrisolto, le reminiscenze nascono soprattutto dal bisogno di comprenderlo e rielaborarlo.
Dalle cose che scrive, per lei è inevitabile ripescare con la memoria gli stati d'animo e gli episodi di un periodo tutt'altro che felice, per cercare di dare un senso a quello che ha attraversato.
Scrive: "a volte ripenso a persone o episodi molto lontani,per settimane,così,dal nulla"; inoltre: "tendevo a declinare o a nascondermi da qualunque cosa. Mi sentivo inadeguata in tutto ed ero molto severa con me stessa".
Davanti a questo dolore privo di una spiegazione, comune a molti giovanissimi quando i genitori si separano in maniera traumatica, con la perdita improvvisa di qualunque certezza si inabissa l'immagine positiva di sé per prima cosa.
Di qui nascono comportamenti di rifiuto verso chi cerca di avvicinarsi, che in seguito riemergono tormentosi come colpe.
Una rielaborazione consapevole le permetterebbe di liberare la mente da questa sofferenza mai digerita, forse anche dal biasimo sotterraneo verso le figure genitoriali e soprattutto verso i suoi comportamenti di allora, quando, ferita, si agitava in maniera inconsulta, ferendo chi aveva intorno.
Oggi si sente in colpa per aver colpito chi non lo meritava e forse vorrebbe spiegargli perché ha agito così.
Per fare questo, però, occorre che lei rielabori le ragioni di questa sofferenza, ne ripercorra il divenire. So che ha svolto un percorso di psicoterapia, interrotto per ragioni economiche... davvero solo per questo?
Se ancora non si sente di riprenderlo le potrebbe essere utile tenere un diario di queste sue reminiscenze, in particolare servendosi della tecnica della Scrittura Espressiva.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Grazie infinite per la sua risposta dottoressa.
Prego, gentile utente. Auguri di cuore.
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 491 visite dal 02/03/2025.
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