Odio il sesso e l'essere donna

Penso sempre che è una debolezza.
Mi sveglio la mattina e inizio a pensare che le donne sono stupide stuprate e handicappate.
Penso che le donne non hanno qualità e che siano dei contenitori di sperma senza cervello.
Non riesco a togliermi queste parole dalla mente.
Mi picchio da sola oppure prendo a pugni gli oggetti attorno a me.
Immagino di menare delle ragazze che conosco oppure dei ragazzi femminili.
Non riesco a capire come si può desiderare di essere il sesso peggiore.
Ho sempre disprezzato essere femminile e mi pesa come una grande debolezza essere una donna.
Le donne sono zavorre e sono in debito e sono colpevoli.
Sono piena di lividi.
Mi vergogno ad uscire di casa perché so che i miei vicini mi sentono urlare e picchiare le cose.
Sto impazzendo.
Sono sempre di cattivo umore in generale, ho sempre sofferto la solitudine.
Ho sempre avuto pochi (o nessuno) amico negli ultimi 10 anni.
Durante l'adolescenza mi è stato imposto di stare in casa.
Non ho potuto sviluppare una personalità e adesso tutti i problemi mi stanno pesando tutti assieme.
Mi sento esaurita non mi riesco a godere niente.
Inoltre penso che le donne ogni volta che facciano sesso siano delle stuprate.
Che non si dovrebbero vantare di fare sesso perché è come se un maschio si vantasse di essere stato picchiato e di essere stupido e debole.
Lo so che non ha senso ma io mi sento così.
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.9k 606
Gentile utente,

la narrazione che Lei fa dei vent'anni della sua vita potrebbe rendere ragione (per quel che si può capire da un consulto online, cioè di poche parole messe in fila) delle difficoltà che sta vivendo.
Autolesionismo, ideazioni svalutanti del genere a cui appartiene ed altro, potrebbero rendere necessario il ricorso ad un* Psicolog* che sia anche psicoterapeuta, cioè autorizzat* a curare. Il suo medico di base può indirizzarLa ai servizi.

Forse Lei si indispettirà per il fatto di non trovare qui "buoni consigli", peraltro inutili nella situazione. Ma preferisco aiutarLa a non perdere tempo nell'affrontare una situazione che non Le permette di vivere una vita serena.

Se ritiene replichi, ci sono qui.

Saluti cari.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
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Salve, grazie per la risposta.

Preferirei cercare uno psicoterapeuta privato, in modo da poter fare più sedute senza dover aspettare i tempi del pubblico.

Inoltre ho già frequentato psicologo e psichiatra pubblici ma, soprattutto con la psicologa, non mi sono trovata bene (inoltre non ho iniziato un percorso, erano solo sedute di ascolto con cadenza mensile). Lo psichiatra mi ha prescritto prima antidepressivi e poi calmanti (per attacchi d'ira) ma non me la sono sentita di continuare perché mi rendevano troppo spenta. Non sono in contatto con lui da mesi.

Detto ciò, volevo chiederle come orientarmi nella ricerca di uno psicoterapeuta: esistono dei portali online specializzati?
Devo chiedere per forza al medico di base?
Inoltre che "background" dovrebbe avere? Che metodi dovrebbe avere per questo tipo di problemi?

Grazie per l'attenzione
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.9k 606
Gentile utente,

C'è la possibilità di scegliere il/la proprio/a psicoterapeuta quando il budget lo permette.
Sicuramente i tempi d'attesa sono inferiori e non occorre passare attraversi il medico di base.

".. come orientarmi nella ricerca di uno psicoterapeuta?", ci chiede.
Saggia domanda di che ha già frequentato l'ambito psy: psicologi e psichiatri.

La sua domanda fa presumere che Lei conosca già la differenza tra Psicolog* e Psicolog*-Psicoterapeuta:
solo il secondo è autorizzato a curare per aver frequentato una specializzazione quadriennale post-laurea.

Quale orientamento è pù opportuno?
Dipende dal disturbo di cui Lei soffre. Probabilmente Lei possiede la diagnosi.
Le allego un articolo molto chiaro, sul quale potrà documentarsi sui differenti approcci:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html , parte prima,
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html , parte seconda.

Per quanto riguarda la psicoterapia online, da nostra esperienza consolidatasi nel corso del COVID, abbiamo fondati motivi per ritenere che il legame di attaccamento che viene a crearsi tra paziente e terapeuta non sia equivalente a quello in presenza.
Sono consapevole che è un punto di vista minoritario, a fronte del proliferare dei portali, della comodità di stare a casa propria davanti a un PC; spendendo la metà oltretutto.
Ma come mai i genitori si sono battuti perché i figli apprendessero in presenza tornando fisicamente a scuola? Come mai le coppie non sono così entusiaste delle relazioni a distanza mediate dal PC?
Tenga conto di queste riflessioni e decida Lei per il meglio.

Assieme al suo/a psicoterapeuta valuterà anche se è il caso di una terapia farmacologica.

La saluto cordialmente!
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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