Consiglio convivenza con suocera

Buongiorno.

Ho 44 anni, sono sposato da 8 anni e mezzo senza figli purtroppo.

Volevo gentilmente chiedere un consiglio.
Da oltre 10 mesi ho mia suocera in casa a tempo pieno perché purtroppo non sta molto bene.
Ce ne dobbiamo occupare noi perché mio cognato, fratello adottivo di mia moglie, purtroppo non è in grado di fare nulla, o meglio, è stato abituato cosi: non lavora, non se lo cerca, non fa nulla di nulla.
Da 11 anni che lo conosco mai visto fare niente.
Un "bel" tipaccio insomma!
Io sono un professionista e lavoro a casa e purtroppo negli ultimi mesi la cosa mi è diventata insopportabile.
Io sono un tipo abbastanza riservato e mi da fastidio il fatto che debba sentire e vedere tutti i miei movimenti, quello che faccio, quando esco, quando torno.
I primi mesi non era cosi ma ora purtroppo è cosi.
Prima lavoravo da Dio in casa, ora non è più cosi.
Ha occupato quasi tutti gli spazi di casa, compresa la camera da letto dove il giorno ci si mette, ci entra fisioterapista etc etc.

Ho provato a parlarne con mia moglie per vedere di trovar una soluzione ma me ne sono dovuto pentire perché lei dice che sta perdendo sua madre e io faccio cosi.
Per carità so che non sta bene e me ne rendo conto, mi dispiace e tutto quanto.
Forse il fatto che mio cognato se la gode a casa sua senza fare nulla e noi qui a tribolare tutti i giorni senza poter far nulla sicuramente mi irrita abbastanza.
Con mia moglie si è squilibrata abbastanza la situazione perché non c'è più il clima di prima: a pranzo c'è lei, a cena c'è lei, non si può scherzare non si può fare nulla.

Ecco vorrei chiedere qualche consiglio su come posso recuperare una serenità sufficiente e convivere con questa situazione.

Vi ringrazio molto per l'attenzione.
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.7k 197
Gentile utente,
forse una soluzione idonea sarebbe quella di far tornare sua suocera nella propria abitazione, se si trova nella vostra stessa città, e accettare che sua moglie stia con lei durante il giorno, se il lavoro glielo permette, e di notte torni a casa invitando invece il fratello a dormire a casa della madre, per avere, se non un aiuto valido, almeno un presidio in caso di allarme medico.
Dovrebbe discutere questa sistemazione con sua moglie, che in questo modo non perderebbe il quotidiano contatto diurno con la madre, ma avrebbe tuttavia con suo marito i momenti di intimità della cena a due e del riposo notturno.
Mi faccia sapere cosa ne pensa.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
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Gent.ma Dott.sa Anna Potenza buongiorno e grazie molte per la gentile risposta.
Purtroppo la soluzione suggerita non è adottabile perchè noi viviamo abbastanza distanti dal paese di mia suocera. Il fratello è nella stessa casa di mia suocera, non è mai andato via ed è questo il punto: lui non lavora e non ci si può contare su nulla e mia suocera di lui nemmeno si fida, giustamente direi, ma una parte di responsabilità è sua che gli ha fatto fare sempre il suo comodo... Dato che parliamo di un soggetto che non ragiona e mia suocera molto emotiva, questa per paura di reazioni lo ha campato e lo continua a campare ancora, non mettendosi da parte nulla per la vecchiaia e quindi non ci sono altre soluzioni, anche a pagamento, che si possono prendere in considerazione. Io invece che ho impiegato anni e anni per arrivare ad avere una situazione ce fa al mio caso, credo che prima o poi sarò costretto a lasciar perdere e trovarmi un lavoro fuori di casa.
Quindi la morale è: chi nella vita non ha fatto mai niente continua a non fare niente più indisturbato di prima e chi ha tribolato tribola più di prima.
Mi scusi lo sfogo dottoressa, davvero.
Grazie ancora per l'attenzione e buon lavoro.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.7k 197
Gentile utente,
mi dispiace sentire l'amarezza e lo scoramento a cui la situazione la conduce.
Tuttavia una soluzione va trovata, prima che assieme al rapporto con la suocera si guasti anche quello con sua moglie.
Lei ha comunicato con franchezza a sua moglie che la situazione la sta sottoponendo ad uno stress sempre più intollerabile?
Nelle sue lettere non descrive solo convivenza, ma invadenza, un'invadenza tanto più pesante perché la stessa persona che occupa senza riguardi la sua casa e perfino la sua camera da letto, poi permette ad un altro (il figlio adottivo) di impadronirsi della sua casa e dei suoi averi.
In pratica lei è costretto a subire la prepotenza "indiretta" di suo cognato.
Non riesco a capire perché sua moglie non comprenda che quella che per lei è la madre, per suo marito è un'estranea, e che imponendogliela rischia di fargliela detestare.
Una soluzione può essere una stanza a pensione per sua suocera, anche nello stesso palazzo.
Se non è possibile nemmeno questo, provi a chiedere una consulenza ad uno psicologo strategico. Ne trova anche su Medicitalia.
Le faccio molti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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