Tremori, debolezza e cattivo umore

da ormai alcuni mesi vivo una spiacevole situazione di vita.

A causa di disturbi alimentari ho sofferto di attacchi di ipoglicemia che mi hanno portato un giorno in una spiacevolissima situazione che qui riporto.

Ritornavo a casa dal lavoro ...a piedi ed ho avuto delle vertigini e sbandamenti che quasi non riuscivo ad arrivare a casa , ho avuto molta paura !!!

da allora ho iniziato a curare l'alimentazione e a fare esercizio fisico ma non sono più ritornato allo stato fisico che avevo in precedenza.

ho fatto molte analisi e non è emerso niente di patologico.

i sintomi che avverto sono debolezza alle gambe, difficoltà di concentrazione, senso di estraniamento dal corpo e dal mondo esterno, tremori interni ed un senso di oppressione continua al petto, oltre ad essere sempre di umore dimesso e con voce bassa e roca, rido poco e faccio fatica ad essere felice.

un altra strana sensazione che provo è quando vado a letto e provo a rilassarmi , avverto uno strano senso di tremolio interno che si interrompe a tratti ed in quei tratti mi sento stranamente tranquillo, ...quasi come un motore a scoppio che a tratti si ferma e poi riparte.

Il mio dottore mi dice che soffro di stati d'ansia generalizzata, dice che ho paura di dover rivivere l'esperienza che prima descrivevo, e mi ha consigliato di prendere 1 compressa al giorno di SAMYR 400 ...la mattina.

Vi chiedo è possibile che questi stati d'ansia possano ridurmi ad uno stato "larvale" sia nel lavoro che nella relazione con le persone ?

il SAMYR 400 è adatto in questi casi ?

cosa potrei fare per uscire da questo incubo ?


grazie per il vostro interessamento.
[#1]
Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile Signore

da ciò che si evince attraverso il suo racconto parrebbe che il problema riguardi proprio l'ansia.
Tuttavia vedo che nei post precedenti faceva riferimento ad una disfunzione tiroidea e questo non è un elemento trascurabile dal momento che squilibri tiroidei possono simulare un problema d'ansia.

Per questo motivo le consiglierei di approfondire prima la questione con il suo medico di base e poi, una volta esclusa questa possibile causa, consultare uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale della sua zona.

Stia tranquilla perchè in genere attraverso l'associazione tra farmacoterapia e psicoterapia potrebbe apprezzare risultati soddisfacenti.

Le faccio tanti auguri

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.ma d.ssa,
la ringrazio molto del suo interessamento, per quanto riguarda la tiroide stante agli ultimi esami sembra che vada tutto bene, solo un leggero "ipertiroidismo" .

Ritornando sull'argomento ansia , stò imponendomi di pensare positivo e di non "sfidarmi" sulle mie paure, è un percorso difficile ma sono determinato a percorrerlo.

vorrei chiederle cosa pensa del fatto che stò prendendo una compressa al giorno, ...la mattina di SAMYR 400 ?

perchè l'ansia porta ad essere sempre stanchi e ad estraniarsi dal corpo e dal mondo esterno ?

Grazie per il suo interessamento
[#3]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
l'ansia è una situazione molto spiacevole, per questo porta le persone a provare quella sensazione di estraniamento di cui parla, quasi fosse un tentativo per allontanarsi dalla sofferenza.

Detto questo mi trovo d'accordo con la Collega nel consigliarle una valutazione psichiatrica e psicoterapeutica.

L'associazione tra farmacoterapia e psicoterapia cognitivo-comportamentale permette di ottenere i migliori risultati nel trattamento di questi disturbi.

Insomma, se fossi in Lei tratterei quest'ansia al di là di tutte le considerazioni sulle cause-effetti. Intanto tolga l'ansia, poi vedrà quali sintomi rimangono, no?

Le allego questi articoli su ansia e panico: provi a vedere se si ritrova oppure no

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/315-il-panico-e-l-agorafobia.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/406-il-trattamento-delle-ossessioni.html

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, per le domande sui farmaci dovrebbe interpellare i colleghi in area Psichiatria.

>>> stò imponendomi di pensare positivo e di non "sfidarmi" sulle mie paure, è un percorso difficile ma sono determinato a percorrerlo.
>>>

Guarire dai problemi psicologici, come per esempio dall'ansia che sembra riguardarla, non significa pensare positivo, né "non sfidarsi", né stare calmi. Queste cose sono il prodotto di un pensiero razionale, che è proprio quello che funziona di meno con l'ansia.

In particolare l'evitamento (il "non sfidarsi") è proprio quello che conduce allo "stato larvale" che lei teme, ovvero il non poter far più nulla nella paura che si possano riprodurre i sintomi ansiosi. Legga quest'articolo per un chiarimento:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_evitamento.htm

Le suggerisco pertanto di rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta, che utilizzi un tipo di terapia breve e concreto. Tenga presente che la competenza del particolare terapeuta, tuttavia, conta di più del tipo di terapia.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
ringrazio tutti per i vostri preziosi consigli.

ho letto con interesse i vostri post e li ho trovati molto interessanti.

voglio mettervi al corrente della mia situazione attuale.

la mia ansia nasce dalla paura di rivivere quella spiacevole situazione di ipoglicemia che mi portava a sbandare mentre camminavo e ad avere di non riuscire adarrivare a casa.

questa paura mi stava progressivamente portando ad evitare di uscire di casa o meglio a sentirmi "sicuro" solo quando ero a casa.

andare in trasferta per lavoro costityiva per me un motivo di grande preoccupazione.


Adesso riesco muovermi con più tranquillità anche se nn vi nascondo che ogni tanto la mente "corre" e mi riporta a quelle paure.

oggettivamente non ho più avuto quei sintomi e se riesco a NON PENSARE A QUEI MOMENTI nn avverto particolari problemi e riesco a rapportarmi tranquillamente e serenamente con le persone.

Il mio problema è cercare di "estirpare" quella mia paura ben nota ed identificata e che oggi non è più costante nei miei pensieri ma ogni tanto appare.

questo vuol dire che il mio stato d'ansia stà regredendo oppure che anche se solo a tratti ma questi "cattivi pensieri" continueranno a "venire a trovarmi" e adinfluenzare la mia vita ????

[#6]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Questa sua paura che il sintomo potrebbe riprodursi indica che l'ansia ancora non è cessata. Se fosse stata estirpata del tutto, non avrebbe nemmeno bisogno di farsi la domanda.

In particolare le suggerisco di leggere l'articolo che le ho suggerito e di capire bene il relativo concetto di evitamento: più si evita qualcosa - può essere una situazione ma anche un pensiero - più si sta confermando a noi stessi che di quella cosa bisogna aver paura, e quindi più rendiamo paradossalmente probabile che l'attacco d'ansia ritorni.

In altre parole, più lei eviterà di far transitare nella sua mente l'immagine che la spaventa, più la sua ansia aumenta. È il "non sfidarsi" che la frega, non lo sfidarsi.

Deve consultare uno specialista, come già suggerito.

Cordiali saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo dottore,

la ringrazio moltissimo dei suoi preziosi consigli.

Quindi se ho ben capito per "estirpare" la mia paura sarebbe opportuno che io, ogni giorno provassi a fare tutte le cose che facevo prima del "problema" per poter constatare poi che tutto è accaduto senza problemi.

e quindi sfidarmi ....sarà una routine quotidiana.

Mi perdoni per la semplificazione ma per me è molto importante capire se questa è la giusta strada.

Io come detto sono cosciente che le cose rispetto a mesi fa stanno migliorando, sono cambiato come persona e come stile di vita.

restano purtroppo quelle paure che le dicevo e che a tratti mi pongono a ritornare con la mente li dove nn vorrei.


QUindi in conclusione ...devo "parlare" di più con me stesso e farmi "notare" che progressivamnte riesco a fare quello che facevo prima senza problemi.


E' questa quindi la "sfida" che mi suggerisce ??

grazie per la sua cortese e preziosa attenzione.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
In linea di principio sì, ma non prenda il suggerimento per definitivo, deve consultarsi con un professionista di persona, per farsi dire modalità, tempi e dettagli corretti sulla base della valutazione del suo caso specifico.

Cordiali saluti
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
non può fare o non fare qualcosa perchè legge un articolo su questo sito. I nostri articoli servono per orientare non per curare.

Per la cura serve uno secialista di persona, che come le ho scritto nel suo caso è un terapeuta cognitivo-comportamentale.
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile Utente
l'ansia è un problema in grado di farci perdere tutte le certezze e di spingerci ad adottare le soluzioni che in un dato momento appaiono contemporaneamente più semplici e più funzionali...questo è lo stesso meccanismo che ora la spinge a ricercare qui delle soluzioni fruibili.

Segua il consiglio che le è stato dato, ricerchi un aiuto "reale" che possa declinare la teoria sul suo caso specifico.

Inoltre le suggerisco, infrangendo le linee che ci vengono ragionevolmente imposte da questo sito, di non fare l'autoterapia, non basta sapere cosa si potrebbe fare perchè quando esiste un problema è necessario anche sapere come, quanto e dove mettere in pratica certe strategie, e questo potrebbe farlo solo un terapeuta in carne ed ossa che la conosca personalmente.

In bocca al lupo
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dopo
Utente
Utente
ringrazio tutti voi per l'interessamento.

apprezzo moltissimo la qualità delle vostre risposte, quello che però vorrei dirvi è che io non cerco l'autoterapia come fuga e/o come palliativo, sono assolutamente certo di quello che mi è successo e sto cercando di ripercorrere a ritroso la starda per rimuovere il problema.

di giorno in giorno vedo che le cose stanno migliorando, vado con più tranquillità in trasferta per lavoro, affronto presentazioni di 2/3 ore difronte a decine di persone, riesco a non "scoppiare" difronte ad evidenti storture e ingiustizie.

la medicina orientale dice che ognuno di noi ha tutte le risposte ai nostri problemi basta saperle osservare e guidare, ...nn voglio essere "presuntuoso" ma voglio farcela da solo perchè io ho creato il "problema" ed io devo risolverlo.


credo di essere abbastanza "oggettivo" e nn adotto soluzioni soggettive di comodo o di ,,,fuga.

rispetto ad un mese fa le cose stanno migliorando e questo lo associo alla grande operazione di cambiamento che sto facendo su me stesso.


sono però d'accordo con voi di nn trascurare l'ipotesi di un aiuto ma questo lo farò dopo il tempo che mi sono dato per ...uscire da questa situazione e ritornare la persona gioviale e piena di energia che ero prima.


nn mi "giudicate" male e nn consideratemi "presuntuoso" o "sciocco" ma io so che dentro di me ci sono le forze per uscire da questa situazione e devo usarle per vincere la mia ansia.

grazie a voi tutti...
[#12]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> io so che dentro di me ci sono le forze per uscire da questa situazione e devo usarle per vincere la mia ansia.
>>>

Ha perfettamente ragione. Il problema è che avere la forza per fare qualcosa non implica che automaticamente si sappia come fare a usarla. E se lei sapesse come usarla, non sarebbe qui a parlare con noi.

Legga quest'articolo, tanto per sdrammatizzare:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/

Cordiali saluti
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
"uscire da questa situazione e ritornare la persona gioviale e piena di energia che ero prima."

Gentile Utente,
è quello che le auguro, vedrà che ci riuscirà
[#14]
dopo
Utente
Utente
Gent.le dottore Santonocito,
sono qui a parlare con voi per condividere lo sviluppo delle mie azioni, informarvi che le cose procedono per il meglio e che sono felice di vedere che giorno dopo giorno stò riuscendo a farcela con le mie "ritrovate" forze.

Mi rendo conto che il percorso è ancora tutt'altro che finito e per questo pensavo potesse interessare mettere al corrente voi e le altre persone di questo splendido forum che l'ansia può essere combattuta ...se guardiamo dentro noi stessi e se lo facciamo con spirito critico e oggettivo e nei tempi giusti.

scrivere qui è quindi per me un messaggio di speranza che voglio dare e che vorrei condividere , ho capito che l'ansia si accumula nel tempo e s'innesca in un istante ...non è quindi possibile risolverla nello stesso istante ma bisogna "impegnarsi" a combatterla nel tempo con progressione e continuità d'azione.


se scrivere in questo forum dovesse invece essere interpretato come un bisogno latente e disperato di aiuto allora questo sarà il mio ultimo post sull'argomento.

vi ringrazio come sempre ed un affezionatisimo saluto a voi tutti che tanto fate per aiutare le persone in difficoltà
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

premetto che per motivi di tempo non ho letto tutte le risposte dei colleghi, pertanto se qualche affermazione le dovesse risultare non in coincidenza con le loro non la consideri una critica ma il mio punto di vista da psichiatra.

Innanzitutto l'uso di Samyr non e' giustificabile per i suoi sintomi, cioe' può alleviare i suoi sintomi ma a lungo andare e' necessario un trattamento psichiatrico adeguato, vista la
negatività degli esami effettuati.

La volontà di volercela fare da solo e' in contraddizione con qualsiasi trattamento psicologico o psichiatrico che voglia intraprendere.

Pertanto, il mio suggerimento e' di rivolgersi ad uno specialista che possa indicarle strade di trattamento serio, diversamente potrebbe entrare nel vortice remissioni-ricadute tipico di chi ragiona come lei ed ha i suoi stessi disturbi.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#16]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non si preoccupi, nessuno qui le sta dicendo di smetterla di scriverci né la sta accusando di qualsiasi cosa.

Piuttosto, ciò che stiamo cercando di farle presente, basandoci sulla nostra esperienza, è che di solito è difficile che le persone reiscano a uscire da sole da problemi come questi.

Non è neanche un tentativo di "metterle paura" o scoraggiarla, ma solo di essere realistici.

Lei dice:

>>> l'ansia può essere combattuta ...se guardiamo dentro noi stessi e se lo facciamo con spirito critico e oggettivo e nei tempi giusti.
>>>

La risposta che le devo dare, da tecnico, è che questo è falso. Dall'ansia non si esce né guardandosi dentro, né con lo spirito critico, perché il pensiero razionale non c'entra nulla con l'ansia, e non aiuta. Guarire dall'ansia non significa calmarsi.

Inoltre:

>>> ho capito che l'ansia si accumula nel tempo e s'innesca in un istante ...non è quindi possibile risolverla nello stesso istante
>>>

Anche questo è falso. L'ansia non è qualcosa che si "accumula", come un liquido. Si può non avere l'ansia per una vita e poi ritrovarsela addosso in un attimo. Così come si può anche guarirne, in un attimo.

Come vede sono tanti i preconcetti che circolano, e nessuno le sta facendo una colpa per questo: come lei tanti altri ci dicono "io ce la farò da solo". Ma questo è un problema culturale, perché a riguardo dei disturbi psicologici/psichiatrici c'è ancora il vecchio stereotipo che se si ha bisogno dello psicologo o dello psichiatra, allora si è pazzi. Quindi non ci voglio andare.

Ma se lei avesse una profonda ferita all'addome, che sta sanguinando copiosamente, ovviamente non sarebbe così pazzo da cercare di ricucirsela da solo.

Cordiali saluti
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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