Un disturbo psicosomatico

Buongiorno, ho già scritto tempo fa per un problema di frequente minzione e incontinenza (ad urologia) credendo appunto che fosse un disturbo fisico.
Vi spiego meglio, a luglio del 2008 ho iniziato ad avere questo problema, ho fatto vari accertamenti alcuni con esito negativo altri positivo. Dall'urologo però non sono mai andata, perchè credo che sia un disturbo psicosomatico in quanto in alcune occasioni si verifica e anche in modo violento ed in altre no. Il problema credo sia legato all'ansia, il fatto è che sta peggiorando. Non riesco ad andare da nessun medico per la paura o vergogna e soprattutto perchè l'incontinenza in quei momenti è così forte che mi assale il terrore di farmela addosso! Il mese scorso non sono riuscita a sostenere un esame universitario per la paura non dell'esame in sè ma di non riuscirla a trattenere durante l'orale. Vorrei andare da un psicologo ma ho paura che possa trovare in me qualcosa che non va, e ciò mi porta ad evitare una terapia.
Non riesco più ad uscire di casa, non esco più con amici, piango spesso e l'altro giorno credo di avere avuto un attacco di panico/ansia. il problema è che non riesco a capire se è la "pipì" che mi porta ad avere tutte queste paure o il contrario, ovvero sono le paure a portami il disturbo della "pipì". Quando ho avuto quell'accenno di attacco di panico è successo perchè la mamma del mio ragazzo è caduta, si è rotta tibia e perone e, dovevamo andare in ospedale. Non so cosa scatta nella mia testa, mi agito anche per fare spesa, l'unico momento in cui sto bene e non sento nulla è con gli animali. Porto del cibo a dei randagi e finchè non arrivo da loro ho tutti i sintomi, poi però nel momento in cui sto lì mi passa.
Non sono mai stata una persona con forte autostima, ma da un anno a questa parte mi sento incapace in tutto, anche di fare una passeggiata, mi sento sempre giudicata e osservata.Ripeto non capisco se però è la "pipì" ad avermi portato a pensare questo o il contrario.
Vorrei dire tante altre cose ma sintetizzando, ulteriormente, ho paura di omettere qualcosa.
Ringrazio tutti per l'attenzione.
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)Dall'urologo però non sono mai andata, perchè credo che sia un disturbo psicosomatico in quanto in alcune occasioni si verifica e anche in modo violento ed in altre no (..9

gentile ragazza su quali basi crede che possa trattarsi di un disturbo psicologico? potrebbe, ma lasci innanzitutto a l'urologo escludere problemi di natura medica.

inoltre:
(..)Vorrei andare da un psicologo ma ho paura che possa trovare in me qualcosa che non va, e ciò mi porta ad evitare una terapia. (..)

preferisce porsi domande su cosa possa essere e NON risolvere nulla o affrontare una terapia con la possibilità di uscire da questa situazione?.

Smetta di porsi dimande su cosa e su come ma segua l'iter adatto al suo problema, urologo------psicologo. Altrimenti continuerà a rimenere chiusa in questa gabbia.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per aver risposto;

"gentile ragazza su quali basi crede che possa trattarsi di un disturbo psicologico?" : quando sto a casa sto meglio,il tutto si verifica quando devo uscire,quando viene qualcuno a casa, quando sto al telefono con alcuni amici, quando so che devo prendere treno o altro...

"lasci innanzitutto a l'urologo escludere problemi di natura medica." : lo so, lei ha perfettamente ragione, me ne rendo conto ma appena dico a me stessa "basta, domani vai dal dottore" mi sento male! mi blocco!

Comunque grazie ancora, spero di trovare la forza e andare.
Buon lavoro
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Vorrei andare da un psicologo ma ho paura che possa trovare in me qualcosa che non va, e ciò mi porta ad evitare una terapia.
>>>

Gentile ragazza, se non riesce ad andare a farsi vedere da uno specialista, ma invece riesce a farci delle domande qui, a distanza di sicurezza, denota già che lei ha un problema psicologico. Quindi a questo punto il problema non è se lei abbia o meno un problema, ma se intende far qualcosa per curarlo. Non sto dicendo che dovrebbe, ma solo che dovrebbe rifletterci.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
L'intenzione di curarlo c'è, ma evidentemente è più forte la paura di andare!
Probabilmente non accetto il fatto che a 26 anni si hanno delle insicurezze tali da scatenare un disturbo psicosomatico. La paura è che andare dallo psicologo è come ammettere di non star bene; di essere giudicata.
Un'altra paura è andare e non risolvere nulla.
Lo so che così non si arriva a nulla, con i SE e i MA non concludo niente,arrivo a capirlo questo, il problema è che non riesco ad affrontarlo.

Mi scuso di alcuni errori ortografici/grammaticali come "da un psicologo" , sarà l'agitazione! :)))) (ovviamente è una battuta)

Grazie ancora dell'attenzione
[#5]
Dr.ssa Marisa Nicolini Psicologo, Psicoterapeuta 132 6
Gentile utente,
in questo momento la sfiducia e la bassa autostima La stanno limitando in modo significativo.
Le consiglio di leggere questo articolo

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/

per capire come le emozioni misconosciute e bloccate possono rovinare il nostro benessere psicosomatico.

Infine, sta solo a Lei determinarsi e attivarsi per squarciare questa tela di insicurezza che La sta avviluppando.

Molti auguri e cordiali saluti,

Dott.ssa Marisa Nicolini, psicologa-psicoterapeuta
m_nicolini@virgilio.it
riceve a Roma e a Viterbo

[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr.ssa Nicolini, grazie per l'articolo.

Purtroppo/per fortuna il contenuto dell'articolo non è per me nuovo in quanto studio Psicologia.
Il problema è il non riuscire a mettere in atto ciò che dice.
La sfiducia e la bassa autostima sono cresciute con me, ci convivevo ormai da sempre; ma in quest'ultimo anno deve essere successo qualcosa in più che io, da sola, non riesco a capire o meglio, anche se ho qualche dubbio in merito, non riesco ad accettare.

Quello che mi fa più male è rendermi conto di avere bisogno di aiuto ma non riuscire ad avere la forza di chiederlo.
Invece, quello che mi fa più rabbia, è vedere i miei familiari non capire ciò e svalutarlo anche. Ad es " la smetti di fare così?"; "sei esagerata"; "sei troppo ansiosa, tutti vanno spesso in bagno"...
Il problema non è andare spesso in bagno ma è non riuscire a controllare il tutto,per me, ormai, è tutto causa di forti emozioni; es. "andare giù e prendere il pane(semplicemente)"

Come ho detto prima, sono sempre stata insicura, ma un tempo ciò non mi limitava nelle uscite con gli amici, nello stare tutto il giorno fuori tra università, amici, ecc.. è vero invece che mi limitava nei colloqui lavorativi (non avevo il coraggio di farli), negli esami orali,dove, in pratica vengo "messa alla prova". Adesso, oltre a queste cose, che sono peggiorate, non esco più con amici, non sto tutto il giorno fuori, con la consapevolezza, però, che mi manca farlo. Solo il pensiero di prendere un mezzo per andare a Roma io sento l'incontinenza e l'urgenza minzionale.

Mi scuso se mi sono dilungata; buon lavoro e cordiali saluti
[#7]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Probabilmente non accetto il fatto che a 26 anni si hanno delle insicurezze tali da scatenare un disturbo psicosomatico. La paura è che andare dallo psicologo è come ammettere di non star bene; di essere giudicata.
>>>

Beh, come vede qui nessuno la sta giudicando. Certamente nessuno la sta nemmeno aiutando, perché da qui è impossibile farlo.

Ma se lei studia psicologia, dovrebbe aver già fatto sua la nozione che disturbi come questi non hanno età. Tanti ragazzi e ragazze hanno problemi, eppure riescono a reagire e a risolverli. Nessuno nasce perfetto.

Anche se non va dallo psicologo perché vedrebbe questo come l'ammissione di avere qualcosa, in realtà lei lo ha già ammesso a se stessa da tempo, ben prima di farlo con noi. Quindi consideri che avendo già fatto quest'ammissione, è più avanti di altri.

Provi a leggere quest'articolo, per sdrammatizzare:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/

Cordiali saluti
[#8]
Dr.ssa Marisa Nicolini Psicologo, Psicoterapeuta 132 6
Gentile utente,
ha usato una frase emblematica quando ha scritto che il suo problema sta "nel non riuscire a controllare il tutto".
Infatti questa è l'impresa più ansiogena che ci potremmo porre: vedrà che maturerà anche in Lei l'idea che tutti siamo SOLO esseri umani e come tali fallibili e a volte bisognosi di aiuto. Sarebbe un grosso problema il contrario!
Le auguro di raggiungere presto questo obiettivo e di ricongiungersi serenamente con la Sua umanità/fallibilità/limitatezza.
Ad maiora e cordiali saluti
[#9]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr.ssa Nicolini,
le faccio i miei complimenti perché ha notato quella frase ed io non ricordavo neanche di averla scritta!
Devo dire che uno dei punti è proprio questo, la fallibilità.
Il mio ragazzo dice che io giustifico sempre tutti, ma non lo faccio con me, anzi quando si tratta di me trovo il pelo per non giustificarmi!

--->"vedrà che maturerà anche in Lei l'idea che tutti siamo SOLO esseri umani e come tali fallibili e a volte bisognosi di aiuto" ..io questo lo so per quanto riguarda gli altri, invece per quanto riguarda me no!

Grazie Dr.ssa per l'attenzione, farò sicuramente gli accertamenti per escludere qualsiasi problema di natura medica e poi mi informerò per una terapia dallo psicologo.

Cordiali Saluti
[#10]
Dr.ssa Marisa Nicolini Psicologo, Psicoterapeuta 132 6
Bene, sono lieta di esserLe stata d'aiuto.
Si attivi e ci tenga informati dei progressi, se lo desidera.
Ancora auguri e

Cordiali saluti,
Ansia

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