Rapporto con la sessualità e fantasie/parafilie

Ciao dottori, sono un ragazzo di 24 anni parecchio in crisi.
Come da titolo, il mio problema riguarda principalmente il rapporto con la sessualità, cosa a me sconosciuta fino a un po’ di tempo fa, o meglio, ne ho conosciuto una piccolissima parte in questi ultimi mesi.
Cercherò di essere ordinato.
figlio unico, genitori amorevoli ma molto schivi e rigidi su certi argomenti, quindi non sono mai riuscito ad aprirmi, zero di zero.

Sono stato accompagnato tutta la vita da un senso di inferiorità notevole, a partire dall’asilo (ero il piu magrolino e piccolo e quindi fantasticavo sui compagni molto più forti, sull’essere sorretto da loro) e poi anche elementari e medie, bullizzato e giudicato per il mio fisico che nel frattempo era diventato notevolmente più Ciccio.

In un certo senso mi sono sempre sentito diverso/sbagliato e ho sempre ammirato i coetanei, non posso negarlo.

Il mio interesse per le ragazze è nato precocemente, già a 3 anni correvo dietro a loro.
Ma ricordo anche che in questo periodo mi sentivo parecchio solo e desideravo avere un fratello maggiore che mi proteggesse, e la mia mente elaborava questi pensieri immaginandomi in intimità e nudità con questo ipotetico fratellone (solo senso di protezione, non rapporti sessuali).

Nel periodo prima delle medie successe un evento traumatico per me, apparentemente insignificante ma che probabilmente ha causato tutto: andavo al centro estivo avevo un migliore amico che era figlio di amici di famiglia.
Lui era esattamente come avrei voluto essere io: bello, magro, veloce, forte.
Ricordo che aveva dei piedi particolari a cui facevo caso (è una mia fissazione da sempre), ma in realtà non così tanto.
Un giorno il mondo mi è crollato addosso quando ho scoperto di soffrire particolarmente le giostre e le vertigini, mentre i miei coetanei sembravano indifferenti e divertiti.
Questo aumentó il senso di inferiorità.

Nel frattempo, a circa 12 anni, mentre mi innamoravo di qualunque ragazza mi passasse davanti, le giostre e i piedi diventarono una vera e propria ossessione.
Ormai ero ossessionato dal vedere i piedi delle persone, sia ragazzi che ragazze, a sapere se si divertivano sulle giostre, e ricordo eccitarmi qualora avessero forme simili a quelle del mio amico, a cui avevo associato i superpoteri.
Ricordo che mi innamoravo di ragazze per i loro piedi quando prima succedeva a prescindere.

In questo periodo le fantasie erano legate al dormire insieme alle ragazze.
Col passare del tempo inizio a maturare una fantasia per il consolare un altra persona, amico o amica che sia, che ha le caratteristiche che ammiro.
Un giorno dissi a mia mamma che una ragazza mi aveva detto si alla mia richiesta di stare con lei, e invece di essere felice si arrabbiò veramente tanto.
Da quel momento ho evitato ogni forma di frequentazione femminile per evitare che i miei genitori si arrabbiassero.
Mi sono chiuso in me stesso con le mie fantasie malate, che avevo erotizzato.
Erotizzato nel senso che mi causavano erezione e polluzioni notturne.
Vanno avanti gli anni e per paura di un giudizio dei miei rifiuto ogni tentativo di approccio di ragazze nei miei confronti, anche se non mi piacevano tanto.
Nel frattempo le persone femminili sono state sostituite gradualmente da quelle maschili nelle fantasie: i protagonisti erano sempre persone che avevano le caratteristiche che mi ricordavano il mio amico iniziale, e pensavo di essere consolato/protetto da loro o consolare/proteggere loro.
Anche questi pensieri mi portavano sogni con polluzioni, che ho sempre vissuto con disagio. Queste fantasie erano circoscritte comunque solo al momento di addormentarsi (ad un certo punto usate come rilassamento) e solo ad alcune posizioni tenute nel letto (es. posso essere protetto/abbracciato da una persona solo se sono girato in un modo).
Questo va avanti per tutte le superiori e i primi anni di lavoro. Nel frattempo continuo ad innamorarmi di amiche mentre i miei coetanei fanno le esperienze che vorrei tanto fare e che vedo come irraggiungibili anche con alcune di loro.
Mi sento inadeguato.
Mi accorgo anche che fisicamente non mi piaccio: tutti i miei amici sono molto più sviluppati di me, hanno dimensioni genitali accettabili, fisici formati, gambe dritte (ho valgismo che mi fa le gambe da donna). Gli organi genitali dei miei coetanei più dotati di me iniziano a far parte delle fantasie, pensando che non riuscirò mai a soddisfare una donna, e purtroppo si manifestano nei sogni, sempre accompagnati da polluzioni.
Ad aggravare questo status, c’è stato un episodio a 21 anni con un mio carissimo amico dopo una festa: io abbastanza ubriaco sono triste, vado a dormire da lui e mentre piango mi abbraccia. Non ho mai ricevuto un affetto così da nessuno. Ricordo che la cosa mi causò un erezione ,forse dall’emozione di avere una persona che mi considerasse. Era come se fosse lui il fratello che ho sempre voluto al mio fianco (andavamo molto d accordo).
Dopo questa vicenda Nelle fantasie era entrato anche lui, soprattutto perché era fisicamente come volevo essere.
Queste fantasie finirono di eccitarmi ad un certo punto di anno scorso, probabilmente quando mi sono accorto che non aveva senso con quello che volevo.
Oltre a queste cose, A 23 anni compiuti mi accorgo di alcune cose abbastanza gravi, e che non mi spiego:
-le fantasie miste, quando nella realtà ho sempre e solo amato ragazze, per i ragazzi c era molta invidia
-tutti i maschi scoprono la masturbazione da giovani, io non l’ho mai praticata fino ad ora e non ho mai avuto l’impulso a masturbarmi sulle mie fantasie. Questo per quanto non mi facesse male all’epoca, mi fa sentire malato e impossibilitato a vivere una vita sessuale normale;
-mi sono accorto che oltre a non essere eccitato nel pensare a ragazze, non riuscivo ad eccitarmi e quindi avere erezione alla vista/pensiero delle solite zone erogene (seno, sedere, vagina ecc .)

Quest’esplosione mi ha causato depressione e un periodo di crisi in cui volevo farla finita (prima volta di questo pensiero avuta a 15 anni):

Sono andato da uno psicologo clinico che mi ha consigliato di iniziare a toccarmi e prendere confidenza con il mio membro per provare piacere, anche con l’aiuto di immagini o fantasie femminili, per almeno provare a sbloccare la masturbazione.
All’inizio un disastro perché ero accompagnato da molta ansia. Ho iniziato a prendere farmaci (Citalopram) ed è stato come se fossi riuscito a trovare una parte di me che non avevo mai scoperto. Da quel giorno riuscivo ad eccitarmi e avere erezione su ragazze che mi piacevano, sulle classiche zone erogene, sul pensare a rapporti penetrativi o altre pratiche, senza ovviamente toccarmi ma in modo spontaneo, e quando succede mi sento bene.

Ora quel che sto affrontando con non poca ansia sono questi punti:
-ossessione sull’essere omosessuale: come mai certe fantasie mi hanno eccitato per tutto sto tempo? Sono io che non accetto il fatto di esserlo da sempre? E le fantasie di adesso perché fanno venire erezione in maniera naturale e mi sento bene quando succede?
-ossessione sull’essere asessuale: ho paura che non esiste un blocco nel non avere mai sperimentato l autoerotismo, ma che io sia così di natura e debba accettarlo, anche se ricordo che anche quando avevo nutrito curiosità la consideravo una cosa sporca, mi faceva quasi paura;
-probabile ossessione su eiaculazione ritardata: attualmente quando mi viene erezione sulle ultime fantasie sane mi provo a masturbare ma ho l ossessione di non riuscire ad eiaculare perché magari non è il mio vero orientamento e le erezioni sono false , e quindi non riesco. Forse per il Citalopram

So che è una situazione particolare forse un’oca, dico solo che l altra sera ho incontrato una mia amica di cui penso di essermi innamorato, e questo mi ha causato una scossa interna fortissima ed erezione, penso che è da un po’ che non ho provato una cosa simile. Non so più cosa fare.
Grazie per la pazienza
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
le sue preoccupazioni sembrano per lo più riferite ad esperienze infantili e adolescenziali perfettamente normali che lei enfatizza, così come ad elementi che non esistono: la sua presunta fragilità e "piccolezza", mentre le misure corporee che ci ha inviato la descrivono perfettamente nella media.
Altrettanto normale è che lei, incontrando una ragazza di cui è innamorato, provi "una scossa fortissima" e una forte erezione.
Quello che non è naturale è il suo modo di arzigogolare su tutto questo. La parola che ricorre tre volte nel suo elenco di paure finali è, non a caso, "ossessione". Le ha accennato, il suo curante, a questa malattia?
Lei usa un'espressione che la invito a spiegarci: "So che è una situazione particolare forse un’oca".
Che cosa vuol dire?
Restiamo in attesa.

Prof.ssa Anna Potenza
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Buondì dott’ssa Potenza mi perdoni ma è il correttore, intendevo dire situazione UNICA
Per l’ossessione si ne ho parlato e anche lui pensa ce ne sia in abbondanza , ma faccio fatica a pensare sia solo ossessione e magari sto reprimendo io qualcosa che non voglio per me è mai voluto.
Per esempio ho pensieri di scene omosessuali che mai ho pensato in vita mia che mi fanno sentire come un colpetto al pene, quindi penso di stare bloccando l’erezione e questo mi distrugge.
Da quando ho questi pensieri ho attacchi di panico con pianti anche di ore, in cui penso che vivere in sofferenza così non ha senso.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Appunto, si tratta del noto disturbo ossessivo, per ora col suo contenuto più frequente: la paura di essere omosessuale.
Le dico solo questo: se lei fosse davvero omosessuale, ma non malato di ossessione, accetterebbe le sue inclinazioni.
Si curi seriamente.

Prof.ssa Anna Potenza
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