Curiosità sul doc
Buongiorno, volevo chiedere un informazione, premesso che fin da piccolo soffro di ansia e disturbo ossessivo compulsivo, sono stato curato con zoloft e risperidone a bassissimo dosaggio a o.
5 per i vari tic motori, per molti anni nonostante le varie compulsioni che erano più fisiche, sono stato abbastanza bene, quest' anno invece dopo un periodo di alto stress lavorativo e un po' di crisi a livello esistenziale ho avuto una ricaduta e premesso che correvo a livello agonistico ho iniziato a pormi domande sul senso della corsa e più ci ragionavo meno capivo e praticamente ho smesso perché non ne trovo più il senso... Da una parte vorrei praticarla ancora anche se in modo diverso e meno come compulsione ma dall' altra non riesco più...appena la pratico scattano mille pensieri e mi tocca camminare... Ho appena iniziato un percorso cognitivo ma nonostante ciò noto una difficoltà enorme nel ripraticarla...come se pensassi ad ogni cosa ed ogni emozione che provo e mando in conto circuito il sistema... Come se alternassi tutto...
5 per i vari tic motori, per molti anni nonostante le varie compulsioni che erano più fisiche, sono stato abbastanza bene, quest' anno invece dopo un periodo di alto stress lavorativo e un po' di crisi a livello esistenziale ho avuto una ricaduta e premesso che correvo a livello agonistico ho iniziato a pormi domande sul senso della corsa e più ci ragionavo meno capivo e praticamente ho smesso perché non ne trovo più il senso... Da una parte vorrei praticarla ancora anche se in modo diverso e meno come compulsione ma dall' altra non riesco più...appena la pratico scattano mille pensieri e mi tocca camminare... Ho appena iniziato un percorso cognitivo ma nonostante ciò noto una difficoltà enorme nel ripraticarla...come se pensassi ad ogni cosa ed ogni emozione che provo e mando in conto circuito il sistema... Come se alternassi tutto...
Gentile Utente di Medicitalia,
ho avuto modo di leggere i consulti precedenti, che ci sta scrivendo da circa un anno. Ci parla di un malessere che non riesce a risolvere, che ha origini remote, fin dalla sua infanzia. Dev'essere sfibrante per lei. E immagino che continui a scriverci per lenire le sue preoccupazioni, grazie all'ascolto che sta trovando su Medicitalia, con la speranza di imboccare finalmente la via del cambiamento.
Lei mette a fuoco tre ambiti cruciali per la vita di ciascuno di noi: il lavoro, la vita sentimentale, l'attività sportiva. Questi tre ambiti sembrano rappresentare un sovraccarico gravoso in questo ultimo periodo. L'alto stress vissuto recentemente a lavoro non dev'essere stato semplice da affrontare, non so se abbia comportato conseguenze sfavorevoli per lei. La relazione sentimentale che ha vissuto non è stata soddisfacente, come mi sembra di avere letto in uno dei consulti precedenti. E in questo quadro, l'attività sportiva può essere molto impegnativa se è di tipo agonistico e non ricreativo/igienico.
Devo dire che mi sto interrogando sull'agonismo. Posso chiederle se nella sua vita è abituato a dover dimostrare e realizzare alte prestazioni?
Lei paragona in modo molto significativo l'agonismo a una compulsione, esprimendo il desiderio di un cambiamento, con l'idea di poter praticare sport in modo diverso, senza allenamenti intensivi all'interno di una vita già dedita al lavoro e senza doversi trovare in una condizione continuamente performante e competitiva. Questo suo intento potrebbe essere cruciale, con l'idea che lei possa essere se stesso, senza più trovarsi in una logica dimostrativa.
Un cordiale saluto,
Enrico de Sanctis
ho avuto modo di leggere i consulti precedenti, che ci sta scrivendo da circa un anno. Ci parla di un malessere che non riesce a risolvere, che ha origini remote, fin dalla sua infanzia. Dev'essere sfibrante per lei. E immagino che continui a scriverci per lenire le sue preoccupazioni, grazie all'ascolto che sta trovando su Medicitalia, con la speranza di imboccare finalmente la via del cambiamento.
Lei mette a fuoco tre ambiti cruciali per la vita di ciascuno di noi: il lavoro, la vita sentimentale, l'attività sportiva. Questi tre ambiti sembrano rappresentare un sovraccarico gravoso in questo ultimo periodo. L'alto stress vissuto recentemente a lavoro non dev'essere stato semplice da affrontare, non so se abbia comportato conseguenze sfavorevoli per lei. La relazione sentimentale che ha vissuto non è stata soddisfacente, come mi sembra di avere letto in uno dei consulti precedenti. E in questo quadro, l'attività sportiva può essere molto impegnativa se è di tipo agonistico e non ricreativo/igienico.
Devo dire che mi sto interrogando sull'agonismo. Posso chiederle se nella sua vita è abituato a dover dimostrare e realizzare alte prestazioni?
Lei paragona in modo molto significativo l'agonismo a una compulsione, esprimendo il desiderio di un cambiamento, con l'idea di poter praticare sport in modo diverso, senza allenamenti intensivi all'interno di una vita già dedita al lavoro e senza doversi trovare in una condizione continuamente performante e competitiva. Questo suo intento potrebbe essere cruciale, con l'idea che lei possa essere se stesso, senza più trovarsi in una logica dimostrativa.
Un cordiale saluto,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma e Pescara
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
Utente
Buongiorno intanto grazie mille per l'interesse e la risposta cmq si in quest ultimo anno ho iniziato ad analizzare un po' tutta la mia vita in modo ossessivo e mi sono incasinato e continuo a rimurginare in modo circolare senza trovare soluzioni ... Con il lavoro ho sempre cercato qualcosa che mi valorizzasse ma con quest' ultimo non è stato così ,mi son sentito un po' umiliato e messo da parte e non son riuscito a trovare qualcos'altro di interessante ...soprattutto in questo periodo che i dubbi mi assillano .. molto probabilmente ho riempito di significato lo sport e mi son trovato stufo di correre ..poi non accettando la cosa ne ho fatto un ossessione e ora non riesco Nemmeno ad andare a camminare per i troppi dubbi .. invece con la ragazza va bene e ci tengo ma ho sempre dubbi anche lì sull amore che provo ..
Leggendo le sue parole, comunica di trovarsi dentro un circolo vizioso da cui non riesce a uscire, come finisse continuamente in un vicolo cieco, in trappola. Dev'essere una sensazione angosciosa.
In questo momento non è facile, perché sente confusione e disorientamento e, immagino, possa sentirsi preoccupato di non riuscire a trovare una soluzione, stanco ed esausto.
Non so se condivide il fatto che ci scrive da tempo, parlandoci della sua situazione, proprio con l'augurio di trovare una soluzione. Forse le fa piacere parlare, sentire qualcuno che sia in grado di ascoltarla, sentirsi rassicurato per il fatto che noi abbiamo fiducia che riuscirà a farcela, sentire che noi vediamo il valore che lei ha.
Quello che posso immaginare in questa sede è che la situazione lavorativa sia stata fonte di forte stress. Questo può avere generato uno stato d'animo di grande avvilimento e scoraggiamento, anche per il fatto che non ha ancora trovato alternative soddisfacenti. Questa situazione ha comportamento una perdita di energie che può averla condizionata anche nella sua attività sportiva, come se sentisse di non avere le forze e non sapesse come fare per trovarle. L'ultimo anno è stato particolarmente nero.
Il fatto che lei abbia analizzato la sua vita non è un male. Ho la sensazione che, però, in questo momento lei sia principalmente distruttivo con se stesso, cioè stia guardando la sua vita pensando di non farcela, di non essere in grado di trovare la forza per affrontare il suo problema lavorativo ad esempio. Non è così, lei potrà trovare le soluzioni necessarie, uscendo dal vicolo cieco che sente da tempo.
Certo non so se si tratti di ricominciare a fare sport come prima. Lei stesso comunica che l'attività sportiva agonistica è stata compulsiva. Quando fa questa riflessione mostra di poter affrontare un aspetto di sé in modo costruttivo, riuscendo a sentirsi uno sportivo di valore anche se non è un agonista. Quindi, forse, posso ipotizzare che non necessariamente l'obiettivo sia quello di ripraticare l'attività sportiva allo stesso modo.
Bisogna fare massima attenzione a comprendere quello che sta vivendo, facendo gli approfondimenti necessari. Le ossessioni e le compulsioni vanno identificate nel modo giusto. Lei riferisce di avere un Disturbo ossessivo-compulsivo, ma non tutti i suoi pensieri e le sue azioni sono ossessioni e compulsioni. I dubbi sono anche costruttivi, bisogna identificare cosa è ossessivo e compulsivo e cosa non lo è. Affermare che tutto sia sempre un'ossessione o una compulsione non mi sembra una strada corretta né utile.
Forse è questa attività della sua mente a torturarla e a farle sentire di non avere scampo, se ogni pensiero che fa è ossessivo e ogni passo che fa è compulsivo. Leggendo i suoi consulti, invece, penso che non sia necessariamente così, penso che lei abbia una via d'uscita. Servono tempo e impegno per costruirla.
In conclusione, l'idea di proseguire dal vivo un dialogo che ha iniziato da un anno con noi mi sembra una strada responsabile. Lei comunica di averlo fatto, ma al momento sente qualche perplessità, da come ho capito. Forse questo genera ulteriore malessere in lei ora. Posso chiederle se c'è qualcosa che non la convince?
Un cordiale saluto,
Enrico de Sanctis
In questo momento non è facile, perché sente confusione e disorientamento e, immagino, possa sentirsi preoccupato di non riuscire a trovare una soluzione, stanco ed esausto.
Non so se condivide il fatto che ci scrive da tempo, parlandoci della sua situazione, proprio con l'augurio di trovare una soluzione. Forse le fa piacere parlare, sentire qualcuno che sia in grado di ascoltarla, sentirsi rassicurato per il fatto che noi abbiamo fiducia che riuscirà a farcela, sentire che noi vediamo il valore che lei ha.
Quello che posso immaginare in questa sede è che la situazione lavorativa sia stata fonte di forte stress. Questo può avere generato uno stato d'animo di grande avvilimento e scoraggiamento, anche per il fatto che non ha ancora trovato alternative soddisfacenti. Questa situazione ha comportamento una perdita di energie che può averla condizionata anche nella sua attività sportiva, come se sentisse di non avere le forze e non sapesse come fare per trovarle. L'ultimo anno è stato particolarmente nero.
Il fatto che lei abbia analizzato la sua vita non è un male. Ho la sensazione che, però, in questo momento lei sia principalmente distruttivo con se stesso, cioè stia guardando la sua vita pensando di non farcela, di non essere in grado di trovare la forza per affrontare il suo problema lavorativo ad esempio. Non è così, lei potrà trovare le soluzioni necessarie, uscendo dal vicolo cieco che sente da tempo.
Certo non so se si tratti di ricominciare a fare sport come prima. Lei stesso comunica che l'attività sportiva agonistica è stata compulsiva. Quando fa questa riflessione mostra di poter affrontare un aspetto di sé in modo costruttivo, riuscendo a sentirsi uno sportivo di valore anche se non è un agonista. Quindi, forse, posso ipotizzare che non necessariamente l'obiettivo sia quello di ripraticare l'attività sportiva allo stesso modo.
Bisogna fare massima attenzione a comprendere quello che sta vivendo, facendo gli approfondimenti necessari. Le ossessioni e le compulsioni vanno identificate nel modo giusto. Lei riferisce di avere un Disturbo ossessivo-compulsivo, ma non tutti i suoi pensieri e le sue azioni sono ossessioni e compulsioni. I dubbi sono anche costruttivi, bisogna identificare cosa è ossessivo e compulsivo e cosa non lo è. Affermare che tutto sia sempre un'ossessione o una compulsione non mi sembra una strada corretta né utile.
Forse è questa attività della sua mente a torturarla e a farle sentire di non avere scampo, se ogni pensiero che fa è ossessivo e ogni passo che fa è compulsivo. Leggendo i suoi consulti, invece, penso che non sia necessariamente così, penso che lei abbia una via d'uscita. Servono tempo e impegno per costruirla.
In conclusione, l'idea di proseguire dal vivo un dialogo che ha iniziato da un anno con noi mi sembra una strada responsabile. Lei comunica di averlo fatto, ma al momento sente qualche perplessità, da come ho capito. Forse questo genera ulteriore malessere in lei ora. Posso chiederle se c'è qualcosa che non la convince?
Un cordiale saluto,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma e Pescara
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 502 visite dal 13/05/2025.
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