Bambino troppo agitato a casa

Buongiorno,

sono una mamma di un bambino di 8 anni del quale posso dire molto bravo a scuola, nello sport, molto educato e che sa adeguarsi alle situazioni in cui si trova (giocare con i suoi coetanei correndo saltanto fino ad ascoltare un concerto gregoriano per un'ora senza muoversi).

Il problema è che quando è con i famigliari o con chi ha molta confidenza non riusciamo a gestire la sua fretta e la sua ansia.

La sua fretta consiste nel non saper attendere, per esempio sa che ho la merenda in borsa non resiste e la tira fuori prima del mio ok; se gli prometto un regalino me lo ricorda ogni 5 minuti; se va dallo zio che adora lo esaurisce con il continuo chiedere di giocare giocare.
Chiede sempre cosa si farà dopo.

L'ansia la ha nei confronti del fratellino ad esempio se in un negozio mi allontano dal passeggino lui ha paura che lo possano rapire; se siamo per una strada di campagna e passa un'auto e siamo a centro careggiata va nel panico con auto ancora lontanissima.

Le maestre lo descrivono come un bambino educato, fin troppo giudizioso e sulla fretta dicono che notano solo il fatto del chiedere cosa si farà dopo; allenatore non riscontra nulla di ciò.

Amici e parenti stretti come me e il papà non sanno contenere la sua agitazione che anche con noi fuori da casa o cmq da zona confort svanisce e torna il bambino calmo che vedono insegnanti etc.

Inoltre ultimamente contesta molte cose esempio se va al dopo scuola ecco non vuoi stare con me se non lo mando ecco non mi vuoi mandare.

Da diverse notti viene nel lettone a dormire con noi come quando era piccolo (preciso che il fratellino dorme nella propria camera e non viene mai salvo malattia).

Ultima cosa tornato tic di toccarsi orecchie che aveva da piccolo prima di capire noi genitori che aveva bisogno di occhiali perchè ipermetrope grave.

Vorrei un Vostro parere e un consiglio su come fermare la sua fretta e ansia
Dr.ssa Elisa Scuderi Psicologo 114 2
Buongiorno,
ciò che descrive è una situazione in cui convivono aspetti positivi, come l'adattabilità, l'educazione e la capacità di concentrazione di suo figlio, insieme ad ansia ed agitazione che si manifestano soprattutto in ambito familiare e nelle relazioni di confidenza.
Lei descrive suo figlio come un bambino molto bravo a scuola, nello sport, molto educato, che "sa come comportarsi" nelle situazioni sociali, fin troppo giudizioso secondo le insegnanti; l'immagine che ne appare è quella di un bambino consapevole ma nello stesso tempo controllato, come se gestisse in modo frenato le sue emozioni ed i suoi impulsi, che poi trovano libero sfogo (in modo più intenso) nei contesti "sicuri".

Vorrei invitarla a riflettere su alcuni aspetti che potrebbero aiutarla a comprendere meglio la dinamica che si sta creando, senza attribuire giudizi o cercare soluzioni immediate, ma piuttosto esplorando possibili punti di partenza per una maggiore consapevolezza:

- da quanto tempo osserva questi comportamenti?

- in che modo lei e gli altri familiari vivete e reagite a questa sua fretta ed ansia? Cosa succede dentro di voi quando il bambino manifesta questa impazienza o timore? A volte, senza volerlo, la risposta emotiva degli adulti può rafforzare o modulare i vissuti del bambino

- cosa pensa che possa rappresentare, per suo figlio, il bisogno di anticipare eventi o di ricevere conferme continue, come nel caso del cosa faremo dopo o del ricordare la promessa di un regalo?

- la fretta e l’ansia aumentano in particolari momenti della giornata o in corrispondenza di eventi specifici? Ad esempio, ci sono situazioni o cambiamenti recenti nella sua vita o in quella familiare che potrebbero generare un senso di insicurezza?

- cosa accade, in termini di dialogo o di regole, quando cercate di contenere o gestire la sua impazienza? Quali strategie adottate e con quali risultati?

- infine, come si sente lei nel suo ruolo di mamma in questa situazione? In che modo lei e il papà vi supportate a vicenda in questa esperienza? Ci sono spazi di condivisione e riflessione che vi permettono di trovare strategie comuni?

Le propongo queste domande non per offrirle risposte immediate, ma per aiutarla a mettersi in ascolto di sé e di suo figlio con uno sguardo più ampio. Spesso, nelle famiglie, l’ansia e la fretta di un bambino sono segnali preziosi che indicano zone di vulnerabilità e di attaccamento da esplorare con delicatezza. A volte, ciò che si manifesta come ansia o agitazione è un segnale di cambiamenti interiori o di necessità di contenimento e rassicurazione.

Spesso i bambini ci parlano con il loro comportamento più di quanto riescano a dire a parole. So che non è facile, ma il fatto che lei si stia interrogando e stia cercando di capire è già una grande risorsa. Molte volte, è proprio attraverso l’ascolto attento e la presenza che si aprono le vie per accompagnare al meglio i nostri figli in momenti delicati come questo.

Resto a disposizione,
E.S. 

Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com

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Utente
Buongiorno,

innanzi tutto grazie per la risposta e per la frase "il fatto che lei si stia interrogando e stia cercando di capire è già una grande risorsa" perchè fare il genitore non è mai facile e serve sempre una pacca sulla spalla.

Cerco di rispodere ai quesiti:

- da sempre ha chiesto info sul domani; sulla fretta negli ultimi due anni questa è aumentata (inizio scuola primaria e nascita fratellino) anche se cmq un po' sempre avuta

- quando si tratta di timore cerchiamo di farlo ragionare che sono paure infondate o cmq cose molto improbabili; la fretta onestamente crea spesso nervosismo in noi genitori non sempre abbiamo la capacità di farlo ragionare ( premetto che lui è a conoscenza di questo suo limite, lo ha scritto anche in un compito)

-secondo me lui cerca la certezza che la cosa bella accada o che domani le cose siano chiare per non avere delusioni o cmq programmate.

-la fretta, la frenesia aumentano nei momenti belli per lui mai nei momenti negativi ( esempio ospedale ore di attesa per una Risonanza era agitato dentro di se ma tranquillo nei gesti nel dialogo etc... alle feste degli amici è adrenalina pura.. idem in casa nel momento del gioco ma non in quello dello studio); l'ansia aumenta quando non può controllare suo fratello ( esempio terrore che si possa sporgere troppo dalla barca e quindi lo teneva con forza e non si è goduto la gita)

-non abbiamo una strategia vera e propria; cerco di calmarlo ogni volta ma mai nello stesso modo

- io e il papà dialoghiamo molto e insieme abbiamo parlato anche con il bambino ( in questi gg ci ha anche detto che viene spesso nel nostro letto perchè li il fratellino non c'è e siamo tutti per lui). Abbiamo provato negli ultimi tempi a togliere le regole superflue e dargli più spazi di autonomia. Come mamma quando non riesco a gestire la sua fretta mi sento frustrata.

In questo periodo gli abbiamo parlato tanto e lui ci ha detto che ad esempio la sua frenesia dallo zio per giocare con lui è data dal fatto che lo vuole tutto per sè perchè gli vuole troppo bene; voleva vedere se ci sarebbe stata una nuova puntata di un cartone e non ha resistito al mio ci guardi dopo e ha giustificato devo sapere se dopo lo vedrò o farò altro non resisto a stare nel dubbio.
GRazie ancora
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Dr.ssa Elisa Scuderi Psicologo 114 2
Gentile Utente,
il fatto che la fretta negli ultimi anni sia aumentata (in concomitanza circa con l'ingresso alla Scuola Primaria e la nascita del fratellino), e quando scrive "in questi gg ci ha anche detto che viene spesso nel nostro letto perchè li il fratellino non c'è e siamo tutti per lui" o "che ad esempio la sua frenesia dallo zio per giocare con lui è data dal fatto che lo vuole tutto per sè" fa pensare, come accennavo sopra, che ciò che si manifesta come ansia o agitazione sia un segnale di cambiamenti cui dover far fronte o ricerca di contenimento e rassicurazione.

L'altro aspetto riguarda la gestione delle emozioni, che sembra vengano regolate in modo significativo, quasi controllato (ospedale ore di attesa per una Risonanza era agitato dentro di se ma tranquillo nei gesti nel dialogo etc; è adrenalina pura.. idem in casa nel momento del gioco ma non in quello dello studio). Le emozioni fanno parte della nostra vita, non possiamo cancellarle o controllarle, possiamo solo comprenderle e accettarle (anche quando sono spiacevoli), sapendo che sono transitorie.

Quando scrive "che domani le cose siano chiare per non avere delusioni o cmq programmate" richiama nuovamente la sensazione di controllo: se so cosa mi aspetta, sono in qualche modo preparato ad affrontarla.

Infine, (ansia la ha nei confronti del fratellino ad esempio se in un negozio mi allontano dal passeggino lui ha paura che lo possano rapire; se siamo per una strada di campagna e passa un'auto e siamo a centro careggiata va nel panico con auto ancora lontanissima; terrore che il fratellino si possa sporgere troppo dalla barca e quindi lo teneva con forza e non si è goduto la gita) ciò che descrive fa pensare ad un bambino che sente molto il peso di ciò che potrebbe accadere: non è lui il responsabile del fratellino.

Capisco la sua apprensione, e se sente che questa situazione la preoccupa, valuti la possibilità di rivolgersi ad un professionista. Quelli che sta osservando nel suo bambino sono comportamenti che, in certe fasi della crescita, possono emergere anche in bambini molto competenti e sensibili, come sembra essere suo figlio. È importante però non ignorare che, attraverso questi segnali, sta probabilmente esprimendo un disagio che merita ascolto e comprensione. Il fatto che lei si stia ponendo domande così attente, cercando di capire come essergli accanto nel modo migliore, è già un passo fondamentale. Spesso è proprio da questo tipo di sguardo che si costruisce un percorso solido di supporto per i bambini e di maggiore serenità per chi se ne prende cura.

Resto a disposizione,
E.S. 

Dott.ssa Elisa Scuderi
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Buongiorno,

la ringrazio tantissimo per la preziosa risposta.

Con il papà ci siamo dati i mesi estivi quando è meno stanco etc per vedere, facendo noi delle correzioni etc, se la situaizione rientra, altrimenti ci rivolgeremo a un professionista.

Grazie ancora
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