Non vedo vie d'uscita

Sono una ragazza di 28 anni e sono prossima alla laurea.
Negli anni universitari sono stata molto pigra negli studi, ma ho anche sviluppato molta ansia, che ha portato spesso a difficoltà nella concentrazione, per cui per concludere gli esami ci ho messo il doppio del tempo previsto.
Ho provato a fissare la laurea nella scorsa sessione, ma non ci sono riuscita, per cui ho rimandato a quella successiva.
Ora la data si avvicina, sono ancora indietro e ho l'acqua alla gola perché realisticamente non credo riuscirò a terminare la tesi entro la scadenza.
Per quanto abbia provato a non fare altro se non scrivere, mi sono trovata ad arrivare allo stremo delle energie, senza sapere come continuare, senza essere lucida.
Avevo detto a tutti (e a me stessa) che mi sarei laureata, e questo mi logora, così come mi logora l'idea di rimandare di altri mesi.
Mi sento delusa da me stessa, non riesco a fissare un obiettivo e portarlo a termine, e ho un'ansia estrema del giudizio altrui, soprattutto della mia famiglia, verso cui mi sento in colpa perché ho un'età in cui dovrei essere indipendente e non ancora a questo punto.
Ma non riesco a pensare a una soluzione concreta.
Sento il tempo che scorre, mi sembra sia ormai troppo tardi, non vedo un futuro.
In più proprio in questo periodo il mio fidanzato, più grande di me, mi ha detto che è stanco di aspettare che io concluda l'università e trovi la mia strada, perché vorrebbe fare progetti insieme che io non sono in grado di fare ora come ora, non avendo un'indipendenza economica.
Non so come uscirne, ho pensato alla morte e mi sono spaventata per averlo fatto.
Ho paura di dirlo ai miei cari, ho paura di essere abbandonata e disprezzata perché non so risolvermi, e ho paura di quanto starò male nel prossimo futuro, sapendo di non aver raggiunto quest'obiettivo nel tempo giusto e portando ulteriormente questo peso.
Dr.ssa Elisa Scuderi Psicologo 114 2
Gentile Utente,
le sue parole raccontano un carico emotivo intenso, una pressione interna ed esterna che sembra essersi accumulata nel tempo, fino a diventare quasi insostenibile. In questo momento sta guardando alla sua esperienza con grande durezza, mettendo a fuoco ciò che sente come fallimento, senso di colpa, paura del giudizio, e insieme una profonda solitudine nel vivere tutto questo.

Vorrei iniziare con una domanda che non ha una risposta immediata, ma che può aprire uno spazio interno nuovo: che significato ha per lei, oggi, riuscire ? Non in astratto, non per gli altri, ma per se stessa. Cosa definisce il valore di ciò che sta cercando di concludere, e che idea di sé viene messa in gioco se quell’obiettivo viene spostato nel tempo?

Ha raccontato che nel corso degli anni ha vissuto molta ansia, difficoltà di concentrazione, stanchezza mentale: spesso queste difficoltà non sono segno di debolezza o pigrizia, ma espressione di qualcosa che dentro di noi cerca un modo diverso di vivere, di affrontare la pressione, di trovare un equilibrio. Cosa potrebbe accadere se, invece di continuare a forzarsi, si permettesse di ascoltare davvero cosa sta succedendo dentro di lei, al di là delle scadenze?

Mi ha colpito molto anche ciò che ha scritto riguardo alla paura del giudizio, in particolare quello della sua famiglia. Vorrei chiederle: di quale riconoscimento sente di avere più bisogno in questo momento? E da chi?

Rispetto al pensiero della morte che ha avuto, voglio dirle con chiarezza che è importante. Il fatto che lei si sia spaventata indica che c’è ancora una parte che vuole restare, che cerca respiro, che cerca ascolto. È questa parte che può trovare spazio e voce in un percorso in cui non è sola, in cui i suoi obiettivi (quelli autentici, non solo quelli imposti) possono essere guardati con occhi nuovi, con tempi suoi, e soprattutto nella loro interezza.

Infine, la invito a porsi una domanda che spesso accompagna i primi passi di un cambiamento profondo: quale piccolo gesto, anche minimo, potrebbe oggi rappresentare un atto di cura verso se stessa, non per essere più brava o più veloce , ma per riconoscere che il suo dolore ha bisogno di ascolto e non di giudizio?

Se questo è un momento in cui si sente bloccata, forse non si tratta di trovare subito la soluzione , ma di iniziare a guardare il suo percorso con uno sguardo più gentile, accompagnato. In uno spazio protetto, come può essere un lavoro psicologico, è possibile esplorare insieme a un professionista, con delicatezza e profondità, quali sono gli obiettivi che oggi hanno senso per lei: non quelli dettati dall’urgenza esterna, ma quelli che possono restituirle un senso di direzione, e non solo di rincorsa.

Spero che queste riflessioni possano esserle utili nel trovare una direzione.

Resto a disposizione, un caro saluto
E.S. 

Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Contatta lo specialista e prenota una visita
Utente
Utente
Gentile dottoressa, innanzitutto la ringrazio per le sue parole e gli utili spunti di riflessione. Sono così dura con me stessa poiché sento che perdendo questo "treno" anche stavolta, si allungheranno ulteriormente le tempistiche in cui potrò essere indipendente e trovare un minimo di stabilità, e ciò genera in me un'ansia immensa. Mi sento indietro rispetto ad ogni persona che conosco, rispetto a una società in cui a 28 anni si è già dei falliti se non si sa ancora la propria strada o non si hanno risultati concreti in mano. La mia famiglia mi ha da sempre caricato di aspettative, negli anni scolastici ho sempre ottenuto successi senza fare particolari sforzi, mi hanno sempre reputato molto intelligente, ma per quanto mi riguarda è stata solo una menzogna, tutta fortuna, e adesso mi trovo a non rispecchiare l'idea che gli altri si erano fatti di me. E la delusione maggiore sento di darla ai miei genitori, dai quali proviene la maggior parte della pressione che sento. Se mi dicessero che non importa, che qualche mese in più non cambia, se mi dessero anche solo un supporto morale o un'indicazione, forse questo peso si alleggerirebbe. Purtroppo da sola in questo momento non riesco a essere lucida, avrei bisogno di una persona più adulta ed esperta che mi consigliasse. Ad ogni modo, sono anni che ho il desiderio di iniziare un percorso di terapia, ma non ho mai agito attivamente per poterlo fare. Ora come ora, significherebbe parlarne con i miei genitori, che non credo capirebbero; inoltre non vorrei gravare ulteriormente su di loro con i miei problemi.
Segnala un abuso allo Staff
Dr.ssa Elisa Scuderi Psicologo 114 2
Cara Utente,
le sue parole toccano un punto importante: il desiderio di essere all’altezza unito alla sensazione di non farcela e alla paura di deludere chi si ama.

L’ansia che descrive non è solo un ostacolo, è anche un messaggio: quando ci travolge così, spesso non sta semplicemente dicendo "devi fare di più", ma sta chiedendo di essere ascoltata. In questo senso, l’ansia non è un nemico da zittire, ma un segnale: ci mostra che stiamo vivendo al di fuori dei nostri confini emotivi, che stiamo tentando di rispondere a richieste (interne ed esterne) per cui oggi, forse, abbiamo bisogno di un altro tipo di forza.

Lei parla di bisogno di guida, di confronto con una figura adulta e capace di orientare, e questo è già un atto di grande consapevolezza. A volte si cresce con l’idea che il valore si misuri solo nei risultati, nelle scadenze rispettate, nella strada tracciata, ma c’è un altro tipo di valore che nasce quando iniziamo a prenderci cura del nostro mondo interno.

Il desiderio che ha espresso di iniziare un percorso con uno psicologo (e che per anni ha tenuto con sé) oggi torna con più urgenza. E forse è proprio questo il momento in cui vale la pena chiedersi: se questo desiderio fosse una possibilità concreta, quale prima piccola azione potrei compiere per avvicinarmi a ciò che sento essere necessario per me, oggi?

A volte non è un passo enorme a cambiare le cose, ma il coraggio di iniziare a muoversi, anche piano, in una direzione più vicina a sé. E non serve farlo da sola.

Resto a disposizione, un caro saluto
E.S. 

Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile

Consulti su disturbi d'ansia

Altri consulti in psicologia