Contesto familiare, figura paterna
Buongiorno, sono un laureando di 27 anni.
Scrivo per avere un parere su cosa potrei fare per la situazione familiare in cui mi trovo che, per motivi di semplicità, cercherò di riassumere in punti.
Ho vissuto fino all'età della scuola media solo con mia madre e con mia nonna, in quanto mio padre lavorando fuori, rientrava a casa soltanto nel fine settimana e, in quelle poche volte in cui tornava, il clima non era affatto sereno in quanto discuteva spesso con mia madre, con la quale ha una differenza d'età di circa 20 anni.
Mio padre ha sempre avuto un carattere difficile, fatto di alti e bassi con tutti: una vita costellata di litigi, avvocati e cause legali a partire dal dentista fino ai suoi stessi cugini, citati in causa per 10 cm di terrazzo al confine.
Lo stesso ha fatto anche con la famiglia di mia madre, quasi come una vendetta: avendo perso un fratello a 39 anni e vivendo l'altra sorella lontana, mia madre si è presa cura di mia nonna e lui ha creato i presupposti per far si che, alla morte di mia nonna, ci fosse un litigio che difatti c'è stato con 11 anni di causa civile per un appartamentino in più di neanche 50 mq, come extra per l'accudimento di mia nonna.
Io mi trovo in difficoltà perchè:
1- pur essendo consapevole e riconoscendo che è una persona malata, non riesco ad accettare i suoi alti e bassi soprattutto nei miei confronti che sono il figlio: un momento è alle stelle, un momento dopo mi grida o tiene il muso per nessun motivo, mentre nei confronti dei suoi nipoti, anche a fronte di tante cose sbagliate, è sempre comprensivo e accomodante.
2- mi ha creato difficoltà con tutti, parenti compresi, come le cugine da parte di mia madre ed i suoi stessi parenti che, associandomi a lui - sbagliando - mi/ci tengono a distanza, salvo poi approfittare della sua bontà quando ne hanno necessità.
3- con i suoi parenti mi scredita ed inventa bugie: avevo un contratto leasing per un'auto che avrei dovuto cambiare dopo 3 anni e alla scadenza mi ha fatto chiamare dal fratello, al quale aveva detto che io sono un "grandioso con manie di grandezza" nel voler cambiare auto.
ed episodi come questo sono molto frequenti.
4- mi crea problemi con la mia fidanzata: quando devono interagire "tremo" all'idea che possa comportarsi male, visto che, nei confronti delle ragazze con cui sono stato, ha sempre avuto un atteggiamento prevenuto, derivando preconcetti e convinzioni da sue esperienze passate: ora sono fidanzato da un anno e mezzo con una ragazza, mia collega, di una regione X e pur essendo una persona squisita e rispettosissima, per lui non è persona per me.
tanto che mi tiene il muso, dice "quello che fai ti ritrovi" o peggio vedendo una foto della madre dice "è una diavola", solo perchè lui ha avuto una esperienza pessima con una persona della stessa regione X, 40 anni fa, in un contesto e background completamente diverso.
Io vivo lontano dai miei genitori, ma quando torno a casa nel fine settimana, si riacutizzano tutti questi aspetti.
Scrivo per avere un parere su cosa potrei fare per la situazione familiare in cui mi trovo che, per motivi di semplicità, cercherò di riassumere in punti.
Ho vissuto fino all'età della scuola media solo con mia madre e con mia nonna, in quanto mio padre lavorando fuori, rientrava a casa soltanto nel fine settimana e, in quelle poche volte in cui tornava, il clima non era affatto sereno in quanto discuteva spesso con mia madre, con la quale ha una differenza d'età di circa 20 anni.
Mio padre ha sempre avuto un carattere difficile, fatto di alti e bassi con tutti: una vita costellata di litigi, avvocati e cause legali a partire dal dentista fino ai suoi stessi cugini, citati in causa per 10 cm di terrazzo al confine.
Lo stesso ha fatto anche con la famiglia di mia madre, quasi come una vendetta: avendo perso un fratello a 39 anni e vivendo l'altra sorella lontana, mia madre si è presa cura di mia nonna e lui ha creato i presupposti per far si che, alla morte di mia nonna, ci fosse un litigio che difatti c'è stato con 11 anni di causa civile per un appartamentino in più di neanche 50 mq, come extra per l'accudimento di mia nonna.
Io mi trovo in difficoltà perchè:
1- pur essendo consapevole e riconoscendo che è una persona malata, non riesco ad accettare i suoi alti e bassi soprattutto nei miei confronti che sono il figlio: un momento è alle stelle, un momento dopo mi grida o tiene il muso per nessun motivo, mentre nei confronti dei suoi nipoti, anche a fronte di tante cose sbagliate, è sempre comprensivo e accomodante.
2- mi ha creato difficoltà con tutti, parenti compresi, come le cugine da parte di mia madre ed i suoi stessi parenti che, associandomi a lui - sbagliando - mi/ci tengono a distanza, salvo poi approfittare della sua bontà quando ne hanno necessità.
3- con i suoi parenti mi scredita ed inventa bugie: avevo un contratto leasing per un'auto che avrei dovuto cambiare dopo 3 anni e alla scadenza mi ha fatto chiamare dal fratello, al quale aveva detto che io sono un "grandioso con manie di grandezza" nel voler cambiare auto.
ed episodi come questo sono molto frequenti.
4- mi crea problemi con la mia fidanzata: quando devono interagire "tremo" all'idea che possa comportarsi male, visto che, nei confronti delle ragazze con cui sono stato, ha sempre avuto un atteggiamento prevenuto, derivando preconcetti e convinzioni da sue esperienze passate: ora sono fidanzato da un anno e mezzo con una ragazza, mia collega, di una regione X e pur essendo una persona squisita e rispettosissima, per lui non è persona per me.
tanto che mi tiene il muso, dice "quello che fai ti ritrovi" o peggio vedendo una foto della madre dice "è una diavola", solo perchè lui ha avuto una esperienza pessima con una persona della stessa regione X, 40 anni fa, in un contesto e background completamente diverso.
Io vivo lontano dai miei genitori, ma quando torno a casa nel fine settimana, si riacutizzano tutti questi aspetti.
Buongiorno,
sembra che lei abbia già compreso molto e cioè che il papà non è uomo sereno". Comprendo bene le difficoltà nelle quali si trova e comprendo anche come sia difficile gestire al meglio.
Credo però che ciascuno di noi riesce a fare o ad essere SOLO ciò che riesce a fare o a essere!!! Sto dicendo che se suo papà ne avesse i mezzi, se avesse consapevolezza agirebbe in altro modo, è d'accordo? Provi, se riesce a perdonare l'incapacità di suo padre, comprendere e perdonare è funzionale per lei, serve a patire meno e a lasciare andare...
Rendersi autonomo è certamente un'ottima strategia!!!
Bravo!!
Ci dia notizie se crede!
sembra che lei abbia già compreso molto e cioè che il papà non è uomo sereno". Comprendo bene le difficoltà nelle quali si trova e comprendo anche come sia difficile gestire al meglio.
Credo però che ciascuno di noi riesce a fare o ad essere SOLO ciò che riesce a fare o a essere!!! Sto dicendo che se suo papà ne avesse i mezzi, se avesse consapevolezza agirebbe in altro modo, è d'accordo? Provi, se riesce a perdonare l'incapacità di suo padre, comprendere e perdonare è funzionale per lei, serve a patire meno e a lasciare andare...
Rendersi autonomo è certamente un'ottima strategia!!!
Bravo!!
Ci dia notizie se crede!
Dr.ssa ROSALBA ANFOSSO BOSCOLO
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 342 visite dal 05/07/2025.
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