Suocera invadente: come gestire la situazione?
Ho un problema con mio marito e il suo rapporto con la madre.
Da quando la madre è rimasta vedova è diventata una presenza opprimente nel nostro rapporto.
Noi abbiamo avuto un figlio che è nato in concomitanza della perdita del marito ed io ho deciso di dargli il nome di mio suocero.
Dopo la nascita di mio figlio io ho avutobdelle complicanze gravi e dopo una lunga degenza avevo chiesto di rimanere sola a casa con il bambino e mio marito ed ho trovato anche mia suocera che ha anche avuto una crisi di pianto con mio marito lamentandosi perché non le facebo prendere in braccio mio figlio appena nato.
Da allora mia suocera ha accordato con mio marito di venire per una settimana tutti i mesi a trovarci senza il mio consenso.
Abbiamo fatto le npstre prime ferie estive in 3 di mio marito (2 settimane) in vacanza con mia suocera.
Viviamo in un bilocale in attesa di trasferirci e mio marito ha voluto che venisse comunque dormendo sul divano con visibili disagi per me che vado al mattino a lavoro e per la baby sitter che, arrivata a casa, non aveva spazio e modo per prendersi cura di nostro figlio.
Nei giorni in cui è stata presente si è insistebtemente proposta a mio figlio che non aveva molta confidenza causando pianti e crisi di attaccamento alla madre.
Durante le uscite io mi trovavo a spingere il passeggino con mio figlio e mio marito e la madre camminavano a distanza da me.
Come posso gestire questa dipendenza patologica?
C'è spazio per una terapia di coppia?
Da quando la madre è rimasta vedova è diventata una presenza opprimente nel nostro rapporto.
Noi abbiamo avuto un figlio che è nato in concomitanza della perdita del marito ed io ho deciso di dargli il nome di mio suocero.
Dopo la nascita di mio figlio io ho avutobdelle complicanze gravi e dopo una lunga degenza avevo chiesto di rimanere sola a casa con il bambino e mio marito ed ho trovato anche mia suocera che ha anche avuto una crisi di pianto con mio marito lamentandosi perché non le facebo prendere in braccio mio figlio appena nato.
Da allora mia suocera ha accordato con mio marito di venire per una settimana tutti i mesi a trovarci senza il mio consenso.
Abbiamo fatto le npstre prime ferie estive in 3 di mio marito (2 settimane) in vacanza con mia suocera.
Viviamo in un bilocale in attesa di trasferirci e mio marito ha voluto che venisse comunque dormendo sul divano con visibili disagi per me che vado al mattino a lavoro e per la baby sitter che, arrivata a casa, non aveva spazio e modo per prendersi cura di nostro figlio.
Nei giorni in cui è stata presente si è insistebtemente proposta a mio figlio che non aveva molta confidenza causando pianti e crisi di attaccamento alla madre.
Durante le uscite io mi trovavo a spingere il passeggino con mio figlio e mio marito e la madre camminavano a distanza da me.
Come posso gestire questa dipendenza patologica?
C'è spazio per una terapia di coppia?
Gentile utente,
molti fatti non ci sono noti e per questo non è facile suggerirle a distanza una soluzione.
Lei scrive: "Da quando la madre è rimasta vedova è diventata una presenza opprimente nel nostro rapporto".
Non dice però quando si è prodotto l'evento luttuoso: se come sembra è avvenuto pochi mesi fa, il disorientamento di sua suocera e il desiderio di trovarsi il più possibile vicina al figlio sono perfettamente comprensibili come fasi di un lutto e di una ristrutturazione dell'esistenza ancora da elaborare.
Lei sa che ad una persona colpita così duramente negli affetti in genere si offre vicinanza e aiuto: perché sua suocera dovrebbe fare eccezione? In questo caso come in tutti gli altri il distacco da chi offre supporto verrà gradualmente, via via che la fase più dolorosa della perdita lascerà il posto al desiderio di ricostruire su basi diverse la propria routine quotidiana.
Purtroppo però proprio in concomitanza con la morte di suo suocero lei ha avuto un bambino, e il parto ha avuto delle complicanze gravi. Anche lei dunque si è trovata a dover chiedere aiuto e solidarietà. Non sappiamo tra l'altro se si tratti di un primo figlio in età avanzata, che è un altro elemento per capire quanto lei desideri rimanere centrata su di sé e sul suo bambino.
Non sappiamo nemmeno perché sua suocera debba risiedere presso di voi in una casa piccolissima, certamente scomoda per lei stessa. Abita lontano? Non ha i mezzi per pagarsi un B&B? In ogni caso un'intera settimana ogni mese, specie in condizioni così scomode, sarebbe troppo per chiunque e in qualunque circostanza. Senza il consenso della padrona di casa, poi, non si dovrebbe mai fare.
Quanto alle prime ferie con il bambino, ma a ridosso del recente lutto di sua suocera, non sorprende che abbiate voluto farle con quest'ultima, purché in un comodo alloggio con stanze ben divise... ma questo, solo se non ci fossero state visite così frequenti nel resto del tempo.
Non sappiamo da quanto tempo lei sia sposata e quale sia l'età di suo marito, se sia figlio unico o no.
In questo vuoto di informazioni, quello che tuttavia si nota è una certa rigidità nelle relazioni, un'irritazione crescente, quasi una prepotenza che però non possiamo sapere chi abbia cominciato per primo ad esercitare.
Una consulenza di coppia mi sembra indispensabile perché il dialogo tra lei e suo marito divenga chiarificatore e rasserenante.
Auguri.
molti fatti non ci sono noti e per questo non è facile suggerirle a distanza una soluzione.
Lei scrive: "Da quando la madre è rimasta vedova è diventata una presenza opprimente nel nostro rapporto".
Non dice però quando si è prodotto l'evento luttuoso: se come sembra è avvenuto pochi mesi fa, il disorientamento di sua suocera e il desiderio di trovarsi il più possibile vicina al figlio sono perfettamente comprensibili come fasi di un lutto e di una ristrutturazione dell'esistenza ancora da elaborare.
Lei sa che ad una persona colpita così duramente negli affetti in genere si offre vicinanza e aiuto: perché sua suocera dovrebbe fare eccezione? In questo caso come in tutti gli altri il distacco da chi offre supporto verrà gradualmente, via via che la fase più dolorosa della perdita lascerà il posto al desiderio di ricostruire su basi diverse la propria routine quotidiana.
Purtroppo però proprio in concomitanza con la morte di suo suocero lei ha avuto un bambino, e il parto ha avuto delle complicanze gravi. Anche lei dunque si è trovata a dover chiedere aiuto e solidarietà. Non sappiamo tra l'altro se si tratti di un primo figlio in età avanzata, che è un altro elemento per capire quanto lei desideri rimanere centrata su di sé e sul suo bambino.
Non sappiamo nemmeno perché sua suocera debba risiedere presso di voi in una casa piccolissima, certamente scomoda per lei stessa. Abita lontano? Non ha i mezzi per pagarsi un B&B? In ogni caso un'intera settimana ogni mese, specie in condizioni così scomode, sarebbe troppo per chiunque e in qualunque circostanza. Senza il consenso della padrona di casa, poi, non si dovrebbe mai fare.
Quanto alle prime ferie con il bambino, ma a ridosso del recente lutto di sua suocera, non sorprende che abbiate voluto farle con quest'ultima, purché in un comodo alloggio con stanze ben divise... ma questo, solo se non ci fossero state visite così frequenti nel resto del tempo.
Non sappiamo da quanto tempo lei sia sposata e quale sia l'età di suo marito, se sia figlio unico o no.
In questo vuoto di informazioni, quello che tuttavia si nota è una certa rigidità nelle relazioni, un'irritazione crescente, quasi una prepotenza che però non possiamo sapere chi abbia cominciato per primo ad esercitare.
Una consulenza di coppia mi sembra indispensabile perché il dialogo tra lei e suo marito divenga chiarificatore e rasserenante.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Le scrivo giusto per essere completa. Mio marito non è figlio unico, ma ha un fratello non sposato che vive nello stesso paese della madre. Noi viviamo in una grande città comunque raggiungibile agevolmente in 3 h. Il lutto è avvenuto ormai un anno fa ma la situazione non accenna ad attenuarsi. Solitamente per i miei genitori che, conoscendo la nostra situazione di scomodità, fanno visite molto meno frequenti, provvediamo con un beb; ma nel caso di mia suocera mio marito non ha voluto perché non si sarebbe sentita a suo agio.
Io subisco da tempo le decisioni senza oppormi in maniera decisa perché ho avuto molto rispetto e comprensione per il lutto trascorso. Dopo oltre un anno però sento di avere bisogno dei miei spazi soprattutto ora che sono rientrata a lavoro e non ho più tanto tempo da passare con mio figlio e la mia famiglia.
Io subisco da tempo le decisioni senza oppormi in maniera decisa perché ho avuto molto rispetto e comprensione per il lutto trascorso. Dopo oltre un anno però sento di avere bisogno dei miei spazi soprattutto ora che sono rientrata a lavoro e non ho più tanto tempo da passare con mio figlio e la mia famiglia.
Gentile utente,
grazie dei chiarimenti, anche se incompleti: non ci dice da quanto tempo siete sposati, l'età di suo marito, quanti figli lei ha, oppure avete avuto insieme. Questo ci direbbe qualcosa del pregresso della vostra vita coniugale.
A questo punto le chiedo anche l'età di sua suocera: perché mai sarebbe a disagio in un comodo B&B, più che in una casa dove immagino ci sia un solo bagno e dove non è stata invitata dalla padrona di casa?
Infatti il punto della sua email che più colpisce è la serie di soggiorni mensili di un'intera settimana a casa sua. Capisco il desiderio di frequentare il nipotino, ma una distanza di tre ore, se percorribile coi mezzi pubblici o con l'auto, se sua suocera guida, potrebbe permettere visite di una sola giornata o al massimo due. E poi sua suocera non lavora? Non ha alcuna attività nel suo paese?
Sinceramente non comprendo perché il suo desiderio di privacy in famiglia non venga accolto da suo marito: forse lei non trova le parole giuste per spiegarglielo? E lui stesso non avverte la scomodità di questa eccessiva presenza?
Con sua suocera ha mai provato a fare un discorso affettuoso ma anche chiaro? Penso a qualcosa di questo genere: "Cara Maria (o mamma, se la chiama così) la casa piccola purtroppo non mi permette di godermi gli ospiti, infatti i miei stessi genitori li devo ospitare altrove e non di frequente. Specialmente ora che devo dividere tra il lavoro e la famiglia il poco tempo che ho, rischio di essere più innervosita che contenta di avere ospiti così spesso. Cerchiamo di stabilire perciò modi e tempi diversi, così potrò vederti con piacere; sei d'accordo?"
Ad una persona che abbia la volontà di stare in armonia, questo dovrebbe bastare. Una risposta del tipo: "Ma io vengo per vedere mio figlio e mio nipote" risulterebbe invece una sgarberia e una pretesa.
Provi a consultare direttamente uno psicologo delle relazioni con cui stabilire una linea di condotta, poi parli con suo marito e con sua suocera.
Buone cose.
grazie dei chiarimenti, anche se incompleti: non ci dice da quanto tempo siete sposati, l'età di suo marito, quanti figli lei ha, oppure avete avuto insieme. Questo ci direbbe qualcosa del pregresso della vostra vita coniugale.
A questo punto le chiedo anche l'età di sua suocera: perché mai sarebbe a disagio in un comodo B&B, più che in una casa dove immagino ci sia un solo bagno e dove non è stata invitata dalla padrona di casa?
Infatti il punto della sua email che più colpisce è la serie di soggiorni mensili di un'intera settimana a casa sua. Capisco il desiderio di frequentare il nipotino, ma una distanza di tre ore, se percorribile coi mezzi pubblici o con l'auto, se sua suocera guida, potrebbe permettere visite di una sola giornata o al massimo due. E poi sua suocera non lavora? Non ha alcuna attività nel suo paese?
Sinceramente non comprendo perché il suo desiderio di privacy in famiglia non venga accolto da suo marito: forse lei non trova le parole giuste per spiegarglielo? E lui stesso non avverte la scomodità di questa eccessiva presenza?
Con sua suocera ha mai provato a fare un discorso affettuoso ma anche chiaro? Penso a qualcosa di questo genere: "Cara Maria (o mamma, se la chiama così) la casa piccola purtroppo non mi permette di godermi gli ospiti, infatti i miei stessi genitori li devo ospitare altrove e non di frequente. Specialmente ora che devo dividere tra il lavoro e la famiglia il poco tempo che ho, rischio di essere più innervosita che contenta di avere ospiti così spesso. Cerchiamo di stabilire perciò modi e tempi diversi, così potrò vederti con piacere; sei d'accordo?"
Ad una persona che abbia la volontà di stare in armonia, questo dovrebbe bastare. Una risposta del tipo: "Ma io vengo per vedere mio figlio e mio nipote" risulterebbe invece una sgarberia e una pretesa.
Provi a consultare direttamente uno psicologo delle relazioni con cui stabilire una linea di condotta, poi parli con suo marito e con sua suocera.
Buone cose.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 392 visite dal 09/10/2025.
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