Problemi di depressione e autolesionismo
Buongiorno, sono una giovane mamma di 42 anni e ho vissuto una vita molto difficile e priva di affetto.
Poco tempo fa inoltre ho perso la mamma improvvisamente e sono rimasta sola.
Sono sposata ma siamo prossimi alla separazione e abbiamo un'attivita' che va male.
In tutto questo io ho avuto diversi crolli, sono stata in cura da una psicologa e poi ho avuto una problema gravissima in famiglia e sono risprofondata nel nero piu'assoluto.
Finche', a giugno, il mio cervello si è spento ed ho tentato il suicidio.
Non sono mai stata cosi', è come se nel mio cervello non esistesse piu' niente, solo nebbia.
In ospedale mi hanno salvato per il rotto della cuffia e sono seguita da un bravissimo psichiatra che mi ha consigliato una terapia farmacologica a base di zoloft e xanax.
Per un po' è andato tutto bene poi, per problemi famigliari sono risprofondata e come mi fu consigliato all'inizio, vorrei prendere in considerazione l'idea di un ricovero in struttura.
Il mio terrore è che io ho due figli minorenni e credo che in questi casi gli assistenti sociali siano obbligati ad intervenire e io ho il terrore che mi vengano portati via.
Al momento del ricovero in ospedale, il mio fu chiamato sindrome da bornout, non recidiva ma soltanto dovuto ad un crollo stresssante ed emotivo veramnete importante.
Ho davvero paura perchè in cuor mio sento di non aver ancora davvero toccato il fondo.
Vi prego aiutatemi, io vivo per i miei figli
Poco tempo fa inoltre ho perso la mamma improvvisamente e sono rimasta sola.
Sono sposata ma siamo prossimi alla separazione e abbiamo un'attivita' che va male.
In tutto questo io ho avuto diversi crolli, sono stata in cura da una psicologa e poi ho avuto una problema gravissima in famiglia e sono risprofondata nel nero piu'assoluto.
Finche', a giugno, il mio cervello si è spento ed ho tentato il suicidio.
Non sono mai stata cosi', è come se nel mio cervello non esistesse piu' niente, solo nebbia.
In ospedale mi hanno salvato per il rotto della cuffia e sono seguita da un bravissimo psichiatra che mi ha consigliato una terapia farmacologica a base di zoloft e xanax.
Per un po' è andato tutto bene poi, per problemi famigliari sono risprofondata e come mi fu consigliato all'inizio, vorrei prendere in considerazione l'idea di un ricovero in struttura.
Il mio terrore è che io ho due figli minorenni e credo che in questi casi gli assistenti sociali siano obbligati ad intervenire e io ho il terrore che mi vengano portati via.
Al momento del ricovero in ospedale, il mio fu chiamato sindrome da bornout, non recidiva ma soltanto dovuto ad un crollo stresssante ed emotivo veramnete importante.
Ho davvero paura perchè in cuor mio sento di non aver ancora davvero toccato il fondo.
Vi prego aiutatemi, io vivo per i miei figli
Gentile signora,
la serie di eventi negativi che si sono accumulati su di lei ha l'effetto di farle vedere il futuro ancora più nero del passato, e non le permette di pianificare serenamente la sua ripresa dalla malattia.
Infatti lei concorda col parere dei sanitari che la seguono: "come mi fu consigliato all'inizio, vorrei prendere in considerazione l'idea di un ricovero in struttura", ma poi immagina scenari catastrofici che non hanno alcun rapporto con la realtà.
Infatti scrive: "Il mio terrore è che io ho due figli minorenni e credo che in questi casi gli assistenti sociali siano obbligati ad intervenire e io ho il terrore che mi vengano portati via".
Tenga conto di quanto segue:
1: Gli assistenti sociali intervengono solo in caso di totale abbandono di figli minorenni. Ma i suoi figli hanno un padre, immagino; lei ha ancora un marito, e forse c'è qualche altro familiare disposto a garantire le cure parentali ai suoi figli nel periodo del suo ricovero, che può anche essere breve.
2: Se invece i suoi figli dovessero trovare la migliore sistemazione presso una struttura, questo avverrebbe con il suo consenso e sempre per un tempo limitato alle sue cure.
3. Se lei continua a non curarsi c'è da temere un peggioramento della malattia, e allora davvero quello che adesso è sotto il suo controllo potrebbe essere deciso da altri.
4. In ogni caso, immaginare un futuro in cui i figli le vengono portati via per sempre e contro il suo parere è come volersi fare del male apposta. Non potrebbe invece fruire dell'aiuto di parenti e amici, o delle istituzioni, nel tempo limitato del recupero della sua salute?
Ci scrive che ha dei bravi curanti. Proponga anche a loro le sue domande e lasci che la tranquillizzino.
Buone cose.
la serie di eventi negativi che si sono accumulati su di lei ha l'effetto di farle vedere il futuro ancora più nero del passato, e non le permette di pianificare serenamente la sua ripresa dalla malattia.
Infatti lei concorda col parere dei sanitari che la seguono: "come mi fu consigliato all'inizio, vorrei prendere in considerazione l'idea di un ricovero in struttura", ma poi immagina scenari catastrofici che non hanno alcun rapporto con la realtà.
Infatti scrive: "Il mio terrore è che io ho due figli minorenni e credo che in questi casi gli assistenti sociali siano obbligati ad intervenire e io ho il terrore che mi vengano portati via".
Tenga conto di quanto segue:
1: Gli assistenti sociali intervengono solo in caso di totale abbandono di figli minorenni. Ma i suoi figli hanno un padre, immagino; lei ha ancora un marito, e forse c'è qualche altro familiare disposto a garantire le cure parentali ai suoi figli nel periodo del suo ricovero, che può anche essere breve.
2: Se invece i suoi figli dovessero trovare la migliore sistemazione presso una struttura, questo avverrebbe con il suo consenso e sempre per un tempo limitato alle sue cure.
3. Se lei continua a non curarsi c'è da temere un peggioramento della malattia, e allora davvero quello che adesso è sotto il suo controllo potrebbe essere deciso da altri.
4. In ogni caso, immaginare un futuro in cui i figli le vengono portati via per sempre e contro il suo parere è come volersi fare del male apposta. Non potrebbe invece fruire dell'aiuto di parenti e amici, o delle istituzioni, nel tempo limitato del recupero della sua salute?
Ci scrive che ha dei bravi curanti. Proponga anche a loro le sue domande e lasci che la tranquillizzino.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Buongiorno Dottoressa e grazie della sua disponibilita'.Io purtroppo ho perso mia madre 4 anni fa e mio padre ha deciso di tagliarci fuori completamente dalla mia vita,me,mia sorella e i nostri figli,Mio marito,che tra poco sara' ex non appoggia assolutamente questa soluzione e io mi ritrovo da sola in una stanza buia senza aiuto.Le sue parole mi sono di conforto,il padre dei miei figli mi ha schiacciato per una vita intera e me l'ha rovinata oltre che fisicamente anche mentalmente.
Gentile signora,
i suoi curanti la potranno tranquillizzare ancora di più, aiutandola a trovare una soluzione.
Auguri infiniti.
i suoi curanti la potranno tranquillizzare ancora di più, aiutandola a trovare una soluzione.
Auguri infiniti.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 248 visite dal 15/10/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Suicidio
I dati del suicidio in Italia e nel mondo, i soggetti a rischio, i fattori che spingono a comportamenti suicidari, cosa fare e come prevenire il gesto estremo.
Consulti simili su suicidio
Altri consulti in psicologia
- Ansia da prestazione: è normale e come affrontarla?
- Ansia, isolamento e futuro: terapia è sufficiente?
- Disagio in terapia: le espressioni della terapeuta compromettono il lavoro?
- Sessualità stravolta: aumento desiderio e attrazione per uomini (genitali).
- Dipendenza dagli orgasmi: è possibile?
- Ansia dubbio voglia di vivere oppure morire